Perché Render continua a scendere mentre Nvidia raggiunge un massimo storico?
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Render ha iniziato questo mese con una capitalizzazione di mercato di 2,5 miliardi di dollari ma ha profondamente deluso gli investitori, con un prezzo del token RNDR in costante calo. Attualmente la sua capitalizzazione è scesa a 1,5 miliardi di dollari, il che significa che ha perso oltre il 40% in appena 30 giorni.
Questa performance è stata veramente insoddisfacente, soprattutto considerando che la domanda globale di calcolo GPU sta entrando in una nuova fase di crescita esponenziale. Quali sono, dunque, le prospettive il RNDR e quali le condizioni necessarie affinché si riprenda? Ecco la nostra analisi.
Render Crypto: la Nvidia del mercato cripto
La domanda di potenza di calcolo via GPU è alle stelle – e il valore delle azioni Nvidia lo dimostra – perché i nuovi modelli di intelligenza artificiale richiedono una potenza di calcolo cento volte superiore rispetto a quelli precedenti.
Render Network sta affrontando la stessa sfida ma con un modello decentralizzato. Mentre Nvidia punta tutto sull’hardware proprietario e su un’infrastruttura cloud centralizzata, Render aggrega la potenza GPU tramite un protocollo distribuito. Questo significa che chiunque abbia GPU inutilizzata può contribuire. E guadagnare. È una soluzione molto più scalabile, che sfrutta gli incentivi di mercato per soddisfare la stessa enorme richiesta di calcolo.
Grandi porzioni dell’ecosistema di sviluppo Apple, per esempio, stanno già utilizzando Render, con l’azienda con il logo con la mela morsicata che lo sta persino integrando nei suoi futuri flussi di lavoro per il computing spaziale. Questo posiziona Render nel cuore dell’hardware e del software mainstream, molto più avanti rispetto alla maggior parte dei progetti crypto che stanno ancora cercando un’applicazione concreta nel mondo reale.
Gli analisti dicono che Render Crypto ha toccato il fondo: è davvero così?
Coinbase ha recentemente sospeso il token RNDR per non aver rispettato gli standard di quotazione anche se Render Network afferma che si tratti solo di una fase del passaggio dal vecchio token ERC-20 al nuovo token RENDER basato su Solana.
Il prezzo di RNDR sta attualmente testando un supporto chiave a $2,95. Se dovesse scendere sotto questo livello, potremmo assistere a ulteriori ribassi. Di recente, però, ha toccato un picco di $3,30, che potrebbe agire da resistenza nel caso in cui il prezzo tenti un rimbalzo.

Se il valore del token riuscisse a mantenersi sopra il supporto dei $2,95 e a superare le medie mobili esponenziali (EMA), c’è la possibilità di un’inversione di tendenza a breve termine, con l’obiettivo di testare nuovamente la resistenza a $3,30.
Nel complesso, dunque, lo scenario resta ribassista ma un’inversione rapida potrebbe verificarsi se questi livelli chiave dovessero tenere.
La prevendita di Snorter potrebbe essere la prossima grande opportunità
Snorter è un nuovo progetto, attualmente in fase di prevendita, che si distingue nettamente dalle classiche meme coin. Si basa su un bot Telegram progettato per eseguire operazioni di trading automatico in modo rapido e sicuro, adattandosi alle esigenze di un mercato particolarmente volatile.
Il sistema consente di superare le limitazioni degli swap lenti delle dApp tradizionali, offrendo esecuzioni veloci, con una commissione contenuta dello 0,85% (inferiore rispetto all’1% solitamente applicato da altri bot). Tra le funzionalità avanzate figurano la protezione MEV/sandwich e il rilevamento di honeypot, pensate per garantire una maggiore sicurezza nelle transazioni.
$SNORT è ancora agli inizi ma ha già raccolto oltre 1,3 milioni di dollari con un singolo token al momento disponibile a $0,063, un prezzo destinato però a salire allo scattare della prossima fase della presale.
In questo particolare momento, SNORT sembra pronto per grandi movimenti, offrendo ai trader un vantaggio in un mercato dove tempismo e velocità sono fondamentali. La prevendita è accessibile tramite il sito ufficiale, con supporto per pagamenti in crypto o carta di credito.
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