La raccolta NFT di Donald Trump è piena di errori di Photoshop ma raccoglie 7,5 milioni di dollari

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Sead Fadilpašić
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Fonte: Helloimmorgan / Twitter
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Il controverso ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a far parlare di sé, e anche questa volta è oggetto di pesanti critiche in relazione al lancio della sua collezione di token non fungibili NFT. Due sono le accuse principali mosse contro Trump e il team di sviluppatori che ha ideato la collezione:

  • Le immagini utilizzate per la collezione sono state prelevate da Internet, sono state quindi create da altre persone per scopi completamente diversi e per giunta sono di pessima qualità.
  • Per quanto riguarda la post-produzione delle immagini, invece, le ipotesi sono due: o è stato usato un software AI image generator di bassa lega, oppure è stato effettuato un pessimo lavoro di Photoshop.

Tanto per fare un esempio pratico, una delle immagini è un discutibile fotomontaggio che raffigura Trump in veste di cacciatore d’anatre (o qualcosa di simile). Nell’immagine l’ex presidente USA “indossa” un outfit che sembra preso di pari passo dall’immagine di catalogo di un capo di vestiario tecnico della collezione Aspire Catalyst All-Season, che si trova sul sito Banded.

A parte l’utilizzo dell’abito da collezione marchiato Aspire, di cui non si sa se è stata ottenuta l’autorizzazione, ci sono anche altre accuse che rigurdano l’utilizzo di immagini di Shutterstock. 

Le accuse mosse alla collezione NFT di Trump non sono nemmeno confutabili, infatti Il lavoro è stato fatto talmente male che nelle immagini sono ancora presenti le filigrane di Shutterstock e perfino di Adobe. Di conseguenza sono in molti a consigliare una rapida uscita dal progetto.
 

 

 

La filigrana Adobe è chiaramente visibile anche in questa immagine

Il Washington Post ha scritto che:

“Se le immagini viste sul sito Web sono simili a quelle che verranno trasferite a chiunque paghi la quota di 99 dollari, allora le Trump Cards conterranno goffi fotomontaggi Photoshop del volto dell’ex presidente innestato su corpi maschili  che indossano outfit che rappresentano stereotipi di spavalderia maschile, compresi tenute sportive, uno spolverino da sceriffo e molti completi blu”.

L’articolo prosegue poi avvertendo che:

“Lo scherzo, alla fine, sarà purtroppo a spese delle persone che pagano 99 dollari per i suoi NFT che, a dispetto dell’entusiasmo che stanno riscuotendo, sono potenzialmente rischiosi come investimento a lungo termine. In ogni caso tutto questo è perfettamente in linea con la filosofia di Trump, un distillato della sua visione unica del marketing”.

Nel frattempo lo stesso sito Web NFT nega che la società NFT INT LLC, indicata come host dell’asta degli NFT di Trump, sia posseduta, gestita o controllata da Trump stesso o da una delle sue società. Di conseguenza non è chiara nemmeno l’identità delle persone che costituiscono il team alla base del progetto e il metodo che hanno utilizzato per creare gli NFT da collezione.

Le accuse piovono ma Trump come al solito se la ride

Gli NFT “Trump Cards” sono stati lanciati la settimana scorsa da un’entusiasta Donald Trump. La collezione, il cui tono è a dir poco auto-celebrativo, raffigura l’ex presidente USA in varie vesti, incluso il supereroe, l’astronauta e il cowboy. Sono 45.000 gli NFT coniati su Polygon per l’occasione, e il progetto è stato ampiamente giudicato come l’ennesimo tentativo di arraffare contanti.

Nel 2021, infatti, la posizione di Trump nei confronti delle criptovalute era diametralmente opposta visto che l’ex presidente le aveva definite “pericolose”, accodandosi alle opinioni di altri politici americani che avevano denunciato il conio di NFT e il mining di criptovalute a causa del loro eccessivo impatto ecologico.

Quest’anno ha invece manifestato un drastico cambio di rotta annunciando e lanciando la sua personale collezione di NFT. Prima di rendere pubblica la sua geniale “trovata”, Trump aveva annunciato ai media che avrebbe presto dato un’importante notizia correlata alla politica statunitense; di conseguenza la raccolta di NFT e il suo lancio sono stati ampiamente derisi dal pubblico già prima delle critiche mosse di recente.

Durante l’annuncio, inoltre, Trump aveva affermato che gli NFT “presentano l’incredibile arte della mia vita e della mia carriera”, il che è tutto dire considerato che nelle varie raffigurazioni si può vedere Trump vestito da astronauta, da pilota da corsa e perfino da supereroe che spara raggi laser dagli occhi.

I numeri della vendita

Nonostante gli indizi, la collezione è andata esaurita in fretta, il prezzo più basso pagato per una carta è stato di 0,099 ETH (equivalenti a 120 dollari) mentre il prezzo più alto è stato di 505 ETH (equivalenti a ben 598.000 dollari). L’intera collezione ha quindi fruttato a Donald Trump 6.369 Ethereum, equivalenti a 7,55 milioni di dollari. Gli acquirenti complessivi sono stati 15.621, il 35% dei quali è riuscito ad aggiudicarsi la proprietà unica di alcune carte.

Le carte sono state generate e consegnate in modo casuale, il che significa che gli acquirenti non avevano alcun modo di sapere in anticipo per quale immagine stessero pagando la cifra d’acquisto. Solo alcuni degli NFT sono unici, inoltre, mentre tutti gli altri hanno fino a 20 copie.

La raccolta ha fruttato a Trump un discreto gruzzolo, ma anche in questo caso l’ex presidente è stato ampiamente deriso a causa del suo mancato tempismo perché ha scelto di lanciare la sua collezione di NFT proprio nel momento in cui questo settore si stava raffreddando a causa della crisi che il crollo di FTX ha scatenato nel mercato delle criptovalute.

Secondo CryptoSlam, infatti, nel corso del 2022 il volume globale delle vendite di NFT è diminuito dell’87%.

Fonte: cryptoslam.io

Donald non è l’unico della famiglia Trump a essersi rivolto agli NFT, infatti anche Melania ha annunciato il lancio di una sua personale collezione: “Melania’s Vision”. Non stupisce affatto, quindi, che l’ex presidente e i suoi NFT siano stati ridicolizzati anche su SNL.

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