Investigatori ucraini fanno irruzione in un exchange crypto clandestino. Sequestrati 4 milioni di dollari
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Il settore criptovalute dell’Ucraina torna nuovamente sotto i riflettori della cronaca, questa volta a causa di un vero e proprio exchange illegale con “un fatturato di centinaia di milioni di grivna.” La scoperta è stata fatta dai funzionari del Bureau of Economic Security of Ukraine (BEB), la nuova unità di intelligenze economica dell’Ucraina che, nonostante sia stata istituita solo di recente, si è già distinta per il suo eccellente operato in altre occasioni simili.
L’unità ha affermato che “un gruppo di persone” aveva organizzato un “centro di conversione per criptovalute allo scopo di trasferire fondi illegalmente” tra le città dell’Ucraina e dell’Unione Europea. I funzionari incaricati dell’operazione hanno “smascherato uno schema internazionale di riciclaggio di denaro su larga scala”, il centro avrebbe scambiato illegalmente monete fiat e criptovalute,
Gli investigatori del BEB hanno pubblicato anche le foto del raid, una delle quali mostra un ufficiale in piedi al centro di una stanza piena di banconote (tra le quali sono riconoscibili anche euro e dollari) e di svariate macchine conta banconote..

Gli investigatori hanno dichiarato di aver “sequestrato beni in contanti” per un valore di circa 4,15 milioni di dollari oltre a diversi documenti incriminanti. Hanno inoltre affermato che “lo scopo principale del centro di scambi era quello di riciclare il denaro frutto di operazioni illegali, nascondendolo dai regolatori finanziari”. La clientela del centro comprendeva “centinaia di individui e anche grandi aziende”
Criminalità crittografica in aumento in Ucraina?
Il BEB ha dichiarato di aver collaborato con le sue controparti dell’UE per portare avanti le indagini e scoprire l’exchange illegale, dopo l’irruzione il caso è stato consegnato ai pubblici ministeri presso l’ufficio del procuratore regionale di Lviv.
Nel settembre del 2022 era avvenuta un’operazione simile, con la chiusura di un centro di scambio illegale nell’Oblast di Kiev, che aveva un fatturato oltre 96 milioni di dollari. Durante le indagini, inoltre, era venuto alla luce anche che lo scambio illegale aveva disposto la vendita di svariati appezzamenti di terreni per una superficie complessiva di 209 ettari.
Il mese scorso, invece, gli investigatori hanno scoperto che una sartoria nella città di Kovel fungeva da copertura per una mining farm illegale di criptovalute. Secondo la polizia, solo l’anno scorso sono stati segnalati in Ucraina almeno 600 crimini legati alle criptovalute.
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