Anche l’Ucraina vuole Bitcoin come Riserva Nazionale: pronto il disegno di legge
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I legislatori ucraini hanno compiuto il primo passo verso la creazione di una riserva in criptovalute. Un gruppo di otto deputati della Verkhovna Rada – il Parlamento ucraino – ha presentato un disegno di legge che autorizzerebbe la Banca Nazionale dell’Ucraina a includere “asset virtuali nelle riserve in oro e valuta estera” del Paese.
Il disegno di legge è stato depositato nella giornata di martedì 10 giugno ed è sponsorizzato principalmente da Yaroslav Zheleznyak, primo vicepresidente della Commissione Finanze, Politica Fiscale e Doganale.

La mossa segue le dichiarazioni di Zhelezniak di maggio, quando menzionò per la prima volta l’intenzione di creare una riserva nazionale in criptovalute come parte di un più ampio sforzo per modernizzare il quadro normativo degli asset digitali in Ucraina. Commentando il disegno di legge, il vicepresidente ha sottolineato che conferirebbe alla Banca Nazionale il diritto di includere asset virtuali come Bitcoin nelle riserve statali.
“Noi, in qualità di membri del parlamento, riteniamo che questo passo contribuirà a integrare l’Ucraina nell’innovazione finanziaria globale. Una gestione corretta delle riserve in crypto potrebbe rafforzare la stabilità macroeconomica e aprire nuove opportunità per la crescita dell’economia digitale”.
Zheleznyak ha chiarito che, anche se diventasse legge, la proposta non obbligherebbe la Banca Centrale a creare una riserva in crypto, ma semplicemente le concederebbe la facoltà di farlo.
Il disegno di legge ha già suscitato l’interesse degli operatori del settore. Kirill Khomyakov, responsabile regionale di Binance per l’Europa Centrale e Orientale – che ha avviato colloqui con Zhelezniak sulla proposta – ha affermato che la misura potrebbe introdurre vantaggi normativi per il settore cripto ucraino.
“Questa iniziativa potrebbe portare a una maggiore chiarezza normativa sugli asset digitali in Ucraina, poiché il governo sarà chiamato a definire con più precisione la propria posizione su questo tema”.
A cosa serve una riserva in criptovalute?
Una riserva in criptovalute è un ammontare di asset digitali (come Bitcoin, Ethereum, ecc.) detenuto da un’entità — solitamente una banca centrale, un governo, o una grande azienda — come parte delle proprie riserve ufficiali o strategiche, analogamente a come si detengono valuta estera, oro o titoli di Stato.
Una riserva in criptovalute può servire a diversi obiettivi strategici. Anzitutto, consente una diversificazione del portafoglio di riserve, affiancando le criptovalute a strumenti tradizionali come l’oro o le valute fiat. Questa diversificazione può offrire una certa protezione contro l’inflazione e contro l’instabilità di monete come il dollaro o l’euro.
Inoltre, detenere asset digitali può rafforzare la credibilità della politica monetaria di un Paese, specialmente in contesti in cui la fiducia nella valuta nazionale è debole. Le criptovalute, come Bitcoin, possono infatti essere utilizzate come riserva di valore alternativa.
Un altro aspetto importante è l’esposizione strategica al settore digitale. Integrare le crypto nelle riserve può rappresentare una scelta lungimirante, che segnala apertura verso l’innovazione tecnologica e l’evoluzione della finanza globale. È anche un modo per posizionarsi tra i paesi più avanzati nella transizione verso l’economia digitale.
Infine, le riserve in criptovalute offrono una maggiore flessibilità nei pagamenti e negli scambi internazionali, soprattutto in situazioni in cui un paese sia soggetto a sanzioni o limitazioni nei circuiti bancari tradizionali. In questi casi, gli asset digitali possono costituire un canale alternativo per mantenere attive le relazioni economiche e commerciali a livello globale.
Un crescente interesse mondiale

Attualmente, l’Ucraina detiene 46.351 Bitcoin, equivalenti a oltre 5 miliardi di dollari al valore attuale (circa $107.582,35 per BTC), secondo i dati di BiTBO. Solo Stati Uniti, Cina e Regno Unito detengono più BTC. Tuttavia, secondo alcuni report del 2021, questi Bitcoin sarebbero in realtà detenuti da funzionari pubblici e non direttamente dallo Stato.
L’Ucraina non è l’unico Paese a guardare alle criptovalute per costruire riserve strategiche: gli Stati Uniti sono stati tra i primi a muoversi in questa direzione, El Salvador ha sposato in pieno Bitcoin mentre il governo del Pakistan ha recentemente annunciato piani simili per una riserva in Bitcoin. Anche altre nazioni, come Taiwan, Brasile, Repubblica Ceca e Russia, stanno lavorando per integrare gli asset digitali nelle proprie riserve nazionali.
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