Elon Musk minaccia di bandire gli iPhone dalle sue aziende a causa della partnership di Apple con OpenAI
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In una serie di post sulla sua piattaforma di social media X, Musk ha espresso preoccupazioni su come la società con la mela morsicata e OpenAI proteggeranno le informazioni degli utenti.
Ha inoltre definito l’integrazione del software tra le due aziende “una violazione inaccettabile della sicurezza” e ha detto che Apple “non ha idea di cosa stia realmente accadendo”.
Ma procediamo con ordine.
La partnership tra Apple e OpenAI
Nella giornata di lunedì 10 giugno, Apple ha annunciato il suo tanto atteso ingresso nel settore dell’intelligenza artificiale, con un aggiornamento al suo assistente vocale Siri.
Come parte integrante di questo update, adesso Siri è in grado di attingere al popolare chatbot ChatGPT di OpenAI per soddisfare in modo ancora più preciso le richieste dei possessori di iPhone e iPad.
Apple ha dichiarato che agli utenti verrà chiesto il permesso di condividere le loro domande con ChatGPT e ha assicurato che le loro richieste e informazioni non verranno registrate.
La cosa non è esattamente piaciuta a Elon Musk, che non le ha certo mandate a dire…
“È palesemente assurdo che Apple non abbia le capacità per creare la propria intelligenza artificiale! Ma le manca anche la consapevolezza di come riuscirà a garantire che OpenAI protegga la sicurezza e privacy degli utenti!” – ha scritto su X dopo l’evento organizzato dalla casa di Cupertino. “Apple non ha idea di cosa accada effettivamente una volta che consegnano i dati delle persone a OpenAI. Non si rendono conto che le stanno tradendo!”
Inoltre Musk ha sottolineato che iPhone e iPad saranno banditi dalle sue aziende qualora Apple “decida di integrare il software di OpenAI a livello di sistema operativo”.
In realtà Apple ha immediatamente tenuto a specificare che l’azienda sta utilizzando la propria intelligenza artificiale e che la sua partnership con OpenAI sarà esclusivamente una caratteristica opzionale.
Musk però non si è fatto convincere da queste rassicurazioni, ribadendo che bandirà i dispositivi Apple dai locali delle sue aziende a meno che “Tim Cook non decida di fermare questo inquietante spyware”. Ha anche aggiunto che il divieto non sarà solo per i dipendenti ma anche per i visitatori delle sue aziende, cui sarà chiesto di lasciare i loro dispositivi Apple all’ingresso “dove verranno conservati in una gabbia di Faraday”.
Il difficile rapporto con OpenAI
Musk ha co-fondato OpenAI nel 2015 e si è dimesso dal suo consiglio di amministrazione nel 2018. Di recente è stato particolarmente critico nei confronti dell’azienda e del CEO Sam Altman che, a marzo, ha citato in giudizio, accusandoli di aver abbandonato la missione fondante dell’azienda di sviluppare intelligenza artificiale “per il beneficio dell’umanità in generale.”
Ma come mai i rapporti tra i due sono andati via, via deteriorandosi?
Negli anni immediatamente successivi all’uscita di Musk da OpenAI, i due hanno spesso manifestato apprezzamento reciproco. Ma, da quando OpenAI ha rilasciato ChatGPT e ha avuto una crescita rapida negli ultimi anni, i due “contendenti” sono diventati più apertamente critici l’uno nei confronti dell’altro.
Altman, lo scorso marzo – intervistato nel podcast tecnologico della giornalista Kara Swisher – ha descritto Musk come “un rompiscatole di cui non vorrebbe imitare in alcun modo lo stile operativo”. Musk, d’altra parte, ha criticato ripetutamente ChatGPT e ha lanciato un chatbot concorrente – chiamato “Grok” – che, per il momento, non ha ottenuto grande successo e che non ha sottratto quote di mercato al concorrente.
Musk insiste nel sottolineare come Altman stia promuovendo progressi dannosi nell’IA e nel sostenere che OpenAI abbia bisogno di dirigenti disposti “a sfidare Sam”.
“Ho sentimenti contrastanti riguardo a Sam” – ha detto il CEO di Tesla durante un’apparizione a un evento del New York Times lo scorso novembre – “L’anello del potere può corrompere chi lo porta… e lui ha l’anello del potere!”
Difficile capire, dunque, se alla base dell’astio tra i due – che sembra più accentuato da parte di Musk – ci sia l’effettiva preoccupazione del CEO di Tesla per una crescita incontrollata delle capacità dell’IA, che Altman starebbe incentivando per incrementare il suo potere, o piuttosto la frustrazione per non riuscire a primeggiare in questo settore in così grande espansione…
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