Donald Trump torna su X per un’intervista in diretta con Elon Musk

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Aniello Raul Barone
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Lunedì 12 agosto, Donald Trump è tornato su X per un’intervista in diretta condotta dal proprietario della piattaforma e CEO di Tesla, Elon Musk.

I due uomini hanno avuto una “conversazione dal vivo” che Musk ha descritto come “non scritta e senza limiti”. L’evento è stato trasmesso in live streaming su X Spaces.

Il cambio di posizione di Musk

Di recente, Elon Musk ha rimosso il ban che aveva imposto all’account di Trump su X. Il CEO di Tesla, precedentemente critico nei confronti di Trump, è divenuto un suo sostenitore dopo il tentato assassinio avvenuto il mese scorso.

L’ex presidente non ha ripreso subito a postare su X, affermando che si sentiva più a suo agio sulla piattaforma Truth Social, fondata da Trump stesso dopo essere stato bannato da X.

L’account di Trump sulla piattaforma Truth Social però, che di recente è stata quotata in borsa, conta soltanto 7,5 milioni di follower, mentre l’account X di Trump è seguito da 88 milioni di follower.

A ospitare l’intervista, invece, è stato l’account X Spaces di Elon Musk, che conta più di 193 milioni di follower.

Per prepararsi al massiccio afflusso di spettatori, Musk aveva annunciato un “test di scalabilità del sistema” per valutare le capacità di streaming di X prima della conversazione con Trump, che si è dichiarato “Presidente delle criptovalute“.

Il test era mirato a gestire l’elevato volume di utenti collegati previsto per lo streaming. Già nel maggio 2023 infatti, il lancio su X della candidatura presidenziale di Ron DeSantis fu rovinato dal sovraccarico del sistema, causato da oltre 400.000 persone che provarono a collegarsi simultaneamente.

L’intervista con Trump ha rappresentato un’opportunità per la piattaforma di mostrare le sue capacità

Nonostante le misure adottate da Musk, però, ieri sera si sono comunque riscontrati problemi tecnici; più di 878.000 utenti erano connessi alla riunione, il cui inizio ha subito un ritardo di oltre 40 minuti.

Il team di Trump ha pubblicato che:

“L’intervista su X è stata sommersa dagli ascoltatori che si collegano”.

Una volta iniziata l’intervista, Musk si è scusato per il ritardo e ha dato la colpa a un “massiccio attacco” che ha travolto il sistema aziendale.

Durante l’intervista, la voce di Trump a tratti suonava attutita, ma la conversazione è andata avanti per più di due ore e ha esposto l’ex presidente a un vasto pubblico (come accennato in precedenza, Trump e Musk hanno un seguito combinato di oltre 270 milioni di follower) mettendo alla prova la capacità di X di ospitare contenuti politici di alto profilo.

L’intervista a Trump su X si aggiunge a un elenco di momenti politici degni di nota sulla piattaforma, tra cui l’annuncio della rinuncia alla candidatura del Presidente Biden e la messa in onda dell’intervista di Trump a Tucker Carlson.

Mentre X continua a navigare nel mondo del discorso politico, questa intervista potrebbe diventare un banco di prova per le future capacità della piattaforma.

Da nemici ad alleati: La tregua politica tra Musk e Trump

L’intervista di ieri a Trump rappresenta l’ultima decisione di alto profilo presa da Elon Musk in vista delle elezioni presidenziali USA di novembre.

All’inizio di quest’anno, l’amministratore delegato di Tesla ha creato un comitato d’azione politica pro-Trump chiamato America PAC. L’ambizioso obiettivo del comitato è quello di finanziare la campagna dell’ex presidente con ben 45 milioni di dollari al mese e mobilitare migliaia di elettori negli Stati critici per il voto.

Musk ha poi negato di aver mai avuto intenzione di donare così tanto. Ma ciò che è altrettanto sorprendente per i neutrali è che nel 2022 Musk e Trump si scambiavano regolarmente insulti sui social media.

Pochi mesi dopo, i due sembrano aver sotterrato l’ascia di guerra. Musk ha appoggiato il candidato repubblicano sulla scia del suo tentato assassinio in Pennsylvania, che ha lasciato Trump con una ferita d’arma da fuoco all’orecchio. A sua volta, Trump ha elogiato il miliardario, arrivando persino ad ammorbidire le sue critiche ai veicoli elettrici.

I punti salienti dell’intervista

La rara conversazione pubblica tra Trump e Musk è durata più di due ore, e per la maggior parte si è svolta con un tono amichevole. Donald Trump ha rivelato poche novità sui suoi piani per un secondo mandato.

L’ex presidente ha trascorso gran parte della discussione parlando del suo recente tentativo di assassinio e dei suoi piani sull’immigrazione illegale e sui tagli delle normative governative.

L’intervista ha anche evidenziato l’evoluzione del rapporto personale tra Trump e Musk, due degli uomini più potenti del mondo, che nel giro di una sola stagione elettorale sono passati dall’essere acerrimi rivali a improbabili alleati.

Musk, che fino a poco tempo fa si definiva un “democratico moderato”, nel 2022 suggerì che Trump era troppo vecchio per tornare a essere presidente. Tuttavia, ha formalmente appoggiato Trump due giorni dopo il suo tentativo di assassinio, avvenuto il mese scorso.

Durante la loro conversazione, Trump ha accolto con favore l’idea che Musk si unisse alla sua prossima amministrazione per aiutare a ridurre gli sprechi governativi. Musk si è offerto volontario per unirsi a una potenziale “commissione per l’efficienza governativa”.

Da parte sua, Trump ha dichiarando:

“Sei il più grande imprenditore. Ho bisogno di un Elon Musk, ho bisogno di qualcuno che abbia molta forza, coraggio e intelligenza. Voglio chiudere il Dipartimento dell’Istruzione e riportare agli Stati l’autonomia sull’istruzione”.

Una volta conclusa l’intervista, la reazione dello schieramento avversario non si è fatta attendere. Infatti, l’ufficio stampa della campagna di Kamala Harris ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava:

“L’intera campagna di Trump è al servizio di persone come Elon Musk e lui stesso: ricchi egoisti che tradiranno la classe media e che non saranno in grado di trasmettere in streaming nel 2024”.


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