Binance -vs- SEC: È scontro aperto in tribunale!

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Laura Di Maria
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La battaglia legale tra Binance e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti continua a intensificarsi. Dai documenti ufficiali depositati in tribunale emerge la portata dello scontro, in particolare sulla produzione di prove e sulle deposizioni dei testimoni.

Il 25 gennaio la SEC ha depositato una relazione nella quale descrive l’operato poco trasparente di BAM Trading Services, la società madre di Binance.US. In pratica la Commissione si dice non soddisfatta delle risposte ricevute alle sue richieste di informazioni a proposito della modalità di custodia e la liquidità degli asset. L’accusa, non proprio velata, è che Binance.US possa aver operato in maniera simile a quanto emerso durante lo scandalo FTX, cioè mantenendo un controllo diretto sui conti dei clienti.

Accuse al vetriolo da parte della SEC a Binance.US

Gli avvocati di BAM respingono con forza le accuse. La linea difensiva sostiene che la società ha rispettato tutti i requisiti nella produzione di documenti per rispondere alle richieste dell’ente di vigilanza. Passando al contrattacco, gli avvocati hanno accusato la SEC di aver impiegato una linea fin troppo dura contro l’exchange, tra cui l’emissione di un’ordinanza restrittiva temporanea (TRO) e l’accelerazione delle indagini.

Nella dichiarazione presentata dagli avvocati di Binance si legge:

“BAM ritiene di aver adempiuto in modo più che ragionevole agli obblighi previsti dal Consent Order e chiede che l’accertamento accelerato sia considerato completo per quanto concerne BAM, soprattutto in considerazione del danno e dell’onere dovuti alla TRO della SEC e dalla scelta di un approccio di accertamento accelerato, provocati a BAM negli ultimi sette mesi”.

BAM sostiene che la SEC stia oltrepassando i termini concordati, estendendo la sua indagine al di là della questione legata alla sicurezza e la contabilità dei beni dei clienti. Secondo la compagnia, la SEC sta effettuando un approfondito esame delle modalità e delle pratiche con cui BAM opera la custodia degli asset nei conti dei clienti.

Quest’ultima posizione aggiunge un ulteriore livello di complessità alla già intricata battaglia legale.

L’autorità di vigilanza, in pratica, sarebbe alla ricerca di prove che possano dimostrare i sospetti che anche Binance.US si sia servita di una backdoor per poter accedere liberamente ai beni dei clienti, come era già successo per FTX.

La risposta del legali di BAM non sembra lasciare spazio a dubbi: tutti i documenti prodotti sono in grado di soddisfare a pieno i requisiti necessari per rispondere alle interrogazioni della Commissione.

La SEC vuole le deposizioni dell’ex CEO e del CFO di Binance.US agli atti del processo

Dai documenti pubblici oggi disponibili presso il tribunale, emerge che la SEC ha richiesto la testimonianza degli degli ex CEO e CFO di BAM Trading Services, Brian Shroder e Jasmine Lee.

Non sembra essere d’accordo BAM Trading Services, la società madre di Binance.US. La società ha risposto di non ritenere necessaria la testimonianza da parte del personale attuale o precedente.

Durante le fasi di accertamento, ha risposto la società, sono già stati interrogati numerosi testimoni da parte della SEC, quindi il numero di informazioni raccolte finora è sufficiente per poter arrivare a delle conclusioni.

I legali di BAM sostengono che la richiesta della SEC “non individua alcuna prova” del coinvolgimento di Shroder e Lee nella gestione abituale delle pratiche di custodia e trasferimento di asset dei clienti di Binance.US.

Il CEO e il direttore finanziario di BAM, secondo gli avvocati, non sono in possesso di informazioni più specifiche sui fatti legati alle richieste di accertamento della SEC. Secondo gli avvocati, inoltre, BAM ha offerto molti altri testimoni con conoscenze operative superiori, tra cui il responsabile della sicurezza informatica, Erik Kellogg.

“BAM non ritiene che la SEC abbia diritto a ulteriori deposizioni di personale attuale o passato di BAM perché, per varie motivazioni, la SEC ha già interrogato una dozzina di testimoni nel corso dell’indagine accelerata (expedited discovery).”

Gli avvocati hanno fatto notare che l’onere imposto da queste deposizioni è di gran lunga superiore al loro potenziale beneficio.

Un’indagine complessa

A settembre, la SEC e Binance hanno concordato per entrambe le parti di depositare informazioni riservate sotto sigillo. Le informazioni riservate e non pubbliche sono disponibili solo alle parti coinvolte direttamente come il giudice, gli avvocati, i querelanti e i testimoni.

Un altro punto controverso è la possibilità di interrogare il cofondatore di Binance Changpeng Zhao. Ancora non c’è un accordo su come dovrà avvenire la deposizione di Zhao. In particolare le incognite riguardano la portata, i tempi e il luogo della deposizione.

Zhao si è dimesso dal ruolo di CEO di Binance lo scorso novembre. Per poi trovare un accordo da 4,3 miliardi di dollari con le autorità competenti negli Stati Uniti.

La sentenza è prevista per il 23 febbraio 2024, mentre il prossimo aggiornamento su caso è per il 15 febbraio. Zhao è attualmente libero negli Stati Uniti grazie a una cauzione di 175 milioni di dollari e potrebbe rischiare 18 mesi di carcere.

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