L’AI localizzata può proteggere la privacy e garantire indipendenza
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Secondo quanto affermato dal CEO di Tether, Paolo Ardoino, l’emittente di stablecoin USDT starebbe lavorando a modelli di intelligenza artificiale (AI) decentralizzati.
Secondo Ardoino, sembra che OpenAI di Sam Altman sia stato violato di recente e che l’hack sia stato “spaventoso”.
OpenAI seems to have been hacked a while ago. Scary.
Locally executable AI models are the only way to protect people privacy and ensure resilience / independence.
New generation smartphones and laptops are more than powerful enough to fine tune general LLMs with user's own…
— Paolo Ardoino 🤖🍐 (@paoloardoino) July 6, 2024
Ardoino ritiene che i “modelli di intelligenza artificiale eseguibili localmente” avrebbero potuto evitare l’hack di OpenAI, che non è stato denunciato ma che sarebbe avvenuto all’inizio dell’anno scorso. Ardoino ha osservato che:
“I modelli di intelligenza artificiale eseguibili localmente sono l’unico modo per proteggere la privacy delle persone e garantire la resilienza e l’indipendenza”.
Secondo un rapporto dettagliato del New York Times, l’hacker di OpenAI ha avuto accesso ai sistemi di messaggistica interna, rubando i progetti tecnologici di intelligenza artificiale dell’azienda.
A quanto pare, l’azienda ha rivelato l’exploit solo ai suoi dipendenti e ha deciso di non condividere la notizia pubblicamente. I dirigenti non hanno considerato questo incidente come una minaccia, poiché non sono state rubate informazioni su clienti o partner.
L’amministratore delegato di Tether, Ardoino, ha inoltre affermato che gli smartphone e i computer portatili di nuova generazione sono “più che potenti per mettere a punto” i modelli linguistici generali di grandi dimensioni (LLM) con i dati dell’utente.
Ha anche aggiunto che questo consentirebbe di preservare “i miglioramenti a livello locale del dispositivo”.
Inoltre, ha lasciato intendere che ci sono “lavori in corso” per sviluppare tali modelli. Tether mira a creare soluzioni di IA decentralizzate e localizzate, che possano essere eseguite su dispositivi personali, migliorando la privacy e il controllo.
L’AI decentralizzata potrebbe essere una soluzione
L’intelligenza artificiale decentralizzata è stato uno dei temi più dibattuti nello spazio Web3. Mentre i modelli tradizionali di intelligenza artificiale sono centralizzati e controllati da un gruppo di grandi aziende, sollevando preoccupazioni in merito alla privacy e alla sicurezza dei dati, i sistemi decentralizzati affrontano i limiti dei modelli di AI tradizionali.
Il mese scorso, Ardoino ha dichiarato in un’intervista che Tether ha già investito più di un miliardo di dollari nell’AI. La società ha già effettuato investimenti significativi in aziende di questo tipo, tra cui Northern Data Group. In un’intervista rilasciata a Bloomberg, Ardoino ha dichiarato:
“Possiamo offrire l’AI a tutte le aziende in cui abbiamo investito”.
Il protocollo decentralizzato Hinkal lancia “Eigenlayer for Privacy”
Sempre rimanendo in tema di privacy, Hinkal Protocol, un privacy layer multi-catena per le transazioni riservate on-chain, ha recentemente lanciato il protocollo Shared Privacy che consente la privacy cross-chain attraverso lo staking anonimo.
In un annuncio fatto alla Ethereum Community Conference EthCC 7, Hinkal ha dichiarato che il protocollo di privacy offre diversi vantaggi. Tra questi, la possibilità per gli staker di distribuire asset nativi e staked sul protocollo, generando un rendimento aggiuntivo e mantenendo la flessibilità di scambiare token di rendimento su altre dApp.
Il protocollo sostiene che i trader possono beneficiare del pool Shielded ampliato, offuscando ulteriormente le loro strategie di trading e massimizzando il capitale distribuito su più catene.
Gli sviluppatori di exchange e dApp decentralizzati potranno ora integrare senza problemi il protocollo Shared Privacy di Hinkal direttamente nelle loro piattaforme, garantendo così nuove funzionalità di privacy ai loro utenti.
Il co-fondatore e CEO di Hinkal, Georgi Koreli, ha dichiarato:
“Garantire una privacy completa sulla blockchain è un passo fondamentale per consentire la piena adozione delle criptovalute come asset class nel settore finanziario istituzionale”.
Poi ha aggiunto:
“Il protocollo Hinkal ha già visto una rapida adozione da parte della nostra rete istituzionale e il lancio del protocollo Shared Privacy è una pietra miliare fondamentale per liberare il potere della comunità e rompere le barriere della privacy nel settore crypto”.
Gli investitori istituzionali vogliono la stessa privacy offerta nella DeFi
Il protocollo Hinkal sostiene che, man mano che un numero sempre maggiore di investitori istituzionali entra nel mercato delle criptovalute, essi richiedono la stessa privacy nel trading della finanza decentralizzata (DeFi) di cui hanno goduto nei mercati azionari tradizionali.
Il team spiega che per ottenere una privacy completa nel trading DeFi, tuttavia, è necessario un pool sostanziale di “Shielded TVL” su ogni blockchain per mascherare adeguatamente le transazioni.
Si tratta di un compito arduo se si considera il vasto panorama del settore, che conta oltre 200 blockchain Layer-1 e Layer-2.
La frammentazione della liquidità ha rappresentato un ostacolo significativo all’adozione da parte delle istituzioni, in quanto la fornitura di questa liquidità non è stata adeguatamente incentivata e, fino ad ora, la privacy nella DeFi non era scalabile, ha dichiarato il team dietro Hinkal.
Il fondatore di Re7 Capital e investitore in Hinkal, Evgeny Gokhberg, ha dichiarato:
“Una soluzione conforme che consenta liquidazioni discrete senza divulgare i dati delle transazioni è necessaria per operare in modo efficiente nei mercati DeFi, e lo Shared Privacy Protocol di Hinkal è la soluzione che stavamo cercando”.
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