Hong Kong sta preparando una lista ristretta di criptovalute autorizzate: quali saranno?

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Sauro Arceri
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Yongyuan Dai – Fonte: Getty Images

L’autorità di regolamentazione finanziaria di Hong Kong è in procinto di creare una whitelist dedicata alle cryptovalute che gli utenti potranno negoziare al dettaglio.

La nuova “lista bianca” di token è stata proposta mercoledì da Julia Leung, amministratore delegato della Securities and Futures Commission (SFC) di Hong Kong, durante una tavola rotonda a Hong Kong. Leung non ha rivelato quali token specifici avesse in mente per la whitelist proposta, ma ha detto che la sua agenzia ora chiederà l’opinione pubblica sui guardrail per il trading di criptovalute al dettaglio.

Come punto di partenza, si prevede che almeno bitcoin (BTC) ed ethereum (ETH) entreranno nella lista, dato che esistono già ETF approvati e che sono sostenuti da queste due criptovalute. L’agenzia di stampa tedesca Reuters ha riportato quanto affermato da Julia Leung durante la discussione della SCF:

“Nell’ultimo anno gli asset virtuali sono passati da livelli massimi a livelli minimi. La cosa positiva è che quando la schiuma è stata tolta dal sistema, con il crollo delle piattaforme e di alcuni token, la mente degli investitori e dei venditori si è concentrata sulla protezione degli investitmenti”

Ha aggiunto poi che la SFC inizierà ad accettare le richieste di licenza nell’ambito del suo nuovo regime di fornitori di servizi di asset virtuali (VSAP) a metà del 2024. Da quel momento in poi, tutti gli scambi di criptovalute che operano in città dovranno essere in possesso di una licenza, pena il rischio di multe o pene detentive.

Durante la discussione, Leung ha anche sottolineato che i beni reali tokenizzati, comprese le azioni tokenizzate, rientreranno nella giurisdizione della sua agenzia.

Hong Kong vuole posizionarsi come hub delle criptovalute

La mossa di creare un elenco dedicato di token approvati per gli utenti al dettaglio arriva dopo che il segretario alle finanze di Hong Kong, Paul Chan, ha ribadito questa settimana l’ambizione della città di diventare un hub internazionale per le criptovalute.

“Con il crollo di alcune borse di criptovalute, Hong Kong è diventata un punto di riferimento di qualità per le società di asset digitali”, ha dichiarato Chan in occasione di un seminario Web3 a Hong Kong. Ha aggiunto che Hong Kong ha un solido quadro normativo che “corrisponde alle norme e agli standard internazionali”, ma che proibisce i “free-riders”.

I commenti del Segretario finanziario sono arrivati dopo che Leung della SFC, nel novembre dello scorso anno, ha fornito ulteriori prove del fatto che Hong Kong fa sul serio con le sue ambizioni crittografiche, dando il via libera all’accesso al dettaglio ai fondi negoziati dagli exchange (ETF) che tracciano i futures delle criptovalute.

“La SFC sta cercando attivamente di istituire un sistema per autorizzare gli ETF che forniscono asset virtuali mainstream con adeguate protezioni per gli investitori”, ha dichiarato Leung all’epoca.

Poco dopo, due ETF – il Bitcoin Futures ETF e l’Ether Futures ETF di CSOP Asset Management – hanno debuttato a Hong Kong come i primi del loro genere nella città.

 

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