Trump attacca l’Iran e il token $TRUMP perde $100 milioni di capitalizzazione
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Negli ultimi giorni, la criptovaluta ufficiale associata a Donald Trump: $TRUMP, ha subito un calo significativo, perdendo oltre 100 milioni di dollari di capitalizzazione di mercato. Questo ribasso è avvenuto a seguito dell’escalation delle tensioni geopolitiche tra gli Stati Uniti e l’Iran.
Secondo i dati forniti da CoinMarketCap, il 21 giugno il token aveva raggiunto una market cap di circa 1,867 miliardi di dollari.

Eppure, in meno di 24 ore, dopo la notizia dell’attacco attacco militare mirato effettuato da un bombardiere stealth B-2 degli Stati Uniti contro obiettivi iraniani, ordinato da Donald Trump, il valore di mercato è sceso bruscamente a 1,67 miliardi, con una perdita di quasi il 10,5%.
Nelle ore successive c’è stato un parziale recupero a 1,73 miliardi, ma il danno resta evidente: il token ha subito un forte contraccolpo, mostrando la volatilità di alcuni particolari asset di fronte ai cambiamenti geopolitici.
La fragilità dei memecoin e il rischio legato al sentiment
Nel momento in cui scriviamo, il token TRUMP viene scambiato a 8,66 dollari, con un calo del 14,32% su base settimanale e del 32% rispetto ai massimi mensili. Questo brusco ribasso arriva dopo un rally incredibile che lo aveva portato a superare la soglia dei 2 miliardi di capitalizzazione.
Il caso TRUMP rappresenta un esempio lampante della vulnerabilità che caratterizza memecoin e criptovalute legate a figure pubbliche. A differenza di asset come Bitcoin o Ethereum, che vantano un’integrazione istituzionale più ampia e una solida utilità di rete, token come $TRUMP sono fortemente influenzati dal sentiment del mercato e dagli eventi politici. In questo caso, l’associazione del nome del presidente USA con un conflitto internazionale ha generato un effetto negativo sul prezzo del token.
Un ulteriore elemento di instabilità per il token TRUMP è rappresentato dalla sua Fully Diluted Valuation (FDV), stimata intorno agli 8,66 miliardi di dollari. Questo valore riflette la capitalizzazione di mercato teorica del token nel caso in cui venissero emessi tutti i token previsti dall’offerta massima, pari a 1 miliardo di unità.
Attualmente, sono in circolazione solo 200 milioni di token, il che significa che il mercato sta valutando l’intero progetto come se tutti i token fossero già disponibili, mentre il numero reale è inferiore.
Questa discrepanza evidenzia un potenziale rischio: se in futuro venissero rilasciati altri token, ad esempio attraverso vendite private, incentivi al team o ricompense agli sviluppatori, l’aumento dell’offerta disponibile potrebbe diluire il valore dei token, spingendo il prezzo verso il basso.
Rischi e incertezze delle criptovalute a tema politico
Il caso della criptovaluta $TRUMP sottolinea i rischi insiti nelle crypto a connotazione politica. L’elevata volatilità di questi asset deriva non solo dall’effetto mediatico e dall’hype generato, ma anche dalla loro esposizione a fattori macroeconomici.
Nel contesto attuale, se le tensioni in Medio Oriente dovessero intensificarsi, il mercato potrebbe reagire con ulteriori vendite. L’incertezza globale, combinata con la mancanza di fondamentali solidi, rende questi token molto vulnerabili alle fluttuazioni di breve termine.
Questo scenario rappresenta un monito per chi investe in asset digitali legati a personalità pubbliche. In un mercato ancora giovane e in costante evoluzione, la prudenza resta un elemento imprescindibile per affrontare gli alti e bassi di questo settore.
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