Ucraina: nell’ultimo anno sono stati segnalati oltre 600 crimini collegati al mondo delle criptovalute

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Tim Alper
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In Ucraina, dall’inizio del 2022 a oggi, sono state avviate oltre 600 indagini per altrettanti crimini legati al mondo delle criptovalute. Questo è quanto ha dichiarato Evgeny Panchenko, capo del team di analisi della divisione crimini informatici della polizia ucraina. La notizia è stata poi rilanciata dalla piattaforma di blockchain e criptovalute Forklog, che ha sede a Tallinn e che si occupa anche della diffusione di news inerenti al mondo dell’economia digitale.

Panchenko ha sostenuto che la maggior parte dei casi registrati riguardano cybercriminali che hanno usato criptovalute per “riciclare profitti illeciti e contrabbandare merci attraverso il deep web”.
 

Inoltre ha dichiarato che “le criptovalute offrono molte opportunità per lo sviluppo dell’economia. Purtroppo, però, anche i criminali riescono a utilizzare queste risorse con successo.”

La divisione crimini informatici della polizia ucraina ha inviato un gruppo di delegati al vertice tenuto di recente dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Co-operazione nelle Attività dell’Ambiente Economico Europeo, organizzato in collaborazione con l’UNODC, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla Droga e al Crimine.

I governi internazionali che hanno partecipato al vertice, Ucraina inclusa, hanno discusso sulle misure proposte per contrastare i crypto-crimini; tra queste anche la possibilità di accedere, da parte degli agenti di polizia, agli “strumenti necessari per il monitoraggio finanziario e le indagini sui reati connessi alle risorse digitali (cryptoassets)”

I crypto-crimini sono in aumento in Ucraina?

Risale appena all’inizio di questo mese la notizia che a Kovel, in Ucraina, la polizia ha scoperto un negozio di sartoria che faceva da copertura a un’operazione illegale di mining di criptovalute. Durante le successive indagini sono state identificate ben 51 persone complici nel crimine di furto di energia dalla rete elettrica locale, al fine di alimentare le attrezzature destinate alle operazioni di mining.

In seguito a quest’ultimo evento, alcuni rappresentanti del governo ucraino hanno chiesto di avviare una regolamentazione progressiva a favore dell’economia digitale e delle criptovalute. L’Ucraina nutre infatti sentimenti positivi nei confronti di questi settori e utilizza regolarmente le donazioni in criptovaluta per finanziare la lotta militare che la vede contrapposta alla Russia.

Anche la Banca Centrale Ucraina ha deciso di avviare un processo che permetterà alle criptovalute di replicare tutte le funzioni tipiche del denaro contante, dalle grandi transazioni fino ai piccoli pagamenti al dettaglio. Proprio per queste ragioni, però, la polizia è preoccupata perché nella moderna Ucraina i criminali si tengono al passo con le nuove tecnologie. Di conseguenza il capo della polizia informatica ha chiesto a Kiev di “spostare quanto prima la criptovaluta nel settore legale”, in modo da permettere alle forze dell’ordine di “monitorare in maniera più efficiente le transazioni illegali in criptovaluta.”

Secondo il capo della polizia informatica questo è un passo necessario, visto che ormai “tutti gli operatori del mercato nero utilizzano le criptovalute come strumento di pagamento”.

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