L’exchange OKX ha bruciato token OKB per $244 milioni!

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Marcello Bonti
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OKX ha portato a termine il ventesimo programma di burning dei token OKB, in totale sono stati annullati 5,5 milioni di token per 244 milioni di dollari del suo token nativo. L’operazione di riacquisizione e burning dei token è la alta finora.

OKX distrugge 5,5 milioni di token OKB

L’exchange crypto OKX ha riacquisito e distrutto 5,5 milioni dei suoi token nativi OKB durante la scorsa operazione mensile.

Secondo Wu Blockchain, il burning eseguito dall’exchange vale circa 244 milioni di dollari in OKB, la maggiore entità riacquisita e poi distrutta col burning finora. Oggi il totale della supply di OKB ha un buco di 5,5 milioni di token.

Anche Wu ha sottolineato la rilevanza di questa operazione nella tokenomics dell’exchange.

OKX non è l’unico grande exchange crypto a contare su un programma mensile di burning dei propri token nativi. Binance, il maggiore exchange al mondo, lo effettua ogni tre mesi.

Per OKX il suo token nativo svolge funzioni di utility ed è emesso dalla OKX Blockchain Foundation. Il token consente ai titolari di godere di vantaggi, tra cui sconti, accesso esclusivo e altro ancora.

L’exchange OKX è stato fondato nel 2019 e da allora sono stati distrutti 64.042.314,70 di token. Al momento OKB è scambiato a 44,94$, in rialzo di poco più dell’1% nelle ultime 24 ore.

Gli exchange crypto attraversano un periodo difficile

L’ultima operazione di grande impatto effettuata da OKX arriva in un momento in cui i principali concorrenti, Binance e Coinbase, stanno affrontando le pressioni della Securities and Exchange Commission statunitense.

All’inizio di questa settimana, la SEC statunitense ha intentato una causa contro Binance, sostenendo che la borsa di criptovalute e il suo CEO, Changpeng Zhao, hanno violato le leggi finanziarie sui titoli offrendo servizi a clienti statunitensi non regolamentati sulla propria piattaforma.

L’ente di vigilanza intende anche congelare i beni di Binance.US, il braccio statunitense di Binance.

A stretto giro è arrivata la notizia che la SEC ha anche intentato una causa contro Coinbase, sostenendo tra l’altro che l’exchange opera come broker non registrato.

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