Maximal Extractable Value (MEV): cosa significa per le criptovalute e come fermarlo
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Il Maximal Extractable Value (MEV) è un fenomeno che preoccupa sempre di più il mondo delle criptovalute. In sintesi potremmo definirlo come la possibilità per i validatori e i bot di manipolare l’ordine delle transazioni su blockchain come Ethereum, estraendo profitto a spese degli utenti.
Questo fenomeno mina l’equità del sistema, creando un ambiente favorevole solo a chi ha accesso privilegiato alle informazioni, proprio come i validatori e i bot.
Con l’aumento delle transazioni su Ethereum e altre blockchain, il MEV sta mettendo a rischio la trasparenza e la decentralizzazione, sollevando una domanda importante: come fermarlo per garantire un mercato più giusto per tutti?
Cos’è il MEV e come funziona
Il Maximal Extractable Value (MEV) è il valore massimo che i validatori, miner o bot possono estrarre da una blockchain manipolando l’ordine delle transazioni.
In una blockchain come Ethereum, ogni transazione deve essere confermata da un validatore che inserisce il blocco di transazioni nella catena. Tuttavia, prima che una transazione venga confermata, essa rimane visibile nel “mempool“, la sala d’attesa pubblica dove vengono immagazzinate le transazioni in attesa di essere elaborate.
Questo offre l’opportunità a chi ha accesso a queste informazioni di manipolare l’ordine delle operazioni per trarre profitto, un processo che viene chiamato, appunto, MEV.
I metodi più comuni attraverso cui il MEV viene sfruttato includono:
- Front-running: Un bot o un validatore anticipa una transazione identificata nel mempool, inserendo una transazione simile con una commissione più alta, facendosi preferire e concludendo l’operazione prima dell’utente originario.
- Sandwich Attacks: Un bot intercetta una transazione dell’utente e la inserisce tra due proprie operazioni: prima compra per aumentare il prezzo, poi lascia che l’utente acquisti a un prezzo gonfiato, e infine rivende subito dopo, incassando il profitto.
Questi metodi sfruttano la possibilità di vedere le transazioni in anticipo e manipolarle, con guadagni che vanno a discapito degli utenti finali, creando un mercato più iniquo e centralizzato.
Le conseguenze del MEV sulle criptovalute
Il MEV ha effetti profondamente negativi, soprattutto per i piccoli investitori e gli utenti normali che non hanno accesso alle stesse informazioni dei bot o dei validatori. L’asimmetria informativa che il MEV crea è una delle principali problematiche, in quanto i trader comuni non sono in grado di anticipare o manipolare le transazioni a loro favore come fanno i bot.
Questo crea un ambiente svantaggioso per chi non ha risorse tecniche o finanziarie per competere con i validatori che sfruttano queste pratiche per guadagnare.
Le piccole transazioni sono particolarmente vulnerabili, poiché i bot possono facilmente anticiparle con commissioni più alte, facendo lievitare i costi e riducendo i guadagni per gli utenti comuni. Inoltre, il MEV minaccia la trasparenza e l’equità del mercato di Ethereum e di altre criptovalute, poiché l’ordine delle transazioni può essere manipolato per massimizzare i profitti di chi ha il controllo.
Invece di una competizione leale tra gli utenti, il MEV favorisce chi ha potere e accesso a informazioni privilegiate, alimentando un sistema che rischia di favorire i grandi attori a discapito degli utenti più piccoli e meno esperti.
Queste problematiche minano la fiducia nella blockchain, ostacolando il progresso delle criptovalute come mezzo di scambio decentralizzato ed equo.
Soluzioni tecniche per fermare il MEV
fonte: immagine generata tramite AI
Per fermare il MEV, stanno emergendo soluzioni tecniche innovative, come il mempool criptato, che potrebbero ridurre o addirittura eliminare questo fenomeno. Una delle proposte più promettenti arriva da Shutter Network, che ha introdotto l’idea di un mempool criptato su Ethereum.
In pratica, questa tecnologia nasconde le transazioni fino al momento della loro esecuzione, impedendo a bot e validatori di manipolare l’ordine delle operazioni. Le transazioni vengono criptate in una “busta sigillata” che può essere aperta solo da un gruppo decentralizzato di validatori, noti come Keypers, utilizzando una tecnica chiamata crittografia a soglia.
Questa innovazione migliora significativamente la privacy e la sicurezza delle transazioni, poiché nessuno, nemmeno i validatori, può vedere le operazioni prima che vengano effettivamente confermate. Inoltre, il MEV diventa impossibile, in quanto non è più possibile riorganizzare l’ordine delle transazioni per estrarre valore.
Con soluzioni come il mempool criptato, il futuro delle criptovalute appare promettente. Le tecnologie emergenti possono ripristinare l’equità nel mercato, garantendo che ogni partecipante abbia le stesse opportunità.
L’adozione di queste soluzioni potrebbe offrire un ecosistema più sicuro, decentralizzato e trasparente, riducendo notevolmente i vantaggi che hanno i grandi attori e restituendo fiducia agli utenti.
Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potresti perdere tutto il tuo capitale.





