I campioni dell’NBA nei guai per colpa del crack FTX

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Marcello Bonti
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Sono stati citati in giudizio i campioni dell’NBA Golden State Warriors insieme al capitano Stephen Curry con l’accusa di aver aiutato o incoraggiato in modo significativo gli illeciti imputati a FTX Group.

Accusati di aver sponsorizzato uno schema Ponzi

I Golden State Warriors e Stephen Curry sono accusati di aver promosso investimenti in uno schema Ponzi. Per farlo, la squadra avrebbe omesso informazioni importanti e rilasciato dichiarazioni fuorvianti sulla piattaforma FTX che hanno tratto in inganno gli investitori.

Altro particolare adesso sotto la lente del giudice, i Warriors hanno promosso attivamente la vendita di token FTT equiparabili a titoli non registrati ma soprattutto hanno occultato i compensi ricevuti da FTX.

Pare che la squadra di basket abbia ottenuto delle ricompense economiche per ever spinto degli investitori a scommettere su FTX, ora i frodati si vogliono rivalere sulla nota squadra dell’NBA.

Com’era strutturata la collaborazione con FTX

La squadra di basket aveva annunciato la sua partnership con FTX nel 2021. L’exchange di Sam Bankman-Fried era il partner crypto ed NFT ufficiale dei Golden State Warriors. Ad aprile 2022, i Warriors hanno collaborato con FTX per lanciare una collezione di NFT.

Chi voleva acquistare un pezzo di questa collezione doveva avere un account FTX US, visto che la collezione era coniata sul marketplace NFT di FTX.

La formula ha funzionato e altre celebrity del basket hanno partecipato. Anche Shaquille O’Neal e il figlio Myles hanno collaborato al progetto Astrals NFT. Per partecipare alla vendita, gli investitori dovevano avere un conto FTX con dei depositi.

Anche Stephen Curry capitano dei Warriors ha firmato un accordo come ambassador globale per FTX a settembre 2021. L’accusa a suo carico sostiene che sia stato pagato con token FTT o stock option il cui valore dipendeva dal successo finanziario di FTX e che abbia ricevuto incentivi per promuovere l’exchange crypto ora fallito.

Dopo la dichiarazione di fallimento di FTX a novembre dello scorso anno, i Golden State Warriors hanno rescisso il loro accordo con FTX.

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