A volte ritornano: Justin Sun porta Tron in Borsa (e deve dire grazie a Donald Trump)
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Justin Sun sta mettendo a segno uno dei ritorni più clamorosi degli ultimi tempi nel mondo crypto. Tron, infatti, si sta preparando a sbarcare in Borsa tramite una fusione inversa con SRM Entertainment, una società già quotata al Nasdaq; l’operazione è orchestrata da una banca d’investimento legata all’entourage di Donald Trump. Se tutto andrà a buon fine, la nuova Tron Inc. potrebbe addirittura vedere Eric Trump entrare nel consiglio di amministrazione.
La fusione arriva a pochi mesi dalla temporanea sospensione del procedimento per frode avviato dalla SEC contro Sun. Sebbene l’indagine sia tecnicamente ancora aperta, non rappresenta più un ostacolo immediato, rendendo questo il momento ideale per l’imprenditore cinese di tornare sotto i riflettori.
Perché ora? Perché la pressione legale si è allentata…
Un tempismo del genere non è certo casuale. La causa della SEC contro Sun – che lo accusava di vendite di token poco trasparenti e manipolazione del mercato – era una minaccia incombente da oltre un anno. Ma con la sua sospensione, la strada per il debutto pubblico si è liberata.
Quello che sta succedendo non ha esattamente incontrato i favori di tutti, con numerosi esperti che non hanno lesinato critiche anche piuttosto caustiche, come l’utente X Clemente che, mettendo insieme i vari fatti, non ha potuto che ammettere che “la stagione del crimine è arrivata…”
Cosa prevede concretamente l’operazione
Portare Tron in Borsa attraverso una fusione inversa permette a Sun di bypassare l’intero iter tradizionale di un’IPO. Questo significa che non ci saranno presentazioni agli investitori (roadshow) né complicazioni legate alla collaborazione con gli intermediari finanziari (underwriter). In pratica, Tron può ottenere rapidamente la quotazione sul Nasdaq, accelerando così il suo ingresso nel mercato azionario e rafforzando la sua immagine come azienda ufficialmente riconosciuta e regolamentata.
Ecco come: SRM Entertainment – una piccola società attiva nel settore dei giocattoli e delle licenze (con legami con Disney e SeaWorld) – si fonderà con Tron e cambierà nome in Tron Inc. Tron apporterà fino a 210 milioni di dollari in token TRX alla nuova entità combinata. Dal canto suo, SRM raccoglierà 100 milioni di dollari per acquistare i token di Tron ed emetterà nuove azioni e warrant nell’ambito della struttura dell’accordo.
Il consulente finanziario? Dominari Securities, con sede nella Trump Tower. Nel suo consiglio consultivo figurano Donald Trump Jr. ed Eric Trump. Si vocifera già che Eric possa assumere un ruolo formale nella leadership della futura Tron quotata in Borsa.
Tron come riserva di valore
Ma Sun non vuole semplicemente piazzare un logo crypto accanto a un ticker del Nasdaq. Il suo obiettivo è far sì che Tron Inc. detenga una grande quantità di TRX a bilancio, un po’ come MicroStrategy fa con Bitcoin: trasformare l’azienda in una sorta di “cassaforte” per il token, rafforzandone il valore e la credibilità sul mercato.

Questo apre la porta a possibilità davvero interessanti. Gli azionisti potrebbero un giorno ricevere dividendi pagati in criptovaluta. Tron potrebbe sfruttare la sua quotazione in Borsa come trampolino per acquisire altri progetti o entrare nei mercati tradizionali senza mai passare per la valuta fiat. È un’operazione aggressiva. Ma è esattamente ciò che ci si aspetta da Justin Sun.
Il Fattore Trump è impossibile da ignorare
Justin Sun e la famiglia Trump si conoscono da tempo. Sun ha investito 75 milioni di dollari in World Liberty Financial, una startup di stablecoin con legami con l’entourage del presidente degli Stati Uniti, e ha partecipato a eventi per donatori, compresa la recente cena organizzata da Donald Trump per i detentori del token $TRUMP. Ora sta capitalizzando su questa relazione per dare maggiore forza a questa fusione, sia sul piano finanziario sia su quello politico.
Con Trump di nuovo alla Casa Bianca e un clima regolatorio più morbido verso le criptovalute, progetti un tempo sotto il tiro legale stanno tornando alla ribalta con mosse audaci.
I rischi però non sono spariti
Il caso con la SEC è solo sospeso, non archiviato. Se l’agenzia decidesse di riaprirlo, la situazione potrebbe rapidamente complicarsi. C’è poi il fattore volatilità: TRX non è certo tra i token più stabili e costruire il valore di una società quotata intorno a esso comporta rischi non trascurabili.
Inoltre, non è ancora chiaro quanto controllo reale avranno i Trump. Si tratta solo di un’operazione d’immagine o ci sarà un coinvolgimento concreto nella governance? La risposta a questa domanda sarà cruciale per chi valuta un investimento.
Considerazioni finali
Justin Sun non è mai stato un personaggio noto per la riservatezza o la prudenza. Con il ritorno di Tron sul palcoscenico pubblico, la società si è rilanciata con un approccio audace, fondato su solide connessioni politiche, consistenti riserve di token e una narrazione strategica decisamente aggressiva.
Questa combinazione di fattori rende Tron un protagonista ambizioso che non teme di sfidare lo status quo del settore crypto. Resta incerto, però, quanto a lungo questa spinta possa durare o se, al contrario, finirà per crollare sotto il peso delle sue stesse ambizioni.
Quello che è certo, in ogni caso, è che Tron Inc. è destinata a diventare uno dei nomi più seguiti e discussi all’interno dell’ecosistema delle criptovalute, attirando attenzione sia da parte degli investitori sia degli osservatori del mercato per ogni sua mossa futura.
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