Pump.fun ha cambiato le altcoin e l’altseason?
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Il settore delle criptovalute è stato modellato da numerosi punti di svolta, eventi che hanno cambiato il mercato e lo hanno reso quello che conosciamo oggi.
Dalla nascita di Bitcoin nel 2009, con il primo blocco registrato sulla blockchain, fino all’avvento di Ethereum e degli smart contract nel 2015, passando per l’esplosione delle ICO nel 2017 e il boom degli NFT nel 2021, ogni fase ha segnato un nuovo capitolo dell’industria crypto.
Anche il 2024 ha portato con sé eventi epocali, come l’approvazione degli ETF Spot su Bitcoin ed Ethereum e il debutto di Pump.fun, una piattaforma che sta riscrivendo le regole del mercato.
Pump.fun una rivoluzione pericolosa?
Nel gennaio 2024, l’ecosistema Solana ha visto l’emergere di Pump.fun, la piattaforma innovativa che consente agli utenti di creare token in pochi click, anche senza nessuna conoscenza tecnica. Ad oggi, sono stati creati oltre 3 milioni di token, con una media di 7 nuovi token lanciati ogni minuto sin dal suo debutto.
Secondo alcuni analisti, l’improvvisa proliferazione di questi nuovi token ha avuto un impatto significativo sulle altcoin, modificando le dinamiche tradizionali.
Nei cicli precedenti, le altcoin erano limitate e l’accesso alle piattaforme di trading era più esclusivo. Questo permetteva ai capitali di fluire verso un numero ristretto di progetti, dando vita a vere e proprie altseasons.
Con Pump.fun e piattaforme simili, invece, il capitale si è spostato su progetti low-cap, soprattutto meme coin, provocando la scomparsa dell’altseason tradizionale.
Inoltre, rispetto agli anni passati, i crolli del mercato sono diventati più marcati, con perdite che possono arrivare fino al 70-80% del capitale investito.
Questo ha trasformato il modo di investire in crypto, rendendolo sempre più simile a una scommessa su token sconosciuti, piuttosto che una strategia basata sull’analisi del progetto e sul valore reale.
Pump.fun ha solo lati negativi?
Del resto la piattaforma è stata oggetto di diverse critiche, tra cui la proliferazione di token dall’interesse scarso o quasi nullo. In molti sono convinti che questa sia una cattiva pubblicità per il mondo crypto, già flagellato in passato da diversi scandali come il fallimento di FTX o il depeg di LUNA.

Senza contare che Pump.fun è finita nel mirino delle autorità nel Regno Unito. La Financial Conduct Authority (FCA) ha dichiarato che la piattaforma non è autorizzata a operare nel Paese.
Il successo di pump.fun è però stato determinante per richiamare una grossa fetta di pubblico, magari non particolarmente ferrato sulla blockchain, ma desideroso di confrontarsi con questa nuova realtà, un volano che potrebbe aver attratto nuovi investitori, anche se decisamente più spericolati del solito.
Qualche considerazione
A nostro avviso, Pump.fun non è il male assoluto, ma uno strumento come tanti nel mondo delle criptovalute. Il suo utilizzo dipende dagli utenti: può essere una palestra per nuove idee, ma anche un terreno fertile per progetti mordi e fuggi o per chi la considera una lotteria.
Alla fine, è il mercato a decretare il successo di una piattaforma o di un token, e non sempre a guadagnarci sono i progetti più virtuosi.

Va anche detto che il successo di Pump.fun ha contribuito alla rinascita di Solana, che nel 2024 ha vissuto un anno straordinario. Senza la spinta della nuova piattaforma, SOL non avrebbe avuto una ripresa così rapida, al punto da essere scelta da Donald Trump per ospitare la sua nuova meme coin.
Del resto, come scriveva poeticamente Fabrizio De André nella celebre canzone Via del Campo: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.”
Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potresti perdere tutto il tuo capitale.





