Chi è Paolo Ardoino e perché ha comprato il 5% della Juventus
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Nelle ultime ore non si fa che parlare dell’acquisizione del 5% della Juventus da parte di Tether. Il colosso che ha portato la stabilità in uno dei mercati più volatili al mondo, adesso punta a espandere la propria influenza entrando in settori diversi da quello crypto. Si parla di informazione, biotecnologie e anche sport.
L’annuncio dell’investimento è stato reso noto sul canale ufficiale di Tether e ufficializzato alla Consob come confermato dallo stesso CEO Paolo Ardoino.
Tether acquisisce il 5,01% della Juve collocandosi tra i primi tre azionisti
Con un annuncio divulgato ieri 14 febbraio, Tether ha confermato l’acquisizione di una quota della società sportiva. Alla notizia, il titolo della Juventus ha fatto un balzo in borsa salendo del 4%.
La partecipazione al capitale sociale della Juventus del 5,01% concede a Tether diritto di voto, come confermato dallo stesso CEO Ardoino in un post su X.
L’investimento si attesta intorno ai 45 milioni di euro e posiziona la società della maggiore stablecoin al mondo al terzo posto dietro azionisti del calibro di Exor che detiene il 64,5% e che fa capo alla famiglia Agnelli/Elkann, e al fondo di investimenti Lindstell Train, 8,2%.
Non si tratta di una mossa puramente speculativa, a quanto pare, ma di una strategia di espansione che Tether vuole mettere a segno nel prossimo futuro.
Paolo Ardoino smentisce le voci di un possibile fake
Lo stesso CEO della società ha confermato che la società ha comunicato alla Consob l’operazione di acquisizione.
I titoli sono stati acquistati sul mercato, il flottante a Piazza Affari ammonta al 26,4% dell’intero capitale sociale delle Juve. Quindi non si è trattato di una cessione da parte della società che fa capo a Elkan e Agnelli, come ha confermato la stessa holding a Reuters.
Il CEO di Tether ha quindi spiegato l’intento alla base dell’operazione finanziaria:
“In linea con il nostro investimento strategico nella Juve, Tether sarà un pioniere nel fondere le nuove tecnologie, come gli asset digitali, l’AI e le biotecnologie, con la consolidata industria dello sport per guidare il cambiamento a livello globale, esploreremo le possibilità di collaborazioni innovative e il potenziale per rivoluzionare il panorama sportivo globale.”
Ardoino sembra deciso a fare sul serio, dunque, e intervenire in maniera proattiva per definire il futuro della squadra di serie A.
I piani di Tether per espandere la propria influenza
L’azienda dietro la famosa stablecoin USDT, ha deciso di ampliare i propri investimenti diversificando le aree in cui opera. In particolare con l’investimento in Rumble.
Tether ha annunciato di aver investito 775 milioni di dollari in Rumble, una piattaforma video simile a YouTube, ma che è particolarmente popolare tra il pubblico conservatore e di destra negli Stati Uniti.
Questo suggerisce un interesse strategico da parte di Tether nel sostenere piattaforme alternative e diversificate rispetto ai giganti come YouTube. Del resto Tether dimostra così di cogliere le opportunità aperte con la svolta pro-crypto della nuova amministrazione Trump.
Giancarlo Devasini, lo sfuggente fondatore di Tether, sembra intenzionato a spostarsi anche verso settori più tradizionali, lasciando parzialmente il mondo esclusivamente digitale delle criptovalute. Questo è evidenziato dal suo recente investimento nella Juventus, il club calcistico della sua città natale, Torino.
Chi è Paolo Ardoino
Paolo Ardoino, 39 anni, è originario della provincia di Savona e ha sviluppato fin da giovane una forte passione per l’informatica.
Ha studiato matematica applicata all’informatica presso l’Università di Genova e ha iniziato la sua carriera come ricercatore.
Quindi, si è trasferito prima in Svizzera e poi a Londra, dove ha fondato una start-up focalizzata su servizi tecnologici per il settore finanziario. Ardoino è entrato in Tether nel 2014 come Chief Technology Officer (CTO) e nel 2023 è diventato CEO dell’azienda.
Tether è stata fondata nel 2014 da Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, attuale CEO dell’azienda e noto per aver deciso di investire nella Juventus.
I due imprenditori detengono rispettivamente il 47% e il 20% della società, che li ha resi così ricchi da entrare nella classifica dei miliardari italiani stilata da Forbes.
In particolare, Devasini occupa il quarto posto con un patrimonio stimato di 9,2 miliardi di euro, mentre Ardoino si trova al 23º posto con un patrimonio di 3,9 miliardi di euro.
Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potresti perdere tutto il tuo capitale.





