Fujitsu: Il gigante tech giapponese apre a pagamenti e servizi crypto
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La multinazionale tech ha presentato richiesta di trademark per ottenere l’esclusiva su una serie di servizi finanziari. Tra questi figura anche il money transfer, la compravendita di titoli, l’intermediazione assicurativa, la copertura fiscale e la compravendita di criptovalute, ma non è ancora stato rivelato se sfrutterà la licenza per offrire metodi per comprare bitcoin e le altre crypto.
A rivelarlo oggi 21 marzo alla testata online Finbold è stato l’avvocato Michael Kondoudis, specializzato in token non fungibili (NFT) e licenze su metaverso.
La richiesta è stata protocollata il 16 marzo. Questo dimostra l’intenzione di Fujitsu di allargare il proprio raggio d’azione nei settori bancario, finanziario e crypto. Considerando la portata di Fujitsu come azienda tecnologica di riferimento su scala mondiale, la notizia acquisisce maggior rilievo. Cresce l’importanza della finanza digitale e delle criptovalute nel più ampio contesto dell’innovazione tecnologica.
Fujitsu richiesta di brevetto – Fonte Michael Kondoudis
Quali conseguenze per il settore crypto
La registrazione di questa richiesta potrebbe generare un notevole interesse nel settore tecnologico. Gli addetti ai lavori e gli analisti di mercato inizieranno a interrogarsi per capire le intenzioni e le potenziali strategie di Fujitsu.
In qualità di leader del settore tecnologico, l’ingresso di Fujitsu nel mondo della finanza digitale e delle criptovalute ha il potenziale per scuotere il settore e ristrutturare il panorama dei servizi finanziari.
Fujitsu è al lavoro insieme al più importante istituto di ricerca giapponese Riken per sviluppare il primo computer quantistico del Giappone.
C’è da dire che questo aspetto si presenta alquanto controverso per il settore crypto in generale. Molti ritengono, infatti, che lo sviluppo e l’applicazione dei computer quantistici potrebbero stravolgere il settore crypto così come lo conosciamo. Si ritiene che i recenti sviluppi dell’informatica quantistica potrebbero avere un grosso impatto sulle criptovalute come il Bitcoin. Potrebbe essere utilizzata per portare a termine pratiche dannose, come l’accesso ai wallet di Bitcoin per mezzo del cracking della crittografia asimmetrica.
Questi timori sono stati confermati alla fine di gennaio 2022 dagli scienziati della Sussex University. Secondo quanto dichiarato dal dipartimento di ricerca, l’informatica quantistica sarà in grado di fare breccia nell’algoritmo crittografico SHA-256 e di eludere l’impenetrabilità della rete Bitcoin entro il prossimo decennio.
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