Grande successo per $LUIGI, la meme coin creata dopo l’arresto di Luigi Mangione
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Nel mondo delle criptovalute, l’assurdo è spesso destinato a diventare realtà. Questa volta, però, il fenomeno è legato alla cronaca nera: la meme coin $LUIGI, ispirata al presunto assassino Luigi Mangione, ha visto una crescita esplosiva, arrivando in pochi giorni a una capitalizzazione di mercato superiore ai 70 milioni di dollari.
Creato da trader anonimi, il token è partito come una provocazione per poi trasformarsi in un vero e proprio fenomeno, diventando popolare su Raydium, una piattaforma decentralizzata (DEX) basata sulla blockchain di Solana, che funge da market maker automatizzato (AMM) per facilitare lo scambio di criptovalute.
Cavalcare l’onda della cronaca
Per chi non conoscesse i fatti, facciamo un breve riepilogo. Il 26enne Luigi Mangione, originario del Maryland, è stato arrestato lo scorso 9 dicembre ad Altoona, Pennsylvania, con l’accusa di aver sparato e ucciso Brian Thompson, CEO della compagnia assicurativa UnitedHealthcare.

Mangione era in possesso di un’arma – una pistola costruita artigianalmente, assemblando vari componenti facilmente reperibili – che corrisponde ai proiettili da 3 mm recuperati sulla scena del crimine. Oltre alla pistola, sono emersi dettagli inquietanti riguardo alla motivazione di Mangione che ha scritto un manifesto di tre pagine in cui descrive le assicurazioni sanitarie come “mafiosi diventati troppo potenti, intenti a sfruttare gli Stati Uniti per accumulare enormi profitti”.
Secondo Jessica Tisch, responsabile della polizia di New York, questi scritti riflettono non solo il possibile movente ma anche la visione distorta del mondo che caratterizza il pensiero di Mangione.
L’evento ha scatenato un’ondata di reazioni sui social media, non tutte negative, visto che spesso Mangione è stato trasformato in un simbolo dell’insoddisfazione verso il sistema sanitario statunitense.

Sfruttando il clamore mediatico, sono state lanciate diverse criptovalute ispirate a Mangione, tra cui “Liberate Luigi Mangione” e “Giustizia per Luigi Mangione”. Tuttavia, il token $LUIGI è quello che ha catalizzato maggiormente l’attenzione, grazie al suo logo distintivo: una foto del giovane con il cappuccio in testa, accompagnata da uno slogan.
La speculazione corre sul filo del paradosso
La rapidità con cui “Luigi” ha guadagnato terreno è sbalorditiva. Dopo essere stato lanciato, la sua capitalizzazione di mercato ha raggiunto i 29 milioni di dollari nelle prime ore, per poi superare i 70 milioni dopo la conferma dell’arresto di Mangione.

Ma cosa spinge gli investitori a comprare un token legato a una vicenda così controversa? È difficile non porsi alcune domande. Chi acquista $LUIGI sostiene in modo implicito il gesto di Mangione o si tratta semplicemente di pura speculazione finanziaria, priva di considerazioni etiche?
Del resto questo è un fenomeno tipico delle meme coin, asset digitali che spesso nascono per scherzo ma che, grazie alla viralità, riescono a generare enormi volumi di trading. In questo caso, $LUIGI si è trasformato in una vera e propria trovata di marketing, cavalcando il momento mediatico.
Barriere di accesso sempre più basse
Un altro elemento che ha avuto il suo impatto è la straordinaria facilità con cui è possibile creare criptovalute, visto che bastano una decina di dollari e una minima conoscenza tecnica per lanciare il proprio token sul mercato. Questo ha aperto la strada a iniziative bizzarre e spesso discutibili, dove il confine tra ironia, provocazione, buongusto e speculazione si fa sempre più labile.
Nonostante le implicazioni etiche, il successo di $LUIGI dimostra quanto il mercato delle criptovalute sia spesso ancora governato dall’istinto e dall’effetto virale, più che da fondamentali solidi o logiche di investimento razionali.






