Il governo fa marcia indietro sulle crypto per non contrariare Trump?
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Il Ministro dell’economia Giorgetti è intervenuto a difesa della proposta di aumento delle tasse sulle crypto dal 26% al 42% durante l’audizione di ieri di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Di fatto però, su tre partiti della maggioranza, due, compresa la Lega di Giorgetti, spingerebbero per la marcia indietro, per allinearsi alla politica d’oltremare di Trump.
Il ministro dell’economia vuole rivedere la tassazione al 42% per le crypto
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è comparso ieri di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Durante l’audizione, come riporta Ansa, il ministro ha difeso la scelta di applicare una tassazione speciale ai ricavi provenienti dalle operazioni speculative con crypto e Bitcoin.
La notizia, che aveva agitato il mondo crypto italiano e internazionale, riguarda la proposta di aumentare la tassazione sui profitti dall’attuale 26% al 42%.
La scelta di Giorgetti di alzare la soglia della tassazione sui rendimenti derivati da investimenti in criptovalute, vorrebbe premiare “un investimento lungo e paziente”. A scapito, è evidente, delle speculazioni tipiche del trading crypto.
Durante l’audizione, il ministro ha accettato di ridimensionare l’impatto della nuova aliquota. La discriminante sarebbe appunto la durata dell’investimento.
Sarebbe quindi confermato l’aumento dal 26 al 42% delle imposte sulle plusvalenze derivate dagli investimenti in crypto. D’altra parte, il ministro si è detto “disponibile a valutare forme di tassazione diversa in base alla permanenza in portafoglio dell’investimento”.
Al momento mancano dettagli sull’effettiva durata che dovrebbe avere l’investimento per non incorrere nella penalizzazione dell’alta tassazione.
La Lega non intende deludere la nuova amministrazione alla Casa Bianca
Le elezioni negli Stati Uniti hanno decretato il ritorno alla Casa Bianca del primo “presidente pro-crypto”. Gli osservatori hanno grosse aspettative nei confronti dell’insediamento dell’amministrazione Trump per quanto riguarda un netto cambio di rotta nelle politiche statunitensi nei confronti delle criptovalute.
Del resto, Donald Trump in campagna elettorale ha fatto leva sulla porzione di elettori favorevoli a un trattamento più tollerante verso le criptovalute.
Pare possa esserci anche un cambio di guardia presso la Securities and Exchange Commission, l’ente che monitora il mercato USA. Infatti, la SEC sotto la presidenza Gensler e durante l’amministrazione democratica ha assunto una posizione fortemente limitante nei confronti delle imprese crypto.
Tira aria nuova negli USA che, stando alle promesse di Trump, potrebbero diventare una capitale mondiale per le criptovalute.
Per allinearsi con le nuove direttive di Zio Sam, la Lega vorrebbe rispondere tempestivamente con un segnale chiaro abbattendo i costi sugli investimenti in criptovalute in Italia.
Come riporta il Corriere della Sera, il deputato leghista Giulio Centemero è stato portavoce del suo partito quando qualche giorno fa ha dichiarato che il Carroccio è allineato geopoliticamente con Trump e, di conseguenza, “con Musk”. Elon Musk che dovrebbe entrare a far parte della squadra di governo, è notoriamente un imprenditore pro-crypto.
La tradizione italiana di forti risparmiatori
Se gli Stati Uniti fondano la loro democrazia sul mercato e le sue dinamiche interne, l’Italia resta un Paese di risparmiatori. Per quanto eroso nel corso degli anni dal carovita, il risparmio a lungo termine resta la scelta prediletta dagli investitori italiani.
La nuova normativa si orienta in questa direzione, prediligendo gli investitori in cerca di opportunità sul lungo corso e meno avvezzi alle speculazioni intraday.
La ratio della nuova aliquota è dunque chiara. Così come lo è stato anche il titolare del dicastero di economia e finanza quando ha dichiarato di essere disposto a valutare gli “emendamenti che vanno in questa direzione”.
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