Celsius vs Tether: il giudice dà il via al caso da 4 miliardi di dollari
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Un giudice negli Stati Uniti ha stabilito che la causa intentata da Celsius Network contro il colosso delle stablecoin Tether può andare avanti.
Secondo i documenti depositati lunedì a New York, il giudice ha respinto la richiesta di Tether di archiviare le accuse relative alla liquidazione irregolare delle garanzie in Bitcoin di Celsius durante il collasso della società di prestiti crypto.
Nella sua accusa, Celsius sostiene che Tether abbia venduto oltre 39.500 Bitcoin a giugno 2022, utilizzando il ricavato per coprire un debito di 812 milioni di dollari di Celsius senza seguire le procedure pattuite.
Celsius accusa Tether di aver violato l’accordo e messo in atto trasferimenti fraudolenti
Celsius sostiene che Tether abbia violato il contratto fissato per il prestito, secondo i principi di buona fede definiti dalle norme in vigore nelle Isole Vergini Britanniche. Operazione che costituirebbe un trasferimento fraudolento e preferenziale evitabile secondo le norme fallimentari statunitensi.
La disputa ruota attorno a una margin call che Tether ha emesso quando il prezzo di Bitcoin è crollato bruscamente.
Celsius afferma che Tether abbia venduto le garanzie prima del periodo di attesa richiesto di 10 ore. Quindi avrebbe ceduto i BTC al prezzo medio di 20.656 dollari e trasferito poi gli asset sui propri conti Bitfinex.
Secondo Celsius, questa operazione affrettata lo avrebbe privato di BTC per un valore attuale di oltre 4 miliardi di dollari.
La società di prestiti sostiene inoltre che le azioni di Tether abbiano coinvolto comunicazioni, personale e conti bancari statunitensi, dando così giurisdizione ai tribunali americani, nonostante Tether sia registrata all’estero.
Tether aveva contestato la giurisdizione degli Stati Uniti sul caso Celsius
Il giudice ha dato ragione a Celsius. In breve sostiene che la condotta incriminata fosse sufficientemente “domestica” per consentire che le principali accuse, tra cui violazione di contratto, trasferimento fraudolento e privilegio, possano procedere.
Lo scorso anno, Tether aveva chiesto l’archiviazione totale del caso, sostenendo che il tribunale americano non avesse giurisdizione e che le accuse di Celsius fossero infondate.
Pur avendo respinto alcune contestazioni, il giudice ha permesso che le accuse principali vadano avanti.
Celsius ha dichiarato bancarotta a luglio 2022, lasciando circa 4,7 miliardi di dollari in asset degli clienti bloccati sulla piattaforma.
Ad aprile, il Dipartimento di Giustizia statunitense ha chiesto una condanna a 20 anni di carcere per Alex Mashinsky, ex CEO della fallita piattaforma di prestito crypto, con l’accusa di aver orchestrato “una campagna durata anni fatta di bugie e interessi personali” che ha truffato migliaia di investitori.
I procuratori federali hanno chiesto alla corte una pena ventennale, citando il ruolo centrale di Mashinsky in uno schema che ha lasciato i clienti senza accesso a quasi 4,7 miliardi di dollari in crypto quando Celsius ha bloccato i prelievi a giugno 2022.
Il giudice esclude Mashinsky dai rimborsi di Celsius
Lo scorso mese, un giudice fallimentare statunitense ha escluso Mashinsky dal ricevere qualsiasi quota dei proventi della procedura di bancarotta della piattaforma crypto.
La decisione, depositata il 16 giugno 2025, respinge le richieste di Mashinsky e delle sue società, liberando fondi per i pagamenti ai creditori previsti dalla procedura fallimentare di Celsius.
I creditori di Celsius, che hanno già recuperato oltre 2,5 miliardi di dollari, potranno beneficiare dello sblocco di liquidità, crypto e azioni della società MiningCo.
La decisione segue un accordo raggiunto a maggio 2025 tra Mashinsky e il team legale di Celsius.
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