La società di sicurezza blockchain PeckShield scopre una nuova truffa di criptovalute che finge di essere affiliata a ChatGPT

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Sauro Arceri
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L’azienda di sicurezza blockchain PeckShield ha scoperto una serie di token truffa che cercano di trarre profitto dalla moda dei chatbot AI ChatGPT.

Martedì PeckShield ha twittato che,

“[Ha] rilevato decine di token BingChatGPT creati di recente, di cui 3 sembrano essere una truffa honeypot e 2 hanno un elevato tasso di vendita”.

Un honeypot è un tipo di truffa molto diffuso in cui un operatore malintenzionato crea una criptovaluta o un portafoglio di criptovaluta falsi, per indurre le vittime a investire, inviare o scambiare criptovalute. Il truffatore spesso si presenta come un’azienda o un’organizzazione legittima, promettendo servizi o ricompense.

L’imposta sulle vendite è la somma di denaro che uno smart contract preleva una volta venduto un token. Molti progetti legittimi utilizzano l’imposta sulle vendite come mezzo per incentivare la detenzione a lungo termine e le ricompense per i possessori di token. Tuttavia i progetti truffa utilizzano tasse elevate, spesso fissate al 100%, per sottrarre denaro agli utenti ignari.

PeckShield ha aggiunto che due di queste monete, a quel punto, avevano già perso quasi il 100%, mentre un’altra è scesa del 65% circa.

La società di sicurezza ha osservato che queste monete sembrano essere tipici schemi di “pump and dump”, in base ai quali il prezzo di una criptovaluta viene “pompato” artificialmente, di solito tramite dichiarazioni fuorvianti, prima di vendere – alias “scaricare” – un gran numero di token a un prezzo più alto.

In quest’ultimo caso specifico rilevato da PechShield, i progetti affermavano di essere affiliati a ChatGPT, un chatbot AI sviluppato dal laboratorio di ricerca americano OpenAI.

La moda dilagante delle chatbot AI

All’inizio di questo mese, Microsoft ha annunciato il “lancio di un nuovissimo motore di ricerca Bing e del browser Edge alimentato dall’intelligenza artificiale“, sfruttando la partnership con OpenAI. Il gigante tecnologico ha dichiarato che “il nuovo Bing funziona su un nuovo modello linguistico OpenAI di nuova generazione, più potente di ChatGPT e personalizzato appositamente per la ricerca”.

Se da un lato la mania per ChatGPT continua, dall’altro lato ci sono le truffe che cercano di trarne profitto, di conseguenza gli utenti devono fare ricerche approfondite su ogni singola crypto in cui vogliono investire i loro soldi. Se si esaminano i dati forniti da DEXTools, per esempio, sono state emesse circa 20 monete “BingChatGPT” su BNB Chain, Ethereum e Arbitrum. Questi dati mostrano un volume di scambi di migliaia di dollari.

E non è tutto. Come mostra il sito web, ci sono ben 175 monete chiamate “ChatGPT”, la maggior parte delle quali, ovvero 136, sono state emesse su BNB Chain, 22 su Ethereum, 8 su Arbitrum e il resto su OKC, Polygon, Solana, Cronos, EthereumPoW e Fantom. Si presume che questi titoli abbiano una liquidità di centinaia di migliaia di dollari.

Fonte: DEXTools (22 febbraio, 10:00 UTC)

Di queste, al momento in cui scriviamo (mercoledì 22 febbraio), la prima della lista ha una capitalizzazione di mercato di 457,9 milioni di dollari. I dati mostrano inoltre 319 titolari, 180.910 dollari di volume nelle 24 ore e 614.240 dollari di liquidità.

Dove ci sono persone, ci sono soldi e dove ci sono soldi, ci sono truffatori.

 

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