L’emissione da 5 miliardi di dollari di Crypto.com preoccupa gli investitori
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L’exchange Crypto.com è al centro del tornado dopo aver deciso di emettere 70 miliardi di token CRO, per un valore di circa 5 miliardi di dollari.
CRO è la criptovaluta nativa dell’ecosistema Crypto.com, utilizzata per pagare le commissioni di transazione, staking e ricompense sulla piattaforma. La decisione ha alimentato i timori che l’exchange possa essere insolvente. Dubbio alimentato da un post diventato virale su Reddit dell’utente u/GabeSter nel subreddit r/CryptoCurrency.
La controversia è scoppiata dopo che Crypto.com ha proposto di reintrodurre i token che aveva precedentemente annullato col burning nel 2021. All’epoca, l’azienda aveva presentato l’operazione come un metodo per rafforzare il valore a lungo termine di CRO riducendone l’offerta.
Il 2 marzo 2025, però, l’exchange ha avanzato la proposta per reintrodurre i 70 miliardi di CRO, scatenando forti critiche. Sebbene la proposta sia stata sottoposta a votazione, il forte controllo dell’exchange sul potere di voto ne ha garantito l’approvazione, nonostante la maggior parte dei validatori indipendenti l’avesse respinta.
Dopo l’approvazione della proposta, il valore di CRO è crollato del 5,2%, raggiungendo $0,077.
La faccenda dei token di Crypto.com alimenta timori sulla stabilità finanziaria
Secondo u/GabeSter, Kris Marszalek, CEO di Crypto.com, ha una passato di decisioni aziendali controverse. Prima di lanciare Crypto.com, Marszalek era CEO di Ensogo, una piattaforma di e-commerce ora fallita che è collassata nel 2016, lasciando di conseguenza investitori e collaboratori in crisi finanziaria.
Il post su Reddit rivela anche che Crypto.com era nato come Monaco (MCO), e aveva raccolto 26 milioni di dollari in una ICO. Solo in seguito la società si era concentrata sull’acquisizione del dominio Crypto.com. Nel 2020, Crypto.com ha costretto i possessori di MCO a scambiare i loro token con CRO a un tasso sfavorevole, un’operazione che alcuni hanno considerato una manovra sperequativa.
Ora, la proposta di reintrodurre dei token ha alimentato lo scetticismo sulla stabilità finanziaria di Crypto.com.
Dal canto suo, Marszalek sostiene che i token aggiuntivi saranno utilizzati per creare “flussi sostenibili sul lato della domanda”. D’altra parte, i critici ritengono si tratti di un tentativo neanche troppo nascosto di iniettare liquidità a scapito degli attuali possessori dei token.
Il post su Reddit spiega la decisione paragonandola alla classica “stampa di denaro”. In questo caso, Crypto.com si riserva di generare miliardi di nuovi token senza sostenere costi, ma di fatto svalutando le quote di token in mano agli investitori.
La mancanza di audit recenti di Crypto.com solleva dubbi sulla trasparenza
C’è dell’altro. La situazione risulta ancora più complessa se si considera che dal 2022 Crypto.com non ha pubblicato un bilancio finanziario. Dopo il crollo di FTX, l’exchange si era affrettato a condividere un audit sulle sue riserve all’indomani del clamoroso crack della società di Sam Bankman-Fried.
Va detto che subito dopo la pubblicazione dell’audit, la società di revisione Mazars si era dissociata facendo riferimento a criticità nella redazione del bilancio che non teneva sufficiente conto delle passività. Da allora, Crypto.com si è rifiutato di fornire audit aggiornati, alimentando ulteriormente i dubbi sulla stabilità finanziaria.
Un portavoce di Crypto.com ha dichiarato a Cryptonews che l’exchange opera sotto supervisione normativa in oltre 100 giurisdizioni, il che richiede audit regolari e report finanziari.
“L’anno scorso è stato il nostro anno di maggior successo in termini di ricavi, che si è aggiunto a quello che era già un bilancio molto solido. La nostra attività globale di exchange è quella a più rapida crescita in tutto il mondo e abbiamo oltre 100 milioni di utenti della nostra app” ha aggiunto.
“Siamo molto ottimisti riguardo il nostro futuro, specie per il mercato statunitense dato l’entusiasmo della nuova amministrazione nei confronti del nostro settore. I nostri amministratori hanno incontrato funzionari della nuova amministrazione, mentre il nostro CEO ha incontrato il presidente Trump e ha partecipato al White House Digital Asset Summit. Non vediamo l’ora di continuare a crescere a partire dal nostro successo già consolidato.”
La comunità crypto vuole chiarimenti sulla decisione di Crypto.com
Marszalek si è limitato per il momento a negare le accuse di insolvenza. Ma di fatto, la decisione di Crypto.com di emettere CRO per un valore di 5 miliardi di dollari senza dare spiegazioni o fornire audit aggiornati non ha che alimentato ulteriori dubbi.
Molti hanno letto questa decisione come un disperato tentativo di restare a galla da parte di un’azienda in forti difficoltà.
Per il momento mancano prove concrete su un’eventuale insolvenza di Crypto.com. Ma è chiaro che la mancanza di trasparenza non fa che alimentare i timori della community crypto.
Fino a quando l’exchange non fornirà una spiegazione chiara su come intende utilizzare i token appena emessi e non pubblicherà audit finanziari aggiornati, molti investitori potrebbero continuare a dubitare della sua sostenibilità a lungo termine.






