La SEC sommersa da oltre 70 richieste di ETF su criptovalute, con XRP e Solana in testa
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In un post pubblicato su X il 21 aprile, l’analista di Bloomberg Eric Balchunas ha riportato che la Securities and Exchange Commission (SEC) deve sottoporre a revisione più di 70 richieste di nuovi ETF sulle criptovalute, a testimonianza del grande fermento che sta attraversando il settore degli ETF cripto negli Stati Uniti.
Oltre a Bitcoin, le richieste presentate comprendono un’ampia gamma di asset digitali, tra cui XRP, Litecoin (LTC), Solana (SOL), Dogecoin (DOGE) e vari derivati crittografici.
Le richieste più popolari nell’attuale ondata, secondo Balchunas, sono quelle inerenti gli ETF spot su XRP e SOL. Ben 10 istituzioni hanno presentato domanda per ETF basati su XRP, e 6 per Solana.
Questi numeri testimoniano un aumento dell’interesse istituzionale per quanto concerne la diversificazione dell’esposizione alle criptovalute al di là di Bitcoin ed Ethereum. L’aumento delle richieste indica anche una crescente domanda di mercato e un panorama normativo in evoluzione negli Stati Uniti.
A differenza del mercato europeo, dove gli ETP sulle criptovalute come Solana sono già ampiamente disponibili, le istituzioni finanziarie e gli investitori statunitensi operano in condizioni e con approcci strategici diversi.
Gli afflussi verso gli ETF su Bitcoin mostrano un sentiment di mercato resiliente
Quest’ultima spinta verso prodotti ETF più ampi è arrivata in un momento in cui gli ETF su Bitcoin esistenti, con sede negli Stati Uniti, stanno mostrando una rinnovata forza.
Il 21 aprile, gli 11 ETF che replicano le performance di Bitcoin hanno registrato un afflusso netto complessivo di 381,3 milioni di dollari, segnando il giorno più forte dal 30 gennaio. A guidare la carica è stato l’ETF ARK 21Shares Bitcoin (ARKB), che ha registrato 116,1 milioni di dollari di afflussi netti.
La ripresa dei afflussi negli ETF segue un periodo relativamente tranquillo e coincide con una forte performance dei mercati delle criptovalute durante il weekend di Pasqua. Alla fine di gennaio, il settore ha registrato un afflusso giornaliero record di 588,1 milioni di dollari dopo che il prezzo di Bitcoin ha superato le sei cifre.
Questo slancio potrebbe alimentare l’ottimismo tra gli emittenti, convincendoli che l’appetito per gli ETF diversificati sulle criptovalute, in particolare quelli che replicano le altcoin, non potrà che crescere in futuro.
Le dinamiche del mercato statunitense differiscono nettamente da quelle europee
Il CEO di CEC Capital e veterano del mercato degli ETP sulle criptovalute, Laurent Kssis, ha dichiarato a CryptoNews che il volume delle richieste di ETF sulle altcoin mostra una differenza tra le dinamiche del mercato europeo e quello statunitense. Kssis ha affermato:
“Mentre il mercato europeo può sembrare saturo per alcuni ETP sulle criptovalute, come Solana, le dinamiche del mercato statunitense sono fondamentalmente diverse. In genere, le strategie di allocazione istituzionale negli Stati Uniti iniziano con Bitcoin come esposizione iniziale, ma la diversificazione segue un modello distinto rispetto ai mercati europei”.
Kssis ha sottolineato che la maturazione del mercato degli ETF sulle criptovalute negli Stati Uniti rispecchierà probabilmente le tendenze osservate in altre classi di attività.
Con l’evoluzione del mercato, le strategie degli investitori si espanderanno naturalmente oltre Bitcoin per includere una gamma più ampia di asset digitali, in particolare con la disponibilità di prodotti caratterizzati da una solida liquidità, soluzioni di custodia sicure e chiarezza normativa. Kssis ha poi aggiunto:
“L’elevato numero di richieste, in particolare per SOL e XRP, indica che gli emittenti hanno individuato una chiara domanda nonostante i prodotti europei già esistenti. La domanda istituzionale non riguarda solo i nuovi token, ma anche prodotti ben strutturati che soddisfano gli standard di investimento professionali”.
Mentre la SEC continua a valutare l’elenco crescente di domande, gli operatori di mercato osserveranno attentamente quali prodotti otterranno l’approvazione e come potrebbero ridefinire il futuro degli investimenti in criptovalute negli Stati Uniti.
Gli ETF affrontano venti contrari tra l’escalation della retorica di Trump sulla guerra commerciale
Nonostante tutto, le ultime settimane sono state difficili per gli ETF su Bitcoin, perché il sentiment degli investitori è stato smorzato dall’escalation della retorica bellicosa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
All’inizio di febbraio Bitcoin è sceso sotto i 100.000 dollari, toccando il minimo annuale di 74.773 dollari il 7 aprile, dopo l’introduzione dei dazi su larga scala e della flessione dei mercati tradizionali.
Anche altri importanti operatori di ETF hanno registrato nuovi afflussi il 21 aprile. L’ETF Wise Origin Bitcoin Fund (FBTC) di Fidelity ha raccolto 87,6 milioni di dollari, mentre il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) e il suo Mini Trust ETF (BTC) hanno raccolto complessivamente 69,1 milioni di dollari.






