L’oro sta superando le performance di Bitcoin. Su quale dei due conviene investire?
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L’ascesa delle valute digitali, in modo particolare di Bitcoin, ha portato nuova attenzione sul ruolo dell’oro come riserva di valore. Sebbene i due asset abbiano profili di rischio e correlazioni differenti, molti investitori si orientano sempre più verso BTC, soprattutto per la sua capacità di offrire rendimenti elevati.
Le opinioni sono contrastanti in merito: il noto educatore finanziario Robert Kiyosaki, per esempio, raccomanda “di detenere entrambi”, mentre l’analista di metalli preziosi Peter Spina ha definito il ruolo di Bitcoin come ‘oro digitale’ “un completo fallimento”.
Entrambi gli investimenti hanno mostrato movimenti di prezzo significativi nel corso del 2024. Al momento, BTC è scambiato a $66.640, con un guadagno annuale del 57,88%, anche se il trading è stato irregolare dalla fine di settembre. La criptovaluta ha spesso testato, senza successo, il livello psicologicamente importante di $70.000. Da segnalare anche il grande incremento degli afflussi negli ETF spot su Bitcoin.

Al contrario, l’oro, che è aumentato del 32,69% dall’inizio dell’anno, ha avuto un’azione di prezzo molto più fluida: il metallo prezioso è in un storico mercato rialzista che dura da due anni e questo chiaro trend al rialzo è destinato a garantire rendimenti record nel 2024.

Questa è una discrepanza nei rendimenti piuttosto significativa. Ci sono però diverse opinioni di come la situazione starebbe cambiando a favore della materia prima…
Un rapporto chiave indica il momento superiore dell’oro rispetto a BTC
Prendendo il prezzo di BTC e dividendolo per il prezzo di un’oncia d’oro otteniamo il rapporto oro-Bitcoin. È un comodo strumento che offre un modo semplice per misurare la performance dei due asset.
Se il rapporto aumenta, l’asset virtuale sta sovraperformando il metallo prezioso; se diminuisce, sta accadendo il contrario. E il rapporto, da marzo, è diminuito, come mostrato in un grafico condiviso dal senior commodity strategist Mike McGlone in un post su X.

I valori più elevati del rapporto si sono registrati in due picchi nel 2021, raggiungendo un livello di 37 durante una fase di forte performance dell’S&P 500. Un recente picco, seppur più contenuto, di 34 a marzo 2024 è stato seguito da una significativa diminuzione del rapporto.
Al momento, un BTC corrisponde a circa 24 once d’oro. Mentre la criptovaluta fatica a superare i suoi massimi storici, l’oro continua a stabilire nuovi record, suggerendo che il rapporto potrebbe ulteriormente ridursi.
La differenza chiave questa volta, come sottolineato da McGlone, è che la forte performance dell’S&P 500 non ha mostrato una correlazione con una performance altrettanto forte per la valuta digitale. Secondo l’analista, questo potrebbe rappresentare un ostacolo per gli asset a rischio in futuro.
Sebbene si possa argomentare a favore di BTC citando i suoi rendimenti superiori, il fatto che il divario si stia riducendo, insieme alla maggiore volatilità di Bitcoin, sono tutti elementi che indicano come il ruolo dell’oro come bene rifugio sia destinato a restare solido nel breve termine.
La terza via…

Per chi non è in cerca di investimenti in beni rifugio, come appunto BTC e oro, ma punta a ottenere rendimenti più esplosivi, l’attenzione non può che rivolgersi al settore delle meme coin, che sta raggiungendo nuovi massimi storici.
E al momento, la più promettente opportunità di investimento non si trova tra le meme coin leader di mercato, bensì in un nuovo concorrente sta emergendo, superando con facilità le tappe della prevendita.
Stiamo parlando di Pepe Unchained ($PEPU), che sta lasciando i concorrenti dietro di sé, consolidando la sua posizione come principale prevendita del quarto trimestre del 2024, avendo già raccolto oltre $22 milioni finora.
Il merito di questo successo è da ascrivere all’innovativa Pepe Chain del progetto, una blockchain di secondo livello progettata per superare i problemi di scalabilità di Ethereum e che rappresenta un grande richiamo per la comunità. Questa Layer-2, infatti, offre un approccio avanzato rispetto a Ethereum, poiché vanta velocità fino a 100 volte superiori, riducendo significativamente anche i costi di transazione.
Anche la prospettiva di una crescita a lungo termine di Pepe Unchained attira gli investitori, sostenuta da un modello di tokenomics ben strutturato che dedica il 30% dell’offerta totale agli incentivi per lo staking.
Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.
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