I computer quantistici potrebbero violare la sicurezza di Bitcoin entro 5-10 anni
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Bitcoin non può dormire sonni tranquilli. Come se non bastassero la sua volatilità, la situazione politica ed economica, i pareri e le previsioni di esperti, appassionati, sostenitori e detrattori, adesso ci si mette anche il quantum computing. Già, perché l’ipotesi che gli attacchi quantistici a Bitcoin possano diventare realtà entro il prossimo decennio non è così assurda, al punto che alcuni operatori nel mondo crypto stanno già rivedendo le misure di sicurezza.
Cosa hanno scoperto i ricercatori di Google
Attualmente, le minacce del quantum computing a Bitcoin sono ancora per lo più teoriche ma gli esperti sostengono che “è ora di iniziare a prepararsi”. I ricercatori del team Quantum AI di Google stanno studiando come i computer quantistici potrebbero, un giorno, violare i sistemi di crittografia moderni. I loro ultimi risultati? Potrebbero servire molte meno risorse quantistiche di quanto si pensasse finora.
In particolare, hanno scoperto un metodo per violare la crittografia RSA-2048 utilizzando 20 volte meno qubit rispetto ai modelli precedenti.
Ora, Bitcoin non utilizza la crittografia RSA ma si basa su quella a curve ellittiche che, come l’RSA, potrebbe un giorno diventare vulnerabile agli attacchi quantistici. Se un computer quantistico adeguatamente potente eseguisse l’algoritmo giusto, come l’algoritmo di Shor, potrebbe teoricamente scoprire la chiave privata di un utente Bitcoin semplicemente partendo dalle informazioni pubbliche associate a un wallet.
Perché questo è importante per Bitcoin
In termini semplici, nel momento in cui qualcuno riesce a risalire alla chiave privata di un utente, è in grado di trasferire i relativi Bitcoin. Non è necessario che la chiave venga fornita volontariamente: può essere sottratta. Per questo motivo si parla sempre più di frequente del cosiddetto “Q-Day”, ovvero il giorno in cui i computer quantistici avranno potenza sufficiente per compromettere la crittografia a protezione degli asset digitali.
Le stime su quando potrebbe arrivare il Q-Day variano ma molti esperti parlano di un orizzonte di 5-10 anni. Non è domani, ma non è più nemmeno un problema da rimandare a “molto più tardi”.
Sulla giusta lunghezza d’onda si è già sintonizzata BlackRock, che ha pubblicato un avvertimento secondo cui, se i computer quantistici diventassero abbastanza potenti, potrebbero compromettere la sicurezza di Bitcoin e mettere a rischio i fondi degli utenti.
Uno scenario del genere potrebbe rendere inutile la crittografia attuale, permettendo ad attacchi alimentati da computer quantistici di scoprire e svuotare i wallet.
Siamo in pericolo adesso?
Non ancora. Il tipo di computer quantistici necessari per realizzare questa tipologia di attacchi non esistono ancora, almeno non su una scala che rappresenti una minaccia diretta. Ma la ricerca del team di Google mostra che potremmo essere più vicini del previsto, il che significa che il mondo delle criptovalute non può permettersi di ignorare questa minaccia.
Attualmente, solo i wallet che hanno reso visibile la propria chiave pubblica sarebbero minimamente vulnerabili. E la maggior parte dei wallet moderni è progettata proprio per evitare questa esposizione. Tuttavia, nel momento in cui viene eseguita una transazione, la chiave pubblica diventa automaticamente visibile. Di conseguenza, indirizzi più vecchi e inattivi, che non effettuano movimenti da anni, potrebbero col tempo trasformarsi in potenziali bersagli.
Cosa si sta facendo al riguardo?

Fortunatamente, molte realtà crypto stanno già lavorando a delle soluzioni. Il National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti sta sviluppando algoritmi crittografici resistenti ai computer quantistici e alcuni sono già in fase di test. Aziende private come NordVPN hanno anche iniziato a sperimentare la crittografia “quantum-safe” per il traffico internet.
Nel mondo delle criptovalute, aggiornarsi alla sicurezza post-quantistica sarebbe un grande passo. Potrebbe richiedere un hard fork, cioè la riscrittura di alcune regole della rete, e questo non è qualcosa che la comunità prende alla leggera. Ma se l’alternativa è perdere fiducia nella sicurezza di Bitcoin, è un passo che andrà inevitabilmente compiuto.
Il calcolo quantistico non è una crisi immediata, ma non è più solo teoria. Gli attacchi quantistici a Bitcoin potrebbero diventare possibili e minare le certezze sulla sicurezza di BTC. Che il Q-Day arrivi tra cinque o quindici anni, il lavoro per mettere in sicurezza Bitcoin dovrebbe cominciare subito. Rimandare potrebbe avere conseguenze disastrose.
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