Bitcoin e Massa Monetaria M2: correlazione e implicazioni macroeconomiche
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Negli ultimi anni, il prezzo di Bitcoin ha mostrato una forte correlazione con la crescita della massa monetaria M2 a livello globale. In questo articolo analizziamo come l’espansione della liquidità influenzi l’andamento di BTC, perché questa dinamica si verifica e cosa aspettarsi nei prossimi mesi.
Dal 2020 ad oggi si è osservata una forte correlazione tra l’espansione della massa monetaria M2 globale (la somma del contante, dei depositi a vista e di risparmio delle principali economie mondiali) e l’andamento del prezzo di Bitcoin.
Questo perché, in risposta alla crisi pandemica del 2020, le principali banche centrali hanno attuato politiche monetarie espansive senza precedenti, facendo crescere rapidamente la base monetaria. Ad esempio, negli Stati Uniti l’aggregato M2 è aumentato di oltre il 25% tra il 2020 e il 2021, una crescita che coincide con il balzo di Bitcoin dai 10.000 dollari a un massimo storico di oltre 69.000 dollari nel novembre 2021.
Gli analisti hanno notato che periodi di forte espansione di M2 tendono a precedere importanti rally di Bitcoin, spesso con un leggero ritardo temporale. Una ricerca commissionata da 21Shares ha rilevato che dal 2013 al 2024 il coefficiente di correlazione tra il prezzo di Bitcoin e la liquidità globale (M2) è stato di circa 0,94, indicando un forte legame.

Questa correlazione è emersa anche durante i recenti cicli di mercato. Nel biennio 2020-2021, la liquidità globale M2 è cresciuta vertiginosamente, raggiungendo livelli mai visti (oltre 100.000 miliardi di dollari in aggregato) e Bitcoin ha vissuto uno dei suoi bull market più importanti.
Viceversa, tra il 2022 e il 2023 l’inasprimento monetario (M2 in rallentamento o lieve calo in molte economie) ha coinciso con un mercato ribassista delle criptovalute. Bitcoin è sceso di oltre il 70% dal picco, in parallelo al rallentamento della crescita di M2 (negli USA l’M2 ha addirittura registrato la crescita più lenta dalla nascita di Bitcoin).
La correlazione prosegue anche dal 2023 al 2025. Il grafico mostra la correlazione tra l’M2 globale, una misura dell’offerta di moneta a livello mondiale, e il prezzo di Bitcoin, evidenziando un ritardo di 12 settimane tra l’espansione/restringimento della liquidità e la risposta del mercato crypto.
- Linea nera: andamento dell’M2 globale in dollari, spostato in avanti di 12 settimane (per evidenziare il possibile effetto anticipatore sulla performance di Bitcoin).
- Linea rosa: prezzo di Bitcoin in dollari (asse destro), aggiornato in tempo reale.

Esiste uno sfasamento nella correlazione tra Bitcoin ed M2?
La correlazione tra Bitcoin ed M2 è spesso sfasata di qualche mese: diverse analisi mostrano che Bitcoin tende a seguire l’andamento della liquidità globale con un ritardo di circa 2–3 mesi.

In altre parole, l’espansione o la contrazione della massa monetaria si riflette sul prezzo di BTC dopo alcuni trimestri, evidenza supportata sia da dati on-chain sia da grafici comparativi.
Numerosi esperti hanno provato a quantificare con maggiore previsione questo sfasamento: ad esempio l’analista Raoul Pal ha suggerito circa 12 settimane di ritardo tra i picchi di M2 globale e quelli di Bitcoin, mentre altri analisti hanno stimato ritardi nell’ordine di 10–15 settimane.
Sebbene queste stime siano indicative (e criticate per l’arbitrarietà), aiutano a descrivere la sequenza osservata negli ultimi cicli: prima aumenta la liquidità nel sistema finanziario e solo successivamente, di solito dopo qualche mese, Bitcoin entra in una fase rialzista.
Misurazione della M2 globale: definizione e fonti
M2 è la misura dell’offerta di moneta, che include il contante in circolazione, i depositi bancari a vista e di risparmio, e altri strumenti finanziari liquidi facilmente convertibili in denaro. In pratica, M2 copre l’insieme del denaro disponibile in un’economia (oltre alla moneta strettamente intesa come M1), fornendo un indicatore della liquidità presente nel sistema finanziario.
Ogni banca centrale nazionale calcola periodicamente il valore di M2 per la propria area valutaria (ad esempio la Federal Reserve pubblica l’M2 degli Stati Uniti, la BCE monitora un analogo aggregato per l’Eurozona – tipicamente M3 – e così via).
La M2 globale non è misurata da un’unica istituzione con la stessa frequenza dell’M2 nazionale, ma viene stimata aggregando le masse monetarie di diversi Paesi, di solito espresse in un’unica valuta (spesso dollari USA, ndr).
Un approccio comunemente usato è quello che considera la somma degli M2 delle quattro grandi banche centrali (Fed, BCE, Bank of Japan e PBoC). Questo aggregato, a tassi di cambio costanti, mostrava a gennaio 2025 una crescita annua intorno al 3,65%: un segnale di ritorno verso politiche monetarie più espansive dopo la stretta 2022–2024.
Correlazione M2-Bitcoin a confronto con oro e azioni
Il legame tra offerta di moneta e prezzi degli asset non è un fenomeno esclusivo di Bitcoin, e trova riscontro anche in mercati più tradizionali come quelli di oro e azioni. Storicamente, l’oro è considerato un bene rifugio e una copertura contro la inflazione monetaria: non sorprende quindi che vi sia una relazione di lungo termine tra il prezzo dell’oro e la quantità di moneta in circolazione.
Secondo il World Gold Council, il prezzo dell’oro ha seguito fedelmente la crescita dell’offerta monetaria globale negli ultimi 50 anni, mantenendo (e in certi periodi incrementando) il suo valore mentre le valute fiat si deprezzavano.
È interessante notare che Bitcoin, pur essendo un asset diverso per natura, condivide alcune dinamiche sia con l’oro che sia le azioni tech. Da un lato, come l’oro, Bitcoin ha offerta limitata e viene spesso considerato come una copertura contro la svalutazione delle valute fiat. Dall’altro lato, Bitcoin si comporta come un asset ad alta volatilità, per certi versi assimilabile a un titolo tecnologico. In effetti, le analisi mostrano che il prezzo di BTC ha avuto una correlazione altissima (quasi il 95%) con l’andamento del Nasdaq (indice ricco di società tech) negli ultimi anni.
Interpretazioni macroeconomiche: perché la correlazione esiste
Le ragioni alla base della correlazione tra espansione di M2 e prezzo di Bitcoin risiedono nei meccanismi macroeconomici che collegano la quantità di moneta, l’inflazione e il comportamento degli investitori.
In generale, quando le banche centrali “stampano moneta” (ovvero incrementano M2 tramite politiche più accomodanti, bassi tassi di interesse, ed acquisto di asset), si crea liquidità in eccesso nel sistema finanziario. Questa liquidità tende a cercare rendimento: con i tassi di interesse bassi, il denaro si sposta dai depositi verso asset finanziari e reali alla ricerca di maggiori guadagni o come protezione dall’erosione del potere d’acquisto. Bitcoin, in quanto asset emergente con offerta fissa di 21 milioni, si è inserito in questo contesto come una valvola di sfogo.
Un’altra interpretazione complementare è focalizzata sul ruolo di Bitcoin come asset “risk-on” nel ciclo economico. Durante le fasi di allentamento quantitativo e abbondanza di denaro, gli investitori aumentano l’allocazione in asset ad alto potenziale di rendimento (anche se rischiosi) come i titoli tecnologici, le startup e – negli ultimi anni – le criptovalute.
Bitcoin viene acquistato massicciamente quando le condizioni monetarie sono espansive, analogamente a un indice azionario, e la sua capitalizzazione cresce insieme alla propensione al rischio. Questo spiega perché negli ultimi anni Bitcoin ha mostrato correlazioni elevate con gli indici azionari e reagisce negativamente a prospettive di tassi in rialzo o di rimozione di liquidità dal sistema.
Il prezzo di BTC è influenzato anche da dinamiche interne (adozione, halving dell’offerta, innovazione tecnologica, regolamentazione, ecc.) e da altri aspetti macroeconomici: crescita economica, preferenze degli investitori, etc.
Le interpretazioni macro più accreditate convergono però su un punto: la correlazione M2-Bitcoin esiste perché i mercati sono guidati dalla liquidità. In un mondo caratterizzato da montagne di debito, le banche centrali si trovano costrette a iniettare liquidità per sostenere il sistema finanziario.
Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potresti perdere tutto il tuo capitale.- L’intelligenza artificiale prevede il prezzo di XRP per il 1° agosto 2025
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