Il legame segreto tra Pokémon HOME e la blockchain di SUI
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Nelle ultime settimane si è parlato molto della possibilità che i Pokémon, i celebri personaggi videoludici creati da Nintendo, possano approdare su Blockchain.
Come spesso accade, partnership di questo tipo vengono spesso tenute nascoste fino all’ultimo, ma non è raro intercettare qualche traccia lasciata in giro.
A far scattare l’allarme sono state alcune segnalazioni da parte degli utenti che hanno notato come, nell’ultimo aggiornamento della privacy policy di Pokémon HOME, il servizio cloud ufficiale di The Pokémon Company, sia spuntato un nome nuovo tra i responsabili della gestione dei dati personali: Parasol Technologies.
Un nome che a prima vista potrebbe non dirvi nulla ma si tratta di una sussidiaria di Mysten Labs, il team che ha sviluppato la blockchain Sui, nota anche per le ottime conoscenze in ambito Web3, con focus particolare su infrastrutture scalabili e applicazioni orientate al gaming.
Tra l’altro, la stessa Mysten Labs avrebbe pubblicato un articolo sul blog ufficiale di Sui dedicato ai giochi di carte su blockchain. Inizialmente, il post conteneva anche un breve riferimento ai Pokémon, che poi è stato misteriosamente rimosso.
Le performance di SUI confermerebbero l’indiscrezione?
Se a questo aggiungiamo che nell’ultimo mese SUI è cresciuta di oltre il 60%, è facile intuire che, dietro a quelle che possono sembrare speculazioni, potrebbe in realtà nascondersi qualcosa di grosso.

Un ulteriore indizio delle connessioni tra i Pokémon e la blockchain di SUI è stata confermata dal lancio nei giorni scorsi dei “Digital Souvenirs” su Pokémon HOME.
Si tratta di NFT collezionabili integrati nell’ecosistema Pokémon dove i giocatori possono ottenere medaglie digitali legate a eventi o luoghi reali. I Digital Souvenirs possono essere scambiati o regalati ad altri utenti, ampliando la componente sociale del gioco.
Anche se siamo ancora lontani da un vero gioco dei Pokémon basato su blockchain, questa iniziativa segna l’inizio di un cambiamento che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Se l’esperimento avrà successo, il futuro del gaming e l’adozione della tecnologia Web3 potrebbero accelerare molto più rapidamente di quanto previsto.
Solo speculazioni o qualcosa in più?
Al momento, è bene sottolinearlo, non esistono conferme ufficiali da parte di The Pokémon Company, e tantomeno di Nintendo, Mysten Labs o Sui Foundation, circa l’arrivo di un gioco blockchain basato sui Pokemon.
Gli indizi raccolti potrebbero avere a che fare con il lancio dei Digital Souvenirs, ma potrebbe anche essersi trattato si un semplice antipasto, in attesa della portata principale.
Anche perché, come è facile intuire, l’ingresso di un marchio come quello dei Pokémon nel mondo blockchain avrebbe un impatto enorme. Non si tratterebbe solo di una svolta per il settore del gaming, ma di un possibile punto di svolta per l’adozione mainstream delle tecnologie Web3.
Un’eventuale apertura, anche parziale, potrebbe infatti legittimare l’uso delle blockchain agli occhi di un pubblico molto più ampio, superando barriere culturali e tecnologiche ancora oggi presenti.
Se queste mosse preparano il terreno a qualcosa di grande o se si tratta solo di un caso isolato legato agli NFT resta da vedere. Ma una cosa è certa: mai come oggi il confine tra Pokémon e blockchain sembra essere stato così sottile.






