La SEC vuole controllare anche le stable coin?
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Un avviso di Wells è un avviso formale utilizzato dalla SEC per informare il destinatario dell’intenzione di intraprendere azioni esecutive nei suoi confronti.
La SEC intende citare in giudizio Paxos per presunte violazioni delle leggi sui titoli e sulla protezione degli investitori. Secondo l’avviso, la stablecoin Binance USD (BUSD) emessa da Paxos è considerata un titolo non registrato.
Paxos ha emesso la stablecoin con ancoraggio al dollaro 1:1 in collaborazione con Binance nel settembre 2019. Da allora, BUSD è cresciuta fino a diventare la terza più grande stablecoin e la settima più grande criptovaluta – con un market cap di 16,15 miliardi di dollari – secondo i dati di CryptoSlate.
E adesso cosa succede?
Un avviso di Wells non significa che la SEC intraprenderà un’azione esecutiva. I cinque commissari della SEC devono votare per autorizzare qualsiasi controversia o accordo esecutivo da parte dell’agenzia.
Paxos può inviare una risposta scritta e presentare le proprie ragioni per cui non dovrebbe essere citata in giudizio.
Quando la SEC ha quasi raddoppiato la sua Crypto Assets and Cyber Unit nel maggio 2022, ha dichiarato che le stable coin sarebbero state un’area di attenzione. Secondo il presidente della SEC Gary Gensler, le monete stabili sono simili ai depositi bancari o ai fondi comuni di investimento del mercato monetario.
Interpretazioni pericolose
La stretta della SEC arriva in un momento cruciale, con il mercato crypto che sta cercando di svegliarsi dopo un lungo inverno. Ma dopo gli attacchi allo staking nei giorni scorsi, con Kraken sotto indagine della SEC, adesso arriva la nuova batosta con l’attacco a Paxos e alla stable coin BUSD. Insomma, dopo essersi scagliata contro lo staking – anche di Ethereum che era inizialmente stato definito una commodity al pari di Bitcoin – adesso la SEC vorrebbe allungare le mani sulle stable coin.
Difficile salvarsi dalla furia della SEC ma se in questa vicenda vogliamo trovare un vincitore quello è senza dubbio Bitcoin. Definito una commodity e indicato come esempio, il Re delle crypto è rimasto per ora immune agli attacchi dell’agenzia americana
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