BTC sotto i 100.000$: la minaccia della chiusura dello Stretto di Hormuz scuote i mercati
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Il prezzo di Bitcoin ieri è sceso sotto i 100.000 dollari per la prima volta in un mese e mezzo. Il movimento ribassista è arrivato dopo che l’Iran ha minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz, dove passa quasi il 25% di tutto il petrolio scambiato a livello globale.
L’incertezza crescente tra gli investitori rende difficile prevedere cosa succederà al mercato delle criptovalute.
Bitcoin scende sotto i 100.000 dollari: rischio crisi petrolifera
Dopo il successo dell’ attacco degli Stati Uniti contro obiettivi chiave in Iran, La Repubblica Islamica ha minacciato di adottare contromisure in grado di scuotere i mercati. La chiusura dello Stretto di Hormuz rappresenterebbe un grosso ostacolo per il commercio, visto che un quarto del petrolio mondiale passa proprio da lì.
Anche il prezzo del Bitcoin ha reagito negativamente a questa minaccia, scendendo domenica sotto i 100.000 dollari per un breve periodo. Questa mattina è però risalito a 102.000 dollari, dopo aver perso lo 0,4% nelle 24 ore. La lieve ripresa suggerisce che l’interesse verso il mercato resta vivo.
Mentre molti investitori si lasciano prendere dal panico e perdono fiducia, alcuni grandi player continuano a portare avanti le loro strategie. Tra questi c’è Michael Saylor di Strategy, che continua ad accumulare Bitcoin nel bilancio societario.
Michael Saylor resta fiducioso
Ieri Saylor ha pubblicato il grafico del suo portafoglio Bitcoin che mostra tutti gli acquisti effettuati, commentando “Niente ferma questo arancione” riferendosi ai puntini arancioni sul grafico che rappresentano ogni suo acquisto di Bitcoin.
Nonostante l’incertezza a livello globale, Bitcoin è solo il 9% sotto il suo massimo storico e questo dimostra la crescita costante della fiducia nelle criptovalute, o almeno in Bitcoin, negli ultimi anni. Non si può dire lo stesso di altcoin come Ethereum, ancora lontane dai massimi storici e sotto una costante pressione ribassista.
Il fatto che investitori della portata di Saylor continuino a comprare potrebbe essere il segnale che Bitcoin, ancora una volta, è pronto a riprendersi. Non importa se lo Stretto di Hormuz venga chiuso o meno, nel lungo periodo Bitcoin non sparirà e prima o poi raggiungerà un nuovo massimo storico.
Nel breve termine, l’incertezza potrebbe però portare a nuovi cali e a un eventuale crollo sotto i 100.000 dollari.
Quale sarà il prezzo di Bitcoin oggi?
Ieri il prezzo di Bitcoin ha toccato i 98.000 dollari dopo essere sceso sotto quota 100.000.
La possibilità che sia chiuso il canale di Hormuz ha rappresentato uno shock importante, come si è visto dal rapido calo del prezzo. Grazie alla forte pressione d’acquisto, il prezzo è poi risalito a 101.000 dollari a fine giornata e nella mattinata di oggi sta cercando di consolidarsi sopra i 102.000 dollari.
Oltre agli acquisti di Saylor, molti analisti pensano che la minaccia di chiudere Hormuz sia poco credibile.
Il 50% del petrolio cinese passa per quella rotta, mentre solo il 5% di quello americano la utilizza. È improbabile che l’Iran voglia danneggiare l’alleato cinese.

Attualmente il prezzo di Bitcoin è al di sotto della sua media mobile a 30 giorni (in giallo), che si trova a 105.700 dollari.
Questo è il prossimo livello da riconquistare in caso di ripresa. Grazie alla forte pressione d’acquisto, il supporto psicologico dei 100.000 dollari regge ancora. Mantenere questa soglia è cruciale per evitare ulteriori ribassi.
L’indice di forza relativa (RSI) è invece sceso sotto la soglia neutrale di 50, indicando che l’incertezza tra gli investitori resta alta.
La pressione d’acquisto rimane forte intorno ai 100.000 dollari, ed è probabile che Bitcoin possa tornare a crescere nei prossimi giorni.
Questa criptovaluta è destinata a crescere?
Bitcoin è sceso per un breve periodo sotto i 100.000 dollari, ma il livello di acquisti resta alto attorno a questa cifra. Se questa pressione sarà sufficiente a mantenere il prezzo sopra i 100.000 dollari, potrebbe essere un segnale positivo per tutto il mercato crypto.
Anche le altcoin, come la nuova Bitcoin Hyper ($HYPER), potrebbero beneficiarne. Bitcoin Hyper è una soluzione emergente per dotare Bitcoin di un layer-2 e sta vendendo il suo token nativo.
La prevendita ha già raccolto oltre 1,5 milioni di dollari a giugno. Grazie al nuovo layer-2, Bitcoin potrà diventare più veloce ed economico.
Questa soluzione potrebbe favorire l’adozione di Bitcoin e portare anche a importanti aumenti di prezzo per $HYPER. Il token nativo serve sia per le transazioni, sia per la governance che per lo staking.
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