Sanzioni russe: più paesi potrebbero considerare le CBDC

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Fredrik Vold

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Ultimo aggiornamento:

Febbraio 8, 2023 11:44 CET

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Le sanzioni imposte alla Russia a seguito della guerra in Ucraina potrebbero indurre più paesi a considerare le versioni digitali delle proprie valute, note come valute digitali della banca centrale (CBDC), come contrappeso al ruolo dominante del dollaro USA, ex banca ha detto l’esecutivo del Giappone (BOJ).

Secondo Hiromi Yamaoka, ex responsabile dei sistemi di pagamento e regolamento presso la Banca del Giappone, “un paese come la Cina” potrebbe considerare le sanzioni contro la Russia come un modo per promuovere l’uso del suo yuan digitale esistente per le transazioni transfrontaliere.

Yamaoka ha riferito mercoledì a Reuters che ha una tale mossa creerebbe effettivamente “un blocco valutario”, che contrasterebbe il predominio del dollaro USA nel commercio internazionale.

“La difesa e la sicurezza nazionale diventeranno probabilmente temi chiave quando si dibatterà sulla CBDC”, ha affermato l’ex dirigente della BOJ.

Ha inoltre spiegato che la più impattante delle sanzioni occidentali che sono state finora imposte alla Russia è stato il congelamento delle riserve estere.

“L’arma più efficace e potente è stata il congelamento delle riserve estere russe. Significava che gli alleati statunitensi hanno intenzionalmente creato una situazione che spinge la Russia al default”, ha affermato.

In particolare, Yamaoka ha messo in guardia dal prendere alla leggera l’uso delle sanzioni sulle infrastrutture finanziarie, affermando che si tratta di “mezzi di emergenza” che non dovrebbero mai essere utilizzati in modo eccessivo.

Infine, l’ex dirigente della banca centrale ha affermato che è improbabile che le criptovalute aperte e decentralizzate siano un modo fattibile per la Russia di aggirare le sanzioni. Yamaoka ha affermato che questi tipi di asset sono troppo rischiosi per essere utilizzati per ingenti trasferimenti di fondi.

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