Nvidia ha nascosto volontariamente i ricavi delle vendite di GPU per il mining di criptovalute?
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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) e la Securities and Exchange Commission (SEC) hanno intrapreso una causa legale collettiva contro Nvidia.
La famosa azienda di semiconduttori, balzata agli onori delle cronache per le prestazioni eccezionali delle sue azioni, è accusata di avere occultato oltre 1 miliardo di dollari di vendite di GPU.
Nvidia l’ha attribuito la domanda straordinaria di GPU al comparto del gaming, mentre il DOJ e la SEC sostengono che le schede grafiche sono state vendute al settore del mining di criptovalute.
La causa contro Nvidia
Iniziata nel 2018, è stata archiviata da un tribunale distrettuale nel 2021. Successivamente, è stata ripresa dalla Corte d’Appello del Nono Circuito di San Francisco il 28 agosto 2023, con una decisione finale divisa in due parti.
Nvidia si è però appellata alla Corte Suprema per ottenere l’archiviazione del caso – la data per le discussioni iniziali è stata fissata al 13 novembre. Le agenzie federali si oppongono invece all’archiviazione.
Il 2 ottobre due agenzie federali, il DOJ e la SEC, hanno depositato una memoria amicus per esortare la Corte Suprema a lasciare che il caso vada avanti.
Nella memoria, sei funzionari, guidati da Elizabeth B. Prelogar, Solicitor General degli Stati Uniti, e dall’avvocato senior della SEC Theodore J. Weiman, hanno sostenuto che esistono dettagli sufficienti per non archiviare il caso.
La memoria ha citato anche i risultati di un rapporto del 2019 della Royal Bank of Canada, che sostiene che Nvidia ha sottovalutato i suoi ricavi legati alle criptovalute per un ammontare di 1,35 miliardi di dollari tra febbraio 2017 e luglio 2018. Inoltre, ha evidenziato che i guadagni di NVDA sono crollati di pari passo con i prezzi delle criptovalute.
Insider ed esperti intervengono sul caso
La documentazione cita inoltre le testimonianze da parte di ex dipendenti, soprannominati FE 1 e FE 2.
La dichiarazione di FE 1 sostiene che l’azienda manteneva un database globale creato appositamente per tracciare la vendita delle GPU della serie GeForce ai miners di criptovalute, mentre FE 2 sostiene che l’amministratore delegato Jensen Huang ha partecipato attivamente alle riunioni in cui si discuteva dell’impatto del mining di criptovalute sui ricavi.

Sempre secondo FE 2, Huang avrebbe discusso della preferenza dei miners per le GPU della serie GeForce durante almeno due diversi Quarterly Business Review (QBR).
Un altro memoriale amicus depositato lo stesso giorno da un gruppo di 12 ex funzionari della SEC, si è invece concentrato su questioni strettamente legali.
A queste si sono aggiunte sei memorie separate presentate dall’American Association for Justice, dalla Anti-Fraud Coalition, da studiosi di procedura civile, da alcuni investitori istituzionali, da esperti quantitativi e da Brian T. Fitzpatrick, accademico, autore di “The Conservative Case for Class Actions” e professore alla Vanderbilt Law School.
L’effetto della causa legale sul prezzo delle azioni Nvidia
Nel momento in cui scriviamo le azioni Nvidia sono scambiate a 122,74 dollari, dopo aver guadagnato lo 0,81% nel corso delle ultime 24 ore, portando l’aumento del prezzo per questa settimana a un totale del 2,13%. Su base mensile, il titolo è salito del 15,68% e ha registrato un aumento del 154,73% da un anno all’altro (YTD).
Le implicazioni di questa causa sul mercato azionario non sono necessariamente immediate – gli investitori, sia retail che istituzionali, a volte impiegano un po’ di tempo per valutare le loro azioni.
Tuttavia, è necessario prestare molta attenzione agli sviluppi del caso, in particolare per quanto riguarda le discussioni della causa, fissate per il 13 novembre
In ultima analisi, la sentenza fungerà da catalizzatore in un modo o nell’altro, a seconda dell’esito, ma tra le prestazioni stellari dell’azienda e il recente rilascio e l’elevata domanda di chip Blackwell, anche tenendo conto dei problemi in corso nel mercato cinese, è difficile immaginare come anche una sconfitta legale possa ostacolare lo slancio verso l’alto di Nvidia.
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