Bitcoin News: le notizie di oggi, 12 giugno 2025
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Spazio alla nostra consueta carrellata delle notizie più importanti che riguardano Bitcoin. Che cos’è successo nelle ultime 24 ore che può avere un impatto sull’andamento del prezzo della più importante criptovalute? Scopriamolo insieme.
Annunciato l’accordo commerciale USA-Cina, pubblicati i dati CPI: la reazione del mercato di Bitcoin
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato tramite il suo social network Truth Social, che le due più importanti economie mondiali hanno raggiunto un accordo commerciale, ormai giunto alle fasi finali prima della firma ufficiale.
L’accordo stabilisce l’applicazione di dazi complessivi pari al 55% per gli Stati Uniti e al 10% per la Cina. Donald Trump ha commentato positivamente l’intesa, affermando che “le relazioni tra i due Paesi sono eccellenti” e aggiungendo che “gli studenti cinesi continueranno a frequentare le università americane, che hanno sempre sostenuto la mia posizione”. Tuttavia, l’espressione “dazi totali del 55%” per gli USA rimane piuttosto vaga, e gli investitori attendono ancora chiarimenti più precisi sui termini dell’accordo.
L’intesa è stata raggiunta solo due giorni dopo l’inizio dei negoziati a Londra, avviati lunedì 9 giugno, e resta ora in attesa dell’approvazione formale del presidente cinese Xi Jinping e dello stesso Trump, che si è mostrato molto soddisfatto.
Nel frattempo, negli Stati Uniti sono stati pubblicati anche i dati sull’inflazione (CPI) relativi a maggio, che mostrano numeri inferiori alle attese: l’inflazione annua è al 2,4%, con un aumento mensile dello 0,1%. Questo lascia intendere che, almeno per ora, i dazi non stanno incidendo negativamente sull’economia americana, come molti temevano.
Il prezzo di Bitcoin ha reagito quasi immediatamente a queste due notizie, passando da circa 109.000 a quasi 110.000 dollari nel giro di pochi minuti. Tuttavia, non è riuscito a proseguire al rialzo e ora si trova a circa 107.400 dollari, in calo dell’1,11% nelle ultime 24 ore.

Ecco quando gli investitori smetteranno di vendere Bitcoin
Con Bitcoin in ascesa verso nuovi massimi, gli operatori di mercato si interrogano su cosa potrebbe accadere in seguito. Il CEO di Bitwise, Hunter Horsley, è intervenuto sul tema con un’audace previsione riguardo a un possibile cambiamento nel comportamento degli investitori. Secondo Horsley, Bitcoin potrebbe entrare in una nuova fase di mercato una volta superata la fascia compresa tra 130.000 e 150.000 dollari.
Il CEO di Bitwise ha osservato che, nonostante BTC stazioni attualmente intorno ai 100.000 dollari, molti detentori di lungo periodo – che l’hanno acquistato a prezzi decisamente inferiori – continuano a vendere parte delle proprie posizioni. Questa tendenza, però, potrebbe attenuarsi quando Bitcoin supererà i suoi massimi storici.
A quel punto, sostiene Horsley, anziché vendere, gli investitori sceglieranno sempre più spesso di utilizzare Bitcoin come garanzia per ottenere prestiti, grazie all’espansione del numero di piattaforme di lending nel settore crypto. Questo cambiamento contribuirebbe a ridurre l’offerta in vendita e a spingere i prezzi ancora più in alto.
“Semplicemente, non ci saranno abbastanza Bitcoin” – ha aggiunto Horsley, ipotizzando uno scenario in cui l’aumento della domanda e la scarsa pressione di vendita alimentino una forte spinta rialzista. Le sue parole riflettono l’aspettativa crescente che il prossimo breakout possa segnare il passaggio dalla distribuzione all’accumulazione.
Il Retail torna in scena mentre Bitcoin sfiora un nuovo massimo storico
Con Bitcoin che nei giorni scorsi ha sfiorato il suo massimo storico, “il retail è tornato rialzista”, ha riportato la società di analisi blockchain Santiment l’11 giugno. Secondo gli analisti, sui social media i commenti positivi su Bitcoin superano quelli negativi di oltre il doppio, un chiaro segnale di rinnovato interesse da parte degli investitori al dettaglio. Si tratta del rapporto più alto mai registrato dall’elezione del presidente statunitense Donald Trump, avvenuta oltre sette mesi fa.
Santiment ha inoltre rilevato che, poiché i mercati spesso si muovono in direzione contraria rispetto alle aspettative degli investitori retail, i picchi nelle discussioni riguardanti il massimo storico di Bitcoin rappresentano segnali affidabili di un possibile picco di mercato, visto che indicano un aumento dell’avidità tra gli operatori. Parallelamente, l’indice “Fear and Greed” di Bitcoin, che misura il sentiment di mercato, segna attualmente 71, un livello che corrisponde proprio ad “avidità”.
Nel suo report settimanale, Glassnode ha evidenziato come questo ciclo presenti comportamenti anomali degli investitori, rispetto ai precedenti mercati rialzisti. I detentori di lungo periodo (chi possiede BTC da oltre 155 giorni) stanno realizzando profitti consistenti – circa 930 milioni di dollari al giorno – ma, al contempo, continuano ad aumentare le proprie riserve, invece di ridurle.
Questo genera una “duale dinamica” piuttosto inedita: da un lato si registra una forte presa di profitto, dall’altro l’accumulazione non si arresta. Secondo Glassnode, più monete stanno maturando e diventando “long-term” rispetto a quante ne vengano vendute.
Il Connecticut vieta le criptovalute!
Il Connecticut ha compiuto una mossa decisa per prendere le distanze dal coinvolgimento nelle criptovalute, approvando all’unanimità il Disegno di Legge HB7082, ora conosciuto come Public Act No. 25-66. Si tratta della più ampia proibizione a livello statale negli Stati Uniti in merito ad attività governative legate alle criptovalute.
La nuova legge vieta a tutti gli enti statali e municipali di creare riserve in criptovalute o accettare asset digitali come forma di pagamento per tasse, imposte, commissioni o altri obblighi finanziari. Con questa normativa, ogni possibilità di avviare progetti crypto supportati dallo Stato viene di fatto azzerata.
Oltre al divieto d’investimento, il testo introduce rigide misure di protezione per i consumatori che utilizzano servizi legati alle valute virtuali. Le aziende che operano nella trasmissione di denaro digitale devono esporre avvisi ben visibili sul fatto che le transazioni sono irreversibili e che eventuali perdite per frodi o errori potrebbero non essere recuperabili. Inoltre, sono obbligate a divulgare tutti i rischi rilevanti agli utenti e a verificare l’identità dei minori di 18 anni.
La legge rivede anche l’insieme delle norme di vigilanza finanziaria statale, introducendo nuove definizioni per concetti chiave come wallet digitali, chioschi crypto e persone di controllo. Le imprese crypto con licenza in Connecticut dovranno inoltre implementare programmi di conformità più avanzati, in linea con i nuovi standard statali.
Questa posizione restrittiva contrasta nettamente con quella di molti altri stati americani che stanno invece promuovendo l’adozione degli asset digitali. Secondo i dati di Bitcoin Laws, 31 stati stanno valutando proposte per introdurre riserve in Bitcoin: 16 di questi hanno già fatto progressi, mentre 8 hanno respinto iniziative simili (anche se alcune potrebbero essere riconsiderate). Tuttavia, la normativa del Connecticut spicca per la chiarezza e la severità delle sue restrizioni.
Solo il mese scorso, invece, il New Hampshire è diventato il primo stato USA a istituire una riserva strategica in Bitcoin. Il 6 maggio, la governatrice Kelly Ayotte ha firmato la House Bill 302, che consente al Tesoro dello Stato di investire fino al 5% dei propri fondi in Bitcoin e altri asset digitali con una capitalizzazione di mercato superiore a 500 miliardi di dollari. Attualmente, solo Bitcoin soddisfa tale criterio.
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