Ripple alla riscossa: È ufficiale la collaborazione tra BitPay e XRP
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Da oggi è possibile per i clienti BitPay usare XRP per comprare beni e servizi. Il servizio include anche la custodia dei propri token.
L’annuncio è stato fatto su X (Twitter), l’account ufficiale di BitPay ha svelato la portata di questa nuova collaborazione. Ora milioni di utenti BitPay in tutto il mondo possono sfruttare il potenziale di XRP all’interno del suo ecosistema.
Si tratta di un nuovo tassello che si aggiunge alla transizione verso un livello di adozione generalizzato delle crypto per facilitare i pagamenti digitali per privati e negozianti.
BitPay released worldwide support for XRP, allowing #BitPay users across the world to buy, store, swap and spend $XRP across all BitPay solutions.
Learn more about XRP:https://t.co/ndvp5M0Gdp pic.twitter.com/CBFztrBAVh
— BitPay (@BitPay) August 15, 2023
Ancora incerto il futuro di Ripple
La nuova collaborazione è arrivata malgrado persista la controversia legale che vede Ripple contrapposta all’autorità per i mercati USA, la SEC.
Lo scorso luglio, in un primo grado di giudizio, il tribunale ha dichiarato non fondata l’accusa della SEC, quindi di non poter classificare la vendita di token XRP come titoli non registrati.
L’esito parziale, però, è stato sufficiente per attirare nuove collaborazioni. Oggi sono 30 le entità commerciali che hanno confermato la disponibilità ad accettare pagamenti in XRP, tra cui AMC Theatres, Hublot, PacSun, CryptoTurismo e Auragentum.
In seguito alla decisione della giudice Analisa Torres, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha deciso di ricorreren in appello interlocutorio. Contesta, cioè, alcuni aspetti formali della sentenza che ha scagionato Ripple dalle accuse a suo carico.
Ora un nuovo elemento si aggiunge alla vicenda. La giudice Analisa Torres ha appena approvato la testimonianza di un dichiarante, Andrew A. Kunsak di Sidley Austin LLP. Il suo compito sarà evitare di rivelare informazioni riservate sigillate dal tribunale relative alla mozione della SEC per sigillare i documenti Hinman, e la richiesta di Ripple Labs di bloccare le informazioni relative alle finanze dei suoi dirigenti in carica.
È evidente che la Commissione non è disposta ad accettare la sentenza in favore di Ripple. La sua eventuale conferma in appello potrebbe rappresentare un precedente in grado di influenzare l’esito delle altre cause al momento pendenti verso altri token accusati di essere di fatto dei titoli non registrati.
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