Le grandi banche stanno finalmente acquistando Bitcoin

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Aniello Raul Barone
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Le grandi banche acquistano Bitcoin

Il 10 gennaio 2024 sarà ricordato come una data storica nel settore delle criptovalute, perché quel giorno la SEC ha dato il via libera al lancio sul mercato degli ETF Bitcoin Spot, segnando così una svolta decisiva nello spazio crypto.

L’approvazione degli ETF Bitcoin Spot permette agli investitori di ottenere un’esposizione a Bitcoin senza possederlo direttamente; di conseguenza, questi nuovi prodotti finanziari avrebbero dovuto aumentare l’interesse per la criptovaluta leader in termini di capitalizzazione di mercato, soprattutto da parte degli investitori istituzionali legati alla finanza tradizionale.

Infatti, in un momento in cui le speculazioni si sono fatte sentire, i giganti bancari statunitensi si sono pronunciati. JP Morgan e Wells Fargo hanno fornito dettagli sui loro acquisti di ETF Bitcoin Spot.

JP Morgan si schiera a favore di Bitcoin malgrado le opinioni contrastanti del suo CEO

La banca statunitense JP Morgan non è il primo nome che viene in mente quando si parla di esposizione delle grandi banche a Bitcoin.

Infatti, il suo CEO, Jamie Dimon, è tra i più noti detrattori della principale criptovaluta e ha fatto diverse apparizioni di alto profilo per mostrare la sua opposizione agli asset digitali, compreso Bitcoin.

In una dichiarazione del dicembre 2023, per esempio, Dimon ha affermato che:

“Gli unici casi d’uso reali [per la criptovaluta] sono per i criminali, i trafficanti di droga, il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale”.

Eppure, secondo un documento depositato presso la SEC e diffuso questo lunedì da diversi media specializzati, JP Morgan stima la sua esposizione agli ETF Bitcoin Spot a circa 760.000 dollari.

Nel dettaglio, la banca statunitense detiene principalmente azioni dell’iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock per 477.425 dollari.

Detiene inoltre azioni del Wise Origin Bitcoin Fund di Fidelity, del Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) e del Bitwise Bitcoin ETF.

La dichiarazione rilasciata all’autorità di vigilanza finanziaria statunitense menziona anche 47.000 dollari detenuti in Bitcoin Depot, una società che fornisce bancomat per criptovalute.

Anche Wells Fargo acquista partecipazioni di ETF Bitcoin Spot

Anche la banca statunitense Wells Fargo è esposta a Bitcoin. Secondo i dettagli forniti dalla CNN, la banca statunitense detiene azioni per un valore di 121.207 dollari in GBTC. Possiede anche azioni per un valore stimato di 1.195 dollari nel ProShares Bitcoin Strategy ETF (BITO).

L’esposizione di Wells Fargo a Bitcoin è meno sorprendente rispetto a quella di JP Morgan, soprattutto per la posizione controversa del CEO Jaime Dimon nei confronti delle criptovalute.

Secondo il media online decrypt.co, la banca ha già menzionato un potenziale investimento in asset digitali in diverse occasioni. Secondo quanto riferito, avrebbe persino offerto ai clienti un’esposizione agli ETF Spot su Bitcoin attraverso i broker.

Il crescente interesse delle banche per Bitcoin

L’esposizione di JP Morgan e Wells Fargo al Bitcoin si inserisce in un contesto di crescente interesse per le criptovalute da parte degli istituti bancari.

Secondo Crypto News Flash, che cita la SEC, nell’aprile 2024, diverse grandi banche statunitensi con un patrimonio complessivo in gestione di circa 469 miliardi di dollari stanno acquistando BTC. Questo grazie all’ETF Bitcoin Spot di BlackRock.

BNP Paribas ha confermato all’inizio di maggio di aver investito 41.684 dollari per acquistare azioni degli ETF IBIT e GBTC Bitcoin Spot. Alla fine di aprile, anche una delle più antiche banche americane, BNY Mellon, ha confermato di detenere partecipazioni in ETF Bitcoin Spot.

Inoltre, altri colossi del settore bancario globale come Morgan Stanley e UBS hanno dichiarato di voler offrire ai propri clienti un’esposizione a Bitcoin tramite gli ETF Bitcoin Spot.

Sebbene le somme coinvolte finora non siano sostanziali, sono indicative di un crescente interesse per gli ETF Bitcoin da parte delle banche di tutto il mondo. Se questa tendenza dovesse continuare, potrebbe avere un impatto positivo sul prezzo della principale criptovaluta.

Secondo i dati di CoinMarketCap, al momento della pubblicazione di questo articolo Bitcoin era scambiato a 62.148 dollari.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

 

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