Argentina: un accordo con il FMI scoraggia l’uso di Crypto
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Il Senato dell’Argentina, la camera alta del parlamento del paese, ha votato per approvare un accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), che andrebbe a ristrutturare il debito da 45 miliardi di dollari – una mossa progettata per prevenire il default dell’Argentina. Il voto converte l’accordo in legge, ma introduce anche una disposizione controversa che scoraggia l’uso di criptovalute da parte della popolazione del paese.
Il governo del paese spera che il pacchetto permetterà all’Argentina di lasciarsi alle spalle una lunga crisi finanziaria, ha riportato il quotidiano locale La Nación. Il voto converte l’accordo in legge, ma introduce anche una disposizione controversa che scoraggia l’uso di criptovalute da parte della popolazione del paese.
Nel tentativo di salvaguardare ulteriormente la stabilità finanziaria dell’Argentina, le autorità del paese hanno detto che giurano di prendere misure importanti per scoraggiare l’uso di criptovalute “al fine di prevenire il riciclaggio di denaro, l’informalità e la disintermediazione”, tra gli altri.
Detto questo, la lettera non specifica alcun metodo preciso che Buenos Aires potrebbe utilizzare per ostacolare l’abbraccio della popolazione alle criptovalute.
Allo stesso tempo, il governo argentino sta anche dichiarando che sosterrà ulteriormente il processo di digitalizzazione dei pagamenti con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, i costi dei sistemi di pagamento e la gestione dei contanti. Questo, tuttavia, non include la promozione dell’uso di cripto, come suggerito dalla dichiarazione precedente.
La disposizione sulle cripto fa parte di un memorandum tecnico d’intesa (TMU) che Buenos Aires ha firmato con l’organizzazione internazionale il 3 marzo, e che accompagna la lettera firmata da Miguel Pesce, presidente della Banca Centrale della Repubblica Argentina, e Martin Guzman, ministro dell’Economia del paese.
“Il nostro piano è attentamente calibrato sulle circostanze specifiche dell’Argentina, in particolare la difficile situazione economica e sociale esacerbata dalla pandemia globale”, hanno detto i due funzionari.
“Mentre le banche commerciali rimangono liquide e ben capitalizzate, una forte supervisione bancaria continuerà, specialmente dopo l’annullamento della tolleranza normativa legata alla pandemia“, hanno aggiunto.
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