Craig Wright e il CTO di Ripple si insultano su twitter

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Sono riprese le “ostilità” tra il CTO di Ripple, David Schwarz, e l’autoproclamato inventore di Bitcoin Craig Wright, cominciate durante le vacanze natalizie a causa di un alterco verbale nato su Twitter.

Inizialmente i due personaggi si erano scambiati le loro reciproche opinioni riguardo l’accettazione istituzionale di Bitcoin, ma presto gli eventi sono precipitati e la discussione, da innocua, è diventata prima un acceso dibattito per poi degenerare in uno scambio di insulti.

Tutto è nato quando a un certo punto Schwartz, con toni ancora moderati, ha definito “stupido” un tweet di Wright, il quale avrebbe a sua volta reagito definendo Schwartz “ignorante in materia di finanza, questioni legali, investment banking istituzionale e Bitcoin in generale”. Wright ha inoltre rincarato la dose aggiungendo che era “impossibile avere un dibattito logico con chiunque fosse coinvolto con XRP” e ha accusato il CTO di Ripple di gestire un “inutile schema pump and dump”.

A un certo punto Schwartz ha smesso di rispondere alle provocazioni e l’episodio sembrava essersi concluso, ma negli ultimi due giorni lo scontro si è improvvisamente riacceso quando Wright, figura di spicco di Bitcoin SV (BSV), ha risposto allo screenshot di un tweet vecchio di anni, in cui Schwartz affermava che Wright non è affatto l’inventore di Bitcoin che si nasconde dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

Wright non ha assolutamente gradito il commento e ha risposto tirando in ballo lo XRP e affermando che il token sta fallendo a causa del fatto che il CTO di Ripple non è in grado di capire che non si tratta soltanto di un problema informatico “non bancario, non economico e non legale”. Schwartz, provocato dalla dichiarazione, non è riuscito a trattenersi e ha dato così inizio al secondo round.

Nella sua risposta, Schwartz gli chiede “curiosamente” quale sia la sua definizione di fallimento:

“Non è certamente la capitalizzazione di mercato, dato che quella di XRP è di 17 miliardi di dollari mentre quella di BSV è inferiore a 1 miliardo di dollari. Forse è il volume di mercato? Ma XRP ha un volume di 330 milioni di dollari mentre BSV arriva appena a 20 milioni di dollari, quindi no, immagino che non sia nemmeno questo – ha detto Schwarz e poi, sempre rivolgendosi a Wright, ha aggiunto – è il tuo fork minore del fork minore che sta fallendo invece, e secondo ogni metrica immaginabile, ma tu nel frattempo continui imperterrito a scagliarti contro chiunque ti costringa ad affrontare qualsiasi minuscolo frammento di realtà.”

XRP non è scalabile

A un certo punto la discussione si è focalizzata sull’affermazione di Wright secondo la quale la blockchain di XRP non è scalabile. I due contendenti hanno quindi discusso pregi e difetti di XRP rispetto a BSV, che è l’alternativa a Bitcoin di Wright. Secondo il fondatore di Bitcoin SV, infatti, è destinata a prevalere solo la blockchain scalabile perché funziona con blocchi più grandi.

Schwartz ha ovviamente risposto che questo non è vero, e per due importanti motivi. Il primo è che “quasi tutti i Layer 1 sono destinati a ridimensionarsi in presenza di una domanda sufficiente, indipendentemente dal fatto che questo avvenga tramite roll up, Layer 2 o altri modi”. Il secondo è che Schwartz ritiene che il layer 1 non abbia alcun bisogno di essere ridimensionato, deve soltanto limitarsi a esistere ed essere utilizzabile al fine di spostare la maggioranza del traffico verso meccanismi più efficienti.

“… E la mia posizione su questo è cambiata alcune volte, perché non è una questione si/no. Si tratta soltanto di quanto ridimensionamento fornirà quanta differenza di valore/utilità. Non credo che il layer 1 avrà per forza bisogno di milioni di txns/sec per decenni, se non mai.”

A ribattere l’argomentazione di Schwartz è stato Calvin Ayre, il verboso compagno di Craig White, il quale ha affermato:

“Questo è il motivo per cui dovresti smetterla di parlare… tutto questo può essere fatto on-chain… la tecnologia esiste dal 2009, quando Craig ha rilasciato Bitcoin… nChain ne ha brevettati alcuni pezzi adesso. Stai zitto e guarda, visto che chiaramente non capisci.”

Schwartz, giustamente infastidito dall’insulto gratuito, ha replicato a sua volta dicendo:

“Stai rispondendo a una discussione ragionata con vaghe parole senza senso mescolate a insulti personali, proprio come fa Craig. Capisco perché voi due andate così d’accordo.”

Alla fine il CTO di Ripple ha rifiutato l’accusa di aver istigato l’intera vicenda, sostenendo che lui stava semplicemente sottolineando quanto fosse sbagliata l’opinione di Wright. Alla fine ha concluso il secondo round dicendo:

“Lui (Craig Wright) è interessato alla sorte di XRP solo nella misura in cui è convinto che se io comincio a pensare di stare danneggiando XRP, allora smetterò di sottolineare in pubblico che lui ha torto. Infatti ha iniziato a parlarne solo quando ho mostrato che un’argomentazione da lui avanzata (che non aveva nulla a che fare con XRP) era una totale assurdità.”

Al momento in cui scriviamo, il prezzo di XRP era di 0,3470 dollari dopo che ieri aveva assistito alla comparsa di una candela doji a gambe lunghe nel grafico giornaliero



 

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