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I piccoli investitori continuano a evitare Bitcoin e il volume di trading resta basso come pure è poca l'attività di ricerca online. Senza un vero slancio mancano i presupposti per il breakout.
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Disclaimer: le criptovalute sono una classe di asset ad alto rischio. Questo articolo è fornito a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Potresti perdere tutto il tuo capitale.
Dichiarazione di responsabilità: Il testo seguente è un articolo pubblicitario che non fa parte dei contenuti editoriali di Cryptonews.com. Sebbene sia stato sottoposto a revisione editoriale per garantirne la qualità e la rilevanza, potrebbe non riflettere le opinioni di Cryptonews.com ed è chiaramente distinto dal nostro contenuto editoriale indipendente.
Gli ETF spot su Bitcoin hanno attirato capitali per oltre 12 miliardi di dollari da metà aprile, eppure il prezzo rimane stabile.
I dati di SoSoValue del 18 giugno mostrano come gli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti abbiano raccolto nuovi afflussi per 389 milioni di dollari.
In testa ci sono i soliti IBIT di BlackRock e FBTC di Fidelity che guidano la classifica, ma il mercato sembra impermeabile a questi segnali positivi.
Gli analisti di 10X Research suggeriscono che segnali in apparenza rialzisti stiano invece celando una certa pressione di vendita in sordina.
Gli afflussi verso gli ETF possono sembrare imponenti, ma potrebbero essere il risultato di movimenti di assestamento da parte di grossi player come whale, miner e desk OTC.
“C’è una tendenza costante a mettere in evidenza le notizie positive, soprattutto afflussi e acquisti, ignorando in gran parte la pressione di vendita, che è altrettanto importante,” si legge in un comunicato diffuso giovedì dalla società.
Why Bitcoin Isn’t Rallying—Even After $12 Billion in Inflows
Why this report matters
Bitcoin has absorbed over $24 billion in demand since mid-April—yet price action has stalled.
Something beneath the surface is offsetting those inflows, and few are talking about it.
Senza FOMO non si balla: Bitcoin arranca mentre calano appetito per il rischio e partecipazione dei piccoli investitori
A frenare la crescita del prezzo di Bitcoin concorrono diversi fattori. Si registrano bassi livelli di partecipazione dei piccoli investitori singoli, che finora sono sempre stati il motore per dare vita alle bull run.
I dati on-chain mostrano che ci sono poche transazioni di piccoli importi (sotto i 10.000 dollari), mentre Google Trends rivela uno scarso interesse retail per Bitcoin rispetto ai picchi frenetici del 2017 e del 2021.
Senza la spinta dei piccoli, quella che genera movimenti parabolici, i prezzi hanno poco carburante per crescere.
Anche le tensioni geopolitiche e l’incertezza macroeconomica contribuiscono allo stallo. Il conflitto Israele-Iran, i potenziali cambiamenti sulla politica dei dazi statunitensi e i segnali contrastanti della Federal Reserve stanno creando un ambiente in cui c’è una bassa predisposizione al rischio.
Gli afflussi verso gli ETF non bastano e il mercato frena per colpa della scarsa liquidità
Bitcoin ha risposto muovendosi lateralmente. Ad aggravare la pressione verso il basso contribuiscono anche le recenti liquidazioni delle posizioni a leva per un totale di 1,2 miliardi di dollari.
Langue anche la liquidità disponibile sul mercato. Da marzo la liquidità in dollari americani è piatta o leggermente negativa, limitando l’afflusso di capitali verso asset speculativi come Bitcoin.
Sul fronte dei segnali tecnici si evince un mercato in bilico. La volatilità si è compressa, fenomeno comune prima di grandi movimenti. Però i possessori di lungo termine non sembrano aver fiducia nel prossimo pump dato che parecchi wallet rimasti inattivi a lungo hanno iniziato a uscire in massa.
Al momento, lo slancio appare bloccato.
L’atteggiamento favorevole alle crypto di Trump e gli afflussi istituzionali costanti continuano a fare notizia, ma l’andamento dei prezzi racconta un’altra storia.
Come sottolinea 10X Research, i trader farebbero bene a concentrarsi meno sugli afflussi in superficie e di più sui livelli dove si sta accumulando pressione reale.
Il primo Layer 2 di Bitcoin potrebbe attirare i piccoli investitori nell’uso quotidiano di BTC
L’attrattiva verso i piccoli investitori è anche alimentata da reali casi d’uso. Ora che è difficile diventare possessori di un token di BTC, i piccoli tendono a tenersi ai margini da questo investimento.
Un modo per tornare a esercitare interesse verso gli utenti piccoli è portare BTC nelle transazioni quotidiane.
Quando Bitcoin Hyper (HYPER) verrà lanciato, diventerà il primo vero Layer-2 su Bitcoin progettato per favorire lo sviluppo reale all’interno dell’ecosistema Bitcoin.
Questo cambiamento potrebbe sbloccare una vasta gamma di nuovi casi d’uso, trasformando Bitcoin da semplice riserva di valore passiva a livello fondamentale per la creazione di dApp ad alto throughput.
Grazie alla potenza di Solana, Bitcoin Hyper permette applicazioni che viaggiano in tempo reale, logiche complesse e una scalabilità enorme, il tutto ancorato alla sicurezza impareggiabile di Bitcoin.
Si possono immaginare protocolli di trading con esecuzione sotto il secondo, gaming decentralizzato, asset del mondo reale tokenizzati o persino mercati predittivi integrati con AI, costruiti direttamente su una chain garantita da Bitcoin.
Questo tipo di funzionalità potrebbe ridefinire le aspettative su Bitcoin e, così facendo, spingere BTC verso una fase del tutto nuova di adozione.
Gli investitori istituzionali sono entrati inizialmente in Bitcoin per tenerlo come riserva di valore, una sorta di oro digitale. Un uso quotidiano potrebbe avere nuovo appeal per i piccoli investitori.
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