No, DOGE non è la celebre criptovaluta creata da Elon Musk
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Il settore delle criptovalute è balzato agli onori delle cronache in Italia per il grande successo di Bitcoin, tanto che le crypto hanno iniziato ad essere menzionate all’interno dei telegiornali e sui quotidiani nazionali.
Purtroppo la conoscenza del settore è piuttosto limitata da parte della stampa generalista e non è raro leggere o ascoltare degli strafalcioni clamorosi.
L’ultimo in ordine di tempo mi è capitato di sentirlo qualche giorno fa, quando il TG1 e il TG5 hanno mandato in onda un servizio fotocopia che riguardava la vendita di sostanze stupefacenti e documenti contraffatti sul Dark Web.
Vendita peraltro sventata dalle Fiamme Gialle e che ha portato al sequestro di diversi wallet crypto contenenti Bitcoin, Shiba Inu, DogeCoin e, udite udite, anche della “nota criptovaluta DOGE” (Department Of Government Efficiency) lanciata da Elon Musk.
Notizia che poi è stata ripresa anche da diverse testate on-line di rilevanza nazionale, ma completamente priva di fondamento.

D.O.G.E non è una criptovaluta e non è stata lanciata da Elon Musk
Facciamo chiarezza. Non ci riferiamo a quanto è successo, il sequestro dei crypto wallet è avvenuto, ma DOGE è il nome del token della Blockchain di Dogecoin, mentre il D.O.G.E. (Department of Government Efficiency) è un ente istituito dal Presidente Donald Trump a gennaio di quest’anno, con l’obiettivo di ridurre la spesa federale e snellire la burocrazia governativa.
Elon Musk è stato nominato a capo di questo dipartimento, incaricato di identificare sprechi e ridurre il personale federale, ma non ha creato nessuna meme coin.
L’equivoco nasce anche dal fatto che Elon Musk è stato spesso associato a Dogecoin, il cui token proprietario si chiama DOGE, che da molti considerata la sua crypto preferita, ma solo perché il patron di Tesla per ha spesso postato foto del cane simbolo del progetto, o per averlo nominato tra le righe in alcuni post.
Citazioni che gli sono anche valse un’accusa di insider trading nel 2023, dalla quale è però stato assolto.
Conclusioni
Lo chiariamo subito. Lo scopo di questo articolo non è quello di bacchettare la stampa generalista, ma di mettere in guardia sui danni, anche economici, che una cattiva informazione può generare nel settore delle crypto.
Parlare di DOGE come di una criptovaluta creata da Elon Musk potrebbe, nel migliore dei casi, generare acquisti sulla meme coin Dogecoin e, nel peggiore dei casi, portare all’acquisto di crypto dal nome DOGE create ad arte per attirare gli utenti meno esperti.
Di norma, queste crypto nate sull’onda della popolarità finiscono in un Rug Pull, ovvero con i creatori che liquidano in blocco i propri token, lasciando gli investitori a raccogliere i cocci. Il risultato? Un crollo del prezzo e la perdita di gran parte del capitale per chi si è lasciato trascinare dall’hype.
Insomma, nel mondo delle crypto la cattiva informazione si paga cara…






