EOS Network Foundation respinge il risarcimento di Block.one!
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La fondazione sostiene che la richiesta non compensa le perdite subite per colpa delle “false dichiarazioni” di Block.one.
Accettare la cifra proposta significherebbe anche perdere il diritto di intraprendere future azioni legali contro Block.one. Secondo la fondazione, una netta presa di posizione da parte della community rappresenterebbe una risposta forte in questa querelle che si trascina da anni.
ENF respinge l’accordo da 22 milioni di dollari rispetto alla promessa di un miliardo di dollari
Block.one è la società che si è occupata di promuovere l’ICO di EOS che sembrava l’avversario più agguerrito di Ethereum. La società è venuta meno all’accordo di destinare 1 miliardo dei 4 raccolti in prevendita alla community e lo sviluppo della piattaforma.
Oggi, dopo diversi tentativi di accordo, Block.one propone questa soluzione per risarcire i singoli membri della community danneggiati dalle perdite realizzate tra il 26 giugno 2017 e il 18 maggio 2020.
Il termine ultimo per accettare la proposta è il 29 agosto chi non risponderà così come chi accetterà i termini proposti, perderà il diritto di intraprendere in futuro azioni legali contro Block.one.
Il fondo da 22 milioni stanziato da Block.one, nelle intenzioni, dovrebbe poter risarcire tutte le perdite di token ERC20 e EOS subite all’epoca dei fatti sotto accusa.
Secondo l’ENF, l’offerta di risarcimento è ingiusta. La ragione per cui la Fondazione respinge la proposta è che Block.one aveva promesso di investire 1 miliardo di dollari dei 4 raccolti attraverso l’offerta iniziale di monete (ICO). A detta della Fondazione, la compagnia non ha mai investito questo patrimonio come concordato per lo sviluppo del network e in favore della propria community.
La faccenda è complessa, dato che Block.one sostiene di non aver alcun tipo di obbligo nei confronti di EOS. C’è da dire che dopo l’ICO, gli azionisti di Block.one hanno ricevuto rendimenti superiori al 6.000%.
Block.one in passato ha subito accuse simili. In particolare è stata multata per 24 milioni di dollari dalla SEC degli Stati Uniti per aver venduto titoli non registrati.
La community blockchain di EOS contrattacca
EOS è stato tra i primi concorrenti di Ethereum, pronto a fare la differenza nel settore della finanza decentralizzata. È una blockchain di tipo layer1 e, grazie al particolare prestigio e all’interesse che la DeFi suscitava in quel periodo, la sua offerta iniziale di token era stata tra quelle di maggiore successo.
Block.one è stata la società che ha permesso la nascita e lo sviluppo del network EOS, salvo poi non mantenere le promesse che ne avrebbero consentito un ulteriore sviluppo.
Invece di investire nello sviluppo della blockchain, Block.one ha investito in una società di social media, Voice, e nell’exchange crypto centralizzato Bullish. A quel punto le cose si sono complicate e sono arrivate critiche a cui non è stato possibile dare risposte. Per esempio, la blockchain pecca di decentralizzazione, ha scarsa governance e mancano attività di sviluppo.
Nel 2021, Yves La Rose ha fondato la EOS Network Foundation per costringere Block.one a investire nello sviluppo.
Le cose non sono andate per il meglio. Alla fine la community ha optato per il fork del codice della blockchain per renderlo open-source.
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