Internet Computer Protocol: ICP apre le porte al mondo decentralizzato con una marcia in più

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Marcello Bonti
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Il panorama digitale continua a evolversi e il protocollo Internet Computer (ICP) può svolgere un ruolo significativo in questo cambiamento. ICP è una crypto che mira a decentralizzare Internet utilizzando la tecnologia blockchain, offrendo maggioro potenzialità e opportunità per sviluppatori, imprenditori e utenti. È importante considerare sia i vantaggi che le sfide associate a questo approccio innovativo.

Internet Computer mira a sviluppare una blockchain mondiale che potrebbe sostituire le tradizionali tecnologie informatiche centralizzate, come i servizi di cloud computing.

ICP può davvero avere un impatto sulla democratizzazione dell’infrastruttura del web e i progressi nelle possibili applicazioni degli smart contract. Malgrado le notevoli premesse, però, il protocollo ha subito uno spettacolare declino e non mancano le lezioni da trarre dalla sua entrata nel mondo delle criptovalute.

Rendere il web un presidio di democrazia

ICP punta a detronizzare i big del comparto tech e democratizzare l’infrastruttura del web per promuovere l’inclusività.

Per anni, Internet è stato dominato da giganti tecnologici e istituzioni governative, che controllano ampie porzioni dello spazio digitale. ICP cerca di ribaltare la situazione permettendo la decentralizzazione dell’infrastruttura per l’accesso a Internet così da non essere precluso a nessuno.

Il protocollo lavora per rendere Internet più inclusivo e accessibile. Per abbattere le barriere all’ingresso, la decentralizzazione consente di ridurre la dipendenza dalle piattaforme centralizzate. Così piccole imprese e imprenditori hanno gli strumenti per competere con le grandi aziende. Un accesso diversificato e maggiore partecipazione sono gli ingredienti base per stimolare l’innovazione nello spazio digitale.

Non mancano svantaggi legati alla democratizzazione dell’accesso alla rete. I sistemi decentralizzati possono avere problemi di scalabilità, specie per sostenere la maggiore partecipazione degli utenti. Di conseguenza diventa una grande sfida riuscire a garantire un’adeguata sicurezza. L’architettura di ICP mira a mitigare questi problemi, ma rappresentano comunque dei rischi potenziali per gli utenti.

Sbloccare il potenziale degli smart contract

Le funzionalità avanzate di ICP in materia di contratti intelligenti stanno trasformando settori come la finanza, la sanità e la supply chain, promuovendo l’innovazione e l’efficienza.

Gli smart contract di ICP offrono flessibilità e velocità, l’ideale per garantire sicurezza consentendo l’automazione sicura e a prova di manomissione di processi complessi. I vantaggi in campo produttivo sono diversi, in particolare snellire le operazioni, ridurre i costi e migliorare l’efficienza complessiva, il tutto mantenendo un elevato livello di sicurezza e affidabilità.

C’è da dire che gli smart contract possono però rivelarsi di difficile adozione, rallentandone la diffusione nei settori tradizionali. Fin tanto che la tecnologia di ICP non riuscirà superare le barriere in entrata, non potrà esprimere al massimo il proprio potenziale.

Le Dapp sono la nuova frontiera per gli sviluppatori

La tecnologia di ICP consente agli sviluppatori di creare applicazioni aperte e decentralizzate, dando vita a una nuova era di innovazione e collaborazione.

Gli sviluppatori possono sfruttare l’infrastruttura decentralizzata di ICP per creare applicazioni e servizi innovativi, liberi dai vincoli delle piattaforme centralizzate. Questo ambiente favorisce la collaborazione, la contaminazione di idee e la rapida innovazione, a beneficio degli utenti finali e dell’ecosistema digitale in generale.

Tuttavia, la complessità della tecnologia di ICP può rappresentare una sfida per gli sviluppatori. La realizzazione di applicazioni decentralizzate richiede l’apprendimento di nuovi canoni di programmazione. Quelli di ICP sono più complessi di altri e richiedono una lunga curva d’apprendimento che potrebbe scoraggiare l’ingresso di nuovi utenti.

Grandi premesse, ma cosa è andato storto con Internet Computer?

Internet Computer ha conquistato il mondo nel 2021. I token hanno registrato presto guadagni sensazionali e sembrava inevitabile il compimento della promessa di sconvolgere il settore del cloud computing. Eppure, meno di due anni dopo, il progetto ha subito un rovinose declino. Ma cosa è successo veramente a ICP e cosa possiamo imparare dall’analisi di questa imprevedibile traiettoria.

Un inizio promettente: Il lancio di Internet Computer

Il progetto Internet Computer è stato lanciato da DFINITY, un’organizzazione svizzera senza scopo di lucro, in un momento di grande entusiasmo per le nuove criptovalute.

Quasi in concomitanza col lancio ICP ha registrato un’impennata di valore e il progetto si è posizionato tra le dieci maggiori crypto per capitalizzazione. Il progetto aveva raccolto finanziamenti iniziali per oltre 166 milioni di dollari da parte di investitori rinomati come Andreessen Horowitz e Polychain Capital.

Insomma, Internet Computer sembrava pronta a rivoluzionare il panorama digitale.

L’obiettivo dichiarato era la costruzione di un supercomputer decentralizzato in grado di eseguire applicazioni basate su blockchain paragonabili a servizi popolari come WhatsApp e Venmo. Questa visione ambiziosa ha suscitato grande attenzione, tanto che alcuni sostenevano che Internet Computer avrebbe potuto mettere in crisi giganti come AWS e Google Cloud.

Il fallimento: Aspettative deluse e scarsa adozione

Nonostante il clamore iniziale e i cospicui finanziamenti, Internet Computer non ha mantenuto le promesse. Il valore del token ICP è crollato di oltre il 98% e la capitalizzazione è passata da 9,5 miliardi di dollari a circa 1 miliardo di dollari.

Tra i principali fattori che hanno contribuito al declino di Internet Computer c’è la mancanza di trasparenza del suo ecosistema. A differenza di altre blockchain note come Ethereum, Polkadot e Binance Chain, è difficile verificare cosa sia stato costruito su Internet Computer. Molte delle Dapp del suo ecosistema hanno cessato lo sviluppo o non mostrano alcuna attività.

Le dApp di Internet Computer, come OpenChat e DSCVR non hanno riscosso il successo sperato tra gli utenti. Il processo di creazione di un account su OpenChat, ad esempio, è lungo e i nuovi membri non vengono più accettati. Allo stesso modo, DSCVR, una rete professionale gestita della community, manca di contenuti significativi, il che porta a un’esperienza utente deludente.

Altre dApp, come DFinance, Portal e NFT Studio, hanno avuto problemi simili, con poche o nessuna attività significativa nei loro ecosistemi.

Non tutte le speranze sono perdute

Nonostante le sue difficoltà, Internet Computer non è del tutto morto. L’attività all’interno del suo ecosistema esiste ancora, come dimostra il suo explorer. Resta tuttavia da chiedersi se questa attività giustifichi una capitalizzazione di mercato di oltre 1 miliardo di dollari.

Cosa insegna ICP per definire il futuro della tecnologia decentralizzata

L’ascesa fulminea e la successiva caduta di Internet Computer offrono spunti preziosi per comprendere la natura volatile del settore delle criptovalute e della blockchain. Sebbene i suoi obiettivi ambiziosi e i finanziamenti consistenti abbiano inizialmente suscitato entusiasmo, l’incapacità del progetto di mantenere le promesse fatte e la mancanza di adozione da parte degli utenti hanno portato alla sua caduta.

Mentre il mondo della tecnologia decentralizzata continua a evolversi, progetti come Internet Computer servono da monito. Per avere successo in questo panorama competitivo, i progetti blockchain devono offrire uno sviluppo trasparente, esperienze di facile utilizzo e la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato. Solo così possono sperare di ottenere un impatto e una crescita duraturi nell’ecosistema digitale.

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