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Halving di BTC nel 2024
L’halving di Bitcoin è un evento ciclico che si verifica ogni 210.000 blocchi minati, cioè ogni quattro anni circa.
Questo meccanismo dimezza la ricompensa che i minatori ricevono per l’aggiunta di nuovi blocchi alla blockchain. Storicamente, gli halving sono stati periodi di elevata volatilità, seguiti da un successivo apprezzamento sostanziale di Bitcoin.
Per esempio, dopo quello del 2016, il prezzo di Bitcoin è passato da meno di 1.000$ a quasi 20.000$ alla fine del 2017. Lo stesso si può dire per l’evento del 2020 che ha registrato un aumento del prezzo da 8.500$ a più di 60.000$ nel 2021.
Anche se le performance passate non offrono certezze su quelle future, non si può negare un certo pattern nella riproposizione dei vari cicli.
Gli esperti, tra cui alcuni analisti della società di investimento Crypto Capital, prevedono che il prossimo halving nel 2024 potrebbe spingere Bitcoin a livelli senza precedenti.
Alcuni analisti si spingono addirittura verso i 160.000$ sulla base di modelli matematici come lo stock-flow, che tiene conto della relativa scarsità dell’asset.
Settembre: storicamente una finestra di opportunità?
Il mese di settembre spesso ha registrato performance negative per Bitcoin. Un recente studio condotto dalla piattaforma di analisi di mercato CoinMetrics ha rilevato che il rendimento medio di Bitcoin a settembre è stato negativo negli ultimi dieci anni.
Nello specifico, la criptovaluta ha registrato un calo medio del 5,5% durante questo mese.
C’è da dire che il calo settembrino rappresenta anche un’ottima occasione d’acquisto per un ideale momento di ingresso.
Gli ETF apriranno le porte a una valanga di liquidità?
Se saranno approvati, gli ETF (Exchange-Traded Funds) incentrati sul prezzo della crypto sottostante, BTC o ETH, possono rappresentare un importante punto di svolta per il settore.
Un ETF permette agli investitori di acquistare partecipazioni di un fondo che detiene criptovalute, invece di esporsi con l’acquisto, più rischioso, dell’asset stesso.
Questo potrebbe aprire le porte a una nuova ondata di investitori istituzionali e retail, come succede per qualsiasi tipo di asset, a partire dall’oro.
Negli USA il primo ETF collegato ai future di Bitcoin è stato lanciato a ottobre 2021, mentre ora la Securities and Exchange Commission dovrà esprimersi riguardo la richiesta di creazione di un ETF spot di Bitcoin.
Gli osservatori scalpitano dato che di recente Grayscale ha vinto la causa contro la SEC, quindi l’approvazione del suo ETF potrebbe essere molto vicina.
Se un ETF di questo tipo venisse approvato, potrebbe rappresentare un importante catalizzatore per il mercato, attirando ingenti capitali e liquidità.
Gli esperti si sperticano in previsioni altamente ottimistiche. Tra i nomi più illustri ci sono Eric Larchevêque (>100.000$ nel 2024), Arthur Hayes (760.000$), Michael Saylor e Cathie Woods (1.000.000$).
Non solo massimalisti di BTC, sono ottimiste anche le istituzioni della finanza tradizionale come la banca Standard Chartered (120.000 dollari nel 2024).
Chiarezza normativa, minaccia o opportunità?
Le norme sono un’arma a doppio taglio.
Da un lato offrono maggiore tutela attraverso la creazione di un quadro normativo chiaro come il MiCa in Europa. D’altra parte, come negli USA, possono essere dei freni per l’adozione di massa o l’innovazione.
La direzione potrebbe essere già stata decisa però, se si considerano le dichiarazioni del FMI che ha manifestato il desiderio di “regolamentare anziché vietare” le criptovalute. La recente perdita della SEC contro Grayscale e Ripple o Coinbase rappresentano un altro elemento a favore del progredire di questa tecnologia.
Insomma, non mancano gli elementi che fanno ben sperare, anche se è necessario mantenersi all’erta contro i cigni neri, quegli eventi imprevisti che possono ribaltare la situazione. Diversificare i portafogli di investimento rappresenta la sola strategia per operare in modo consapevole.
Ti ricordiamo che questo articolo non è un consiglio di investimento. Inoltre, investire in criptovalute presenta un rischio di perdita di capitale, totale o parziale.
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