I miner di criptovalute russi adesso preferiscono Dogecoin
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Secondo quanto affermato in un post su Telegram dal legislatore russo Anton Gorelkin – forte anche di un rapporto diffuso da RBC, l’8,4% dei miner russi sta dedicando i propri sforzi al mining di DOGE.
Dogecoin sta guadagnando popolarità?
Anton Gorelkin è il vicepresidente del Comitato sulla Politica dell’Informazione, Tecnologia dell’Informazione e Comunicazioni della Duma di Stato nonché una figura chiave nella creazione della legislazione russa relativa alle criptovalute.

È anche il presidente di ROCIT, un’organizzazione pubblica che dichiara di proteggere i diritti degli utenti di Internet in Russia.
Gorelkin ha affermato che le cifre che ha diffuso sono state rivelate durante una riunione della commissione di ROCIT sulla tecnologia blockchain, alla quale erano presenti funzionari dell’industria del mining crytpo e di varie agenzie governative.
ROCIT ha dichiarato che solo il 49,4% dei miner russi concentra la propria attenzione su Bitcoin. La seconda moneta più popolare è Litecoin (LTC), con l’11,1%, seguita poi da DOGE al terzo posto.
Queste affermazioni contraddicono i report della compagnia tecnologica russa MTS che, il mese scorso, ha dichiarato che BTC “rappresenta il 90%” della capacità industriale del Paese. MTS ha anche aggiunto che le preferenze dei miner, vanno poi verso LTC, Kaspa (KAS), Ethereum (ETH) e Monero (XMR).

Dati contrastanti
Analizzando i dati sul mining industriale in Russia negli anni precedenti, emerge come BTC rappresentasse il 90% o più della produzione, con un gruppo più ristretto di attori che optavano per LTC ed ETH (che risultava il preferito tra i minatori più piccoli).
RBC ha sottolineato, inoltre, come i minatori possano utilizzare l’algoritmo Scrypt Proof-of-Work (PoW) sia per DOGE sia per LTC:
“Il dual mining è possibile quando si lavora con queste criptovalute [DOGE e LTC]. Questo consente di estrarre entrambe le monete simultaneamente su un singolo dispositivo, utilizzando software specializzati.”
Vantaggi del Dual Mining:
- Maggiore profitto: Visto che il miner estrae due criptovalute contemporaneamente, aumenta la probabilità di ottenere più ricompense rispetto al mining di una sola moneta.
- Efficienza: Non è necessario hardware aggiuntivo, in questo modo si riducono i costi operativi.
- Diversificazione: I minatori possono ottenere una varietà di crypto senza dover cambiare costantemente la loro configurazione o strategia di mining.

Mosca spera in un ingente introito fiscale dal mining di criptovalute
Gorelkin ha anche voluto lodare gli sforzi di Mosca per creare un registro nazionale dei miner di criptovalute russi. Una legge (alla quale il legislatore ha contribuito) entrata in vigore lo scorso anno, infatti, obbliga tutti gli attori industriali e molti grandi privati a registrarsi.
Il registro è controllato dal Servizio Fiscale Federale (FTS), con l’intento di tassare il settore.
Gorelkin ha scritto:
“Ad aprile, i minatori russi dovranno presentare per la prima volta le loro dichiarazioni fiscali al FTS. Le entrate derivanti dalle attività di mining erano state precedentemente stimate tra i 50-60 miliardi di rubli [$586,9 milioni-$704,3 milioni] all’anno. Vedremo quanto saranno state accurate queste previsioni.”
Il legislatore ha affermato che 98 operatori di “infrastrutture di mining” si sono già registrati, così come 563 “miner individuali.” Gorelkin ha aggiunto che il FTS sembra essere soddisfatto del fatto che “il tasso di registrazione stia crescendo.”
Tuttavia, ha suggerito che, secondo la sua “valutazione”, il FTS potrebbe considerare l’introduzione di misure punitive per i miner che non dichiarano le loro attività. Ha scritto:
“È il momento di cominciare a riflettere sull’introduzione di un meccanismo di stimolo all’interno del Codice delle Infrazioni Amministrative.”
La proposta di introdurre un “meccanismo di stimolo” all’interno di questo codice implica che, se i miner non adempiono agli obblighi di registrazione o di dichiarazione delle loro attività (per esempio, non comunicando correttamente i guadagni derivanti dal mining), potrebbero incorrere in sanzioni o in un sistema di penalità stabilito dalle normative amministrative.
Nonostante gli sforzi di Mosca per regolamentare il settore, infatti, il mining illegale sembra crescere rapidamente, specialmente in Siberia.
A febbraio, la compagnia energetica siberiana Irkutskenergosbyt ha affermato che il “consumo di elettricità domestico” nel primo mese del 2025 è aumentato dell’1% rispetto ai dati di gennaio 2024. E questo incremento sembra strettamente connesso con il mining crypto.
All’inizio di questo mese, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dato istruzioni al suo governo per accelerare lo “sviluppo” del settore del mining di criptovalute.
Questo approccio è particolarmente interessante, dato che la Bielorussia, come alleato della Russia, sta cercando di integrare il settore delle crypto nell’economia nazionale, a differenza di altri Paesi che hanno scelto di inasprire la legislazione contro il mining.






