Abra patteggia con la SEC le accuse di vendita di titoli non registrati
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Nel 2020 ha promosso in maniera aggressiva, stando alle accuse dell’organo di vigilanza sui mercati USA, il prodotto Abra Earn che adesso è oggetto di accusa.
La SEC statunitense ha annunciato lunedì che il lender crypto Abra ha trovato un accordo con l’agenzia.
La piattaforma crypto Abra è l’ultima a patteggiare con la Securities and Exchange Commission (SEC) per le accuse di titoli non registrati
L’accordo si è concentrato sul prodotto Abra Earn, che l’agenzia ha affermato avesse accumulato fino a 600 milioni di dollari in un certo momento.
We filed settled charges against Plutus Lending LLC, which does business as Abra, for failing to register the offers & sales of its retail crypto asset lending product, Abra Earn. The SEC also charged Abra w/ operating as an unregistered investment co. https://t.co/wbrpYFQyrZ pic.twitter.com/zG4Argki2H
— U.S. Securities and Exchange Commission (@SECGov) August 26, 2024
Abra ha accettato un accordo con la SEC statunitense per le accuse secondo cui la piattaforma, di proprietà di Plutus Lending, ha promosso in modo aggressivo Abra Earn ai clienti, mentre avrebbe dovuto essere registrato come titolo.
Secondo la SEC, a partire dal 2020, Abra ha promosso aggressivamente Abra Earn, promettendo alti rendimenti per l’utilizzo degli asset dei clienti. Al momento di massimo successo, Abra Earn gestiva circa 600 milioni di dollari in asset, di questi, quasi 500 milioni di dollari da investitori statunitensi.
SEC complaint and settlement re Abra Earn.
— Bill Hughes : wchughes.eth 🦊 (@BillHughesDC) August 26, 2024
"AUTO-MAGICALLY". Are you serious?
"In or around July 2020, Abra began to offer and sell Abra Earn in the United States. Abra Earn allowed U.S. investors to tender their crypto assets to Abra in exchange for Abra’s promise to pay… pic.twitter.com/1j2r6eV4W1
Le accuse fanno riferimento alla scelta della società, a giugno 2023, di dismettere il programma Abra Earn, consigliando ai suoi clienti statunitensi di ritirare i loro asset crypto dalla piattaforma.
La SEC prende di mira Abra per le vendite di titoli non registrati e pubblicità ingannevole
La SEC accusa Abra di aver promosso Abra Earn come uno strumento di investimento per generare facili guadagni e interessi maturati sui loro asset crypto. Abra avrebbe utilizzato la sua discrezione i fondi dei clienti per investirli in vari modi e così generare reddito per sé e pagare gli interessi.
Inoltre, la nota della SEC afferma che Abra Earn è stato pubblicizzato e venduto alla stregua di un titolo, pur mancando di registrazione ufficiale. Infatti, allo stato dei fatti, mancava dei requisiti imposti dalla SEC per la registrazione.
Abra ha operato illegalmente come società di investimento
La SEC sostiene nelle accuse che Abra ha operato come società di investimento non registrata per almeno due anni.
L’accusa deriva dalla circostanza secondo cui Abra avrebbe emesso titoli e posseduto oltre il 40% dei suoi asset non in contanti ma investiti in titoli. Questi investimenti includevano prestiti di asset crypto a entità istituzionali.
Stacy Bogert, direttore associato della divisione di applicazione della SEC, ha dichiarato:
“Come affermato, Abra ha venduto quasi mezzo miliardo di dollari di titoli a investitori statunitensi, senza rispettare le leggi sulla registrazione pensate per garantire che gli investitori abbiano informazioni sufficienti e accurate per prendere decisioni informate prima di investire.”
Una sanzione milionaria mette fine alla vicenda Abra contro SEC
Abra ha accettato di pagare una sanzione di 82 milioni di dollari per risolvere la controversia sulle licenze assenti nei vari stati americani.
All’inizio di agosto, le autorità competenti del New Jersey hanno invitato gli investitori a ritirare eventuali asset crypto che ancora restavano sui loro account presso Abra.
Ancora prima, a giugno, 25 stati americani hanno patteggiato un accordo con Abra e il suo CEO relativo al mancato ottenimento delle licenze richieste.
Di conseguenza, Abra si è impegnata a rimborsare i clienti in questi stati fino a 82,1 milioni di dollari. Infatti, stati come Washington, Texas, Georgia e Ohio hanno scelto di rinunciare a incassare le sanzioni pecuniarie e hanno preferito ottenere un risarcimento in favore dei clienti.