Pavel Durov fondatore di Telegram arrestato in Francia, Elon Musk protesta
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Il miliardario fondatore e CEO di Telegram Pavel Durov è stato arrestato sabato all’aeroporto di Bourget vicino Parigi, hanno riferito i media locali. Durov stava arrivando dall’Azerbaigian sul suo jet privato quando è stato arrestato dalle autorità locali.
L’indagine su Durov ruota attorno alla mancanza di moderatori su Telegram. La polizia ritiene che questa condizione abbia permesso l’attività criminale di persistere senza controllo sulla piattaforma di messaggistica.
Quest’anno, Durov aveva rivelato in un’intervista a Tucker Carlson di aver affrontato continue difficoltà dalle autorità di tutto il mondo, in particolare da Russia e Stati Uniti.
La gigantesca piattaforma di messaggistica ha una reputazione di forte anonimato. Infatti, finora Durov ha respinto le richieste del governo di fornire una chiave di accesso per scopi investigativi.
Elon Musk protesta per l’arresto di Pavel Durov
Elon Musk ha affidato ai social il suo appello per esprimere sostegno a Pavel Durov.
Musk ha sottolineato l’importanza della tutela della libertà di parola del Primo Emendamento negli Stati Uniti, commentando ironicamente:
“È il 2030 in Europa e le persone vengono giustiziate per aver messo like ai meme.”
Ha anche fatto riferimento a segnalazioni secondo cui Durov potrebbe affrontare una pena detentiva fino a 20 anni.
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— Elon Musk (@elonmusk) August 24, 2024
https://t.co/mb4UCSZcgR
Il team della blockchain TON ha pubblicato su X notizie sull’arresto di Durov, assicurando alla comunità che TON rimane pienamente operativo:
“In seguito alle recenti notizie relative al fondatore di Telegram, Pavel Durov, vogliamo assicurare a tutti che la comunità TON rimane forte e pienamente operativa.”
Statement from the TON Community
— TON 💎 (@ton_blockchain) August 24, 2024
Following the recent news related to the Telegram’s founder Pavel Durov, we want to assure everyone that the TON community remains strong and fully operational.
As a community committed to freedom of speech and decentralization, we stand firmly…
Cala del 15% il token TON legato a Telegram
Il token TON legato a Telegram è crollato fino al 17% quando è arrivata la notizia dell’arresto di Durov in Francia. Al momento della stesura, TON è scambiato a poco più di $5,63, in calo del 16% nelle ultime ore.

La storia di Telegram e il suo approccio innovativo alla messaggistica
Telegram è una delle principali piattaforme di messaggistica istantanea a livello globale, lanciata nel 2013 dal geniale imprenditore russo Pavel Durov. Durov, noto anche come “l’uomo invisibile di Internet”, ha costruito Telegram attorno a principi di privacy, sicurezza e libertà di espressione, rendendola una delle app di messaggistica più sicure e criptate disponibili.
Fin dalla sua nascita, Telegram ha attirato l’attenzione di utenti che ricercano alternative più private ai servizi di messaggistica dominanti come WhatsApp. Grazie alla sua crittografia end-to-end e alle sue rigide politiche sulla privacy, Telegram è diventata una scelta popolare per attivisti, giornalisti e chiunque desideri comunicare in modo riservato.
Tuttavia, questa stessa reputazione di piattaforma sicura ha anche attirato l’attenzione di autorità governative e forze dell’ordine di tutto il mondo, che hanno più volte messo sotto pressione Durov per ottenere l’accesso ai dati degli utenti. Durov si è sempre rifiutato, fedele al suo impegno per la privacy e la libertà di espressione online.
L’annuncio della nascita di TON e il successivo dietrofront
Nel 2017, Durov aveva annunciato l’intenzione di creare una blockchain proprietaria chiamata Telegram Open Network (TON), progettata per offrire transazioni istantanee e a basso costo. TON avrebbe dovuto essere lanciata insieme a un token nativo, il Gram, con l’obiettivo di creare un ecosistema decentralizzato e una valuta digitale per l’economia globale delle app.
Tuttavia, il progetto TON ha ricevuto il divieto a proseguire inalterato nel 2019. La ragione deriva da una causa intentata dalla SEC negli Stati Uniti, che lo ha ritenuto una violazione delle leggi sui titoli. Nonostante il ritiro forzato di TON, Durov e il suo team hanno continuato a lavorare sulla blockchain, che ora opera in modo indipendente sotto il nome di The Open Network.
La battaglia per la libertà di espressione di Durov
L’arresto di Durov in Francia sembra essere legato alle difficoltà che Telegram ha affrontato nel moderare i contenuti sulla sua piattaforma, che secondo le autorità avrebbe permesso l’attività criminale di persistere. Questa nuova sfida legale potrebbe rappresentare un altro ostacolo per Durov e il suo impegno a mantenere Telegram come un rifugio sicuro per la libertà di espressione online.
Nonostante le sfide, Telegram e la sua blockchain TON rimangono progetti ambiziosi guidati dalla visione di Durov di costruire strumenti di comunicazione sicuri e decentralizzati, in contrapposizione ai giganti tech dominanti.
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