Le piattaforme di mining di Bitcoin stanno arrivando in Abkhazia … dove il mining è illegale
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La Repubblica dell’Abkhazia, in gran parte non riconosciuta, nel Caucaso meridionale è riconosciuta dalla maggior parte dei paesi come repubblica autonoma della Georgia. Secondo Nuzhnaya Gazeta, ben 83 spedizioni di hardware di cripto mining per un valore di 589.290 USD, ha attraversato il checkpoint di frontiera Abkhazia-Russia a Psou negli ultimi sei mesi.
Sebbene le leggi introdotte nel 2018 vietino il mining di criptovalute sul suolo abkhazo, è consentita l’importazione di piattaforme di criptazione. Tuttavia, gli importatori devono pagare dazi doganali pari all’1% del valore delle piattaforme e un’IVA del 10% quando importano le piattaforme di estrazione. I funzionari doganali hanno dichiarato di aver raccolto oltre 84.100 USD di tasse dalle importazioni di impianti di estrazione mineraria finora quest’anno.
Lo stesso media ha definito la situazione “assurda” e ha affermato che spesso le autorità devono iniziare a cacciare miner di criptovalute illegali subito dopo che le piattaforme sono state introdotte nel paese.
Il media cita il capo del servizio doganale della nazione, Guram Inapshba, affermando che “iniziano a cercare” gli impianti e i loro utenti subito dopo aver approvato la loro importazione.
Il capo della dogana ha dichiarato che sarebbe “abbastanza semplice risolvere il problema”. Proibendo l’importazione di apparecchiature di cripto mining, ha affermato, le autorità potrebbero garantire che “nessuna singola [piattaforma di estrazione mineraria] verrebbe portata in Abkhazia”.
Secondo il fornitore statale di energia Chernomorenergo , le tariffe elettriche in Abkhazia sono circa 0,7 centesimi USA per kWh per le famiglie, mentre le industrie pagano una tariffa di 1,30 centesimi USA per kWh.
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L’articolo è stato corretto alle 08:10 UTC: il prezzo dell’elettricità è in centesimi di US, non in USD.
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