Criptovalute tra caos e opportunità: regolamentazione, AI e Trump ridisegnano il mercato
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Secondo una recente analisi dell’exchange CoinEx, il 2025 è iniziato all’insegna della volatilità per il mercato delle criptovalute. Il mese di gennaio è infatti stato scosso da forti movimenti di prezzo e, in alcuni momenti, da repentini e drammatici crolli.
La principale criptovaluta, Bitcoin (BTC), ha superato i 100.000 dollari ma non è riuscita a consolidare il nuovo livello di prezzo, tornando a muoversi in un intervallo compreso tra i 95.000 e i 99.000 dollari.
Nel frattempo, le altcoin hanno sofferto per via dell’assorbimento di liquidità da parte di token legati a Donald Trump.
Anche l’emergere del nuovo modello di intelligenza artificiale cinese, DeepSeek AI, ha generato forti turbolenze nei mercati tecnologici e crypto, che hanno avuto come conseguenza un crollo dei titoli AI seguito da un generale ridimensionamento delle valutazioni.
Bitcoin oltre la soglia psicologica, ma con il freno tirato a fine mese
Come accennato nell’introduzione, dopo aver aperto l’anno a circa 92.500 dollari, il prezzo di Bitcoin ha registrato un continuo movimento al rialzo fino a raggiungere e superare il tetto dei 102.000 dollari.
Per un breve periodo, la criptovaluta leader ha confermato ancora una volta il suo status di asset rifugio in un contesto macroeconomico instabile. Tuttavia, l’assenza di nuovi catalizzatori rialzisti ha portato a una flessione del prezzo nella parte finale del mese, alimentando speculazioni su una fase di consolidamento.
Inoltre, sempre a gennaio la Federal Reserve ha mantenuto i tassi d’interesse tra il 4,25% e il 4,50%, mentre la Banca del Giappone ha innalzato il proprio tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,50%.
Secondo i dati di CoinMarketCap, al momento della stesura dell’articolo Bitcoin era scambiato a 96.048 dollari, segnando una flessione del’lo’1,24% sul grafico giornaliero.

Il mercato è cauto nei confronti delle Stablecoin
Le stablecoin hanno continuato ad attrarre capitali, per la precisione 9,9 miliardi di dollari affluiti nel mercato nel solo mese di gennaio.
Questo afflusso ha rafforzato il trend rialzista, contribuendo ai nuovi massimi storici di Bitcoin. Tuttavia, il calo registrato a fine mese suggerisce che il mercato stia adottando un atteggiamento più prudente.
Qualora gli afflussi di stablecoin dovessero rallentare, o trasformarsi in deflussi netti, potremmo assistere a una fase di consolidamento accompagnata da un aumento della volatilità.
L’AI cinese DeepSeek scatena un terremoto sui mercati globali
Sul fronte tecnologico, il debutto di DeepSeek AI nel mercato ha avuto ripercussioni importanti. Il modello di intelligenza artificiale cinese, basato su un’architettura Mixture of Experts (MoE), ha abbattuto i costi di training rispetto ai competitor occidentali.
Alla sua comparsa sul mercato, DeepSeek ha scatenato un’ondata di vendite nei titoli tecnologici statunitensi facendo crollare le azioni Nvidia (NVDA), che hanno perso il 17% in un solo giorno, e provocando pesanti perdite anche al comparto crypto legato all’AI, mentre gli investitori riconsideravano il quadro competitivo.

Nonostante l’impatto iniziale di DeepSeek sia stato traumatico, l’AI cinese non rappresenta necessariamente una minaccia strutturale, ma potrebbe costituire il punto di svolta che accelererà l’adozione dell’intelligenza artificiale e creerà nuove opportunità nel settore blockchain.
L’impatto esercitato da Donald Trump
Anche il neo-eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lasciato un segno indelebile nel mercato cripto. Il suo team ha lanciato la memecoin OFFICIAL TRUMP sulla blockchain di Solana, bypassando i canali di liquidità tradizionali come Raydium e facendo impennare l’offerta di stablecoin di Solana oltre i 9 miliardi di dollari (+130%).
Il volume degli scambi degli exchange decentralizzati (DEX) della rete ha raggiunto quota 258 miliardi di dollari, superando di tre volte Ethereum.
L’ondata speculativa si è intensificata con il lancio del token meme Official Melania da parte della First Lady, mentre il progetto DeFi World Liberty Finance (WLFI), legato a Trump e basato su Ethereum, ha raccolto oltre 300 milioni di dollari in fase di prevendita.
Il fenomeno evidenzia come la narrativa crypto legata a Trump, che si estende dalle memecoin fino ai prodotti finanziari più strutturati, sia ora in piena espansione.
Cresce la fiducia delle istituzioni nel settore della finanza digitale
Spinta dalla maggiore apertura politica della nuova amministrazione Trump, l’interesse istituzionale per Bitcoin e le criptovalute ha continuato a crescere.
Il presidente ad interim della SEC, Mark Uyeda, ha istituito una task force per regolamentare le criptovalute, mentre Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per incentivare l’innovazione del settore. Parallelamente numerosi stati, come l’Illinois, hanno avanzato proposte per integrare Bitcoin nelle loro riserve strategiche.
Anche a livello internazionale si sono registrati movimenti significativi: il Fondo Sovrano norvegese ha aumentato la sua esposizione a Bitcoin del 150%, portando le sue partecipazioni oltre i 350 milioni di dollari, e la banca centrale della Repubblica Ceca ha annunciato l’intenzione di includere Bitcoin nelle riserve nazionali.
Prospettive per i prossimi mesi
Guardando avanti ai prossimi mesi, il mercato delle criptovalute dovrà fare i conti con tre fattori chiave: l’evoluzione della regolamentazione, il sentiment istituzionale e i flussi di liquidità.
Gli investitori e i trader saranno chiamati a monitorare da vicino i segnali macroeconomici e le dinamiche politiche per adattare le loro strategie a un contesto in continua evoluzione.






