BlockFi cita in giudizio il fondatore di FTX Sam Bankman-Fried per $ 580 milioni
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La piattaforma di lending BlockFi sta facendo causa al fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, per far sequestrare le azioni della piattaforma di trading Robinhood, che sarebbero state date in garanzia dall’ex CEO di FTX pochi giorni prima del crollo.
BlockFi cita in giudizio il fondatore di FTX
L’11 novembre FTX ha dichiarato fallimento, mentre BlockFi è stata una delle prime piattaforme a cadere e ha dichiarato bancarotta.
Per BlockFi, il motivo del fallimento è dovuto a FTX, inoltre ha aggiunto che Alameda Research è andata in default all’inizio di novembre a causa di 680 milioni di dollari di prestiti garantiti.
Nel documento presentato da BlockFi a un tribunale fallimentare statunitense si legge che la piattaforma ha presentato un reclamo contro Emergent Fidelity Technologies e ED&F Man Capital Markets, affermando che,
“BlockFi cerca di far rispettare i termini di un contratto di pegno e di recuperare il più possibile da questi fallimenti”.
BlockFi ha richiesto un’ordinanza del tribunale che ordini:
“L’Emergent e/o l’EDFM devono trasferire immediatamente il Collaterale a una parte neutrale, come un broker neutrale o un ente supervisionato dal Tribunale e infine a BlockFi”.
Secondo quanto riferito dal Financial Times, questa garanzia è data dalla quota di Bankman-Fried in Robinhood, aggiungendo che il fondatore di FTX ha acquistato all’inizio dell’anno il 7,6% della piattaforma di trading.
Secondo i dati di Yahoo Finance, Robinhood possiede 835,68 milioni di azioni. Il 7,6% di queste azioni sarebbe pari a 63,51 milioni, per un valore di circa 583,67 milioni di dollari al prezzo attuale di 9,19 dollari.
Nel documento, BlockFi sostiene che il 9 novembre ha stipulato un accordo con Emergent per garantire gli obblighi di pagamento di un mutuatario anonimo che, secondo la corrispondenza legale, risulta essere Alameda, dando in garanzia alcune “azioni ordinarie”.
Emergent avrebbe dovuto consegnare le “azioni collaterali” a BlockFi, ma non l’ha fatto, dopodiché, il 10 novembre, BlockFi avrebbe comunicato a Emergent che il periodo di tolleranza era terminato.
Il broker ED&F Man Capital Markets, con sede a Londra, è citato nella causa come “broker di Emergent”, e BlockFi sostiene che si sia “rifiutato di trasferire le garanzie a BlockFi”.
Il Financial Times ha affermato, citando la corrispondenza legale depositata con la denuncia, che ED&F Man ha rifiutato di trasferire gli asset “senza un ordine del Tribunale fallimentare”, nel procedimento di FTX in Delaware.
Secondo quanto riferito, a metà novembre BlockFi ha continuato a sospendere i prelievi in seguito al crollo di FTX, affermando di stare esaminando tutte le opzioni per trovare la strada migliore da percorrere.
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