ETF, SWIFT e NUPL: il mix esplosivo che potrebbe cambiare il destino di XRP
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Tra le criptovalute alternative a Bitcoin XRP è senza dubbio quella più chiacchierata del momento, soprattutto per quanto riguarda le molte attività in corso.
A guidare l’attenzione su Ripple ci sono le notizie che riguardano l’approvazione degli ETF, anche se per ora sono stati approvati solo quelli di tipo Futures, che consentono di scommettere sul cambiamento di prezzo entro un determinato lasso di tempo, e non quelli Spot, che legano il valore dell’ETF al prezzo della crypto.
Come è noto ci sono richieste anche per gli ETF Spot su XRP ma in questo caso l’iter di approvazione da pare della SEC sarà comunque più lungo, e se ne riparlerà verosimilmente dopo l’estate, anche se eventuali notizie positive potrebbero anticipare il rally.
Si tratta naturalmente di un passo importante, e c’è chi parla di un potenziale afflusso da 100 miliardi di dollari nel caso in cui un ETF spot venga effettivamente autorizzato dalla SEC.
A tenere banco c’è poi anche la questione della collaborazione con SWIFT. Nessuna conferma ufficiale, per ora, ma l’ipotesi di un collegamento tra una rete come XRP Ledger e l’infrastruttura che muove i pagamenti bancari globali è bastata a riaccendere l’entusiasmo.
Per molti investitori, sarebbe il segnale definitivo che le crypto stanno entrando nel cuore del sistema finanziario tradizionale.
XRP: diamo un’occhiata agli indicatori
Per avere un’idea dei movimenti a breve termine di XRP, in particolare nel mese di maggio, ci affidiamo invece ad alcuni importanti indicatori tecnici.
Il grafico pubblicato da Glassnode mostra che il NUPL degli holder di lungo periodo di XRP – ovvero l’indicatore che misura quanto i possessori di XRP sono in guadagno – è stabile da settimane intorno a 0,73.

È un dato interessante, perché ci dice che molti investitori sono in profitto, ma non siamo ancora entrati nella fase di euforia, quella in cui tutti pensano che il prezzo salirà all’infinito. La soglia da tenere d’occhio è 0,75: sopra quel livello, storicamente, il mercato inizia a scaldarsi.
Essere a 0,73 significa che il sentiment è positivo: chi ha comprato XRP da tempo vede un guadagno virtuale (non ancora realizzato), ma non c’è ancora quella frenesia tipica dei top di mercato.
E questa è una fase delicata: se arrivano notizie positive, può bastare poco per far scattare un vero e proprio rally. Ma se invece qualcosa va storto – come un rallentamento del mercato o una presa di profitto improvvisa – il rischio di un’inversione è ancora possibile.
Insomma, gli investitori credono nel potenziale di XRP ma non hanno ancora perso il contatto con la realtà. Il mercato è in equilibrio instabile, e il prossimo movimento – in alto o in basso – potrebbe arrivare da un momento all’altro.
Attività di rete in calo: un segnale da non ignorare
Mentre il prezzo di XRP ha messo a segno un rialzo del 7% nell’ultima settimana di aprile, il dato sugli utenti attivi racconta un’altra storia.
Il grafico di Santiment mostra come l’attività sulla rete XRP – misurata attraverso il numero di indirizzi attivi su base settimanale – abbia subito un crollo significativo dopo il picco del 19 marzo, quando si erano superati gli 1,2 milioni di indirizzi.

Da quel momento in poi, la curva è scesa con decisione, segnalando un calo costante della partecipazione. A partire dal 1° aprile, il numero di indirizzi attivi non è più riuscito a superare quota 200.000, e oggi siamo fermi intorno ai 147.000. È un dato importante, perché l’attività di rete è uno dei segnali che spesso anticipano o confermano i movimenti di prezzo.
In parole semplici: meno utenti attivi significa meno transazioni, meno interesse, meno movimento reale sul network. E se manca l’uso concreto della rete, diventa più difficile giustificare un aumento stabile del prezzo.
Questa debolezza a livello di fondamentali rende più fragile qualsiasi tentativo di rally, perché non è sostenuto da un’adozione reale o da una domanda crescente. Finché il trend degli indirizzi attivi non si inverte, la spinta al rialzo rischia di restare solo teorica.
Un ETF spot potrebbe spingere XRP verso i $3,40 (+49%)
Se la SEC dovesse approvare un ETF spot su XRP, il mercato potrebbe assistere a un movimento importante. Alcuni analisti fissano il primo obiettivo a $3,40, un incremento del 49% rispetto ai livelli attuali.
Ma lo scenario non è privo di rischi. Se il prezzo dovesse scendere sotto la soglia psicologica dei $2,00, il supporto successivo potrebbe essere intorno a $1,61, pari a una potenziale perdita del 29%.
Questo accadrebbe se l’hype da ETF dovesse spegnersi e la pressione di vendita aumentare.

Maggio si preannuncia dunque come un mese chiave per XRP, con uno scenario che resta aperto in entrambe le direzioni.
L’approvazione di un ETF Spot rappresenterebbe un volano importante per il prezzo di XRP, così come l’arrivo di novità nell’ambito dei pagamenti SWIFT. Al momento però gli indicatori tecnici sono piuttosto ambigui e non ci sono certezze sui movimenti a breve termine di XRP.
Non dimentichiamoci che XRP è stato in “naftalina” per diversi anni a causa dei noti guai con la SEC, problemi che sono in larga parte superati, e che il prezzo di XRP, che ha lateralizzato spesso in zona 0.6 dollari, ora è stabilmente intorno ai 2 dollari, anche se fatica a muoversi oltre questo livello.
Una performance che al momento non colloca XRP tra le migliori criptovalute del 2025, ma la situazione potrebbe presto cambiare…






