Pi Network sotto i riflettori: il token PI tra slanci di entusiasmo e critiche accese
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Dopo anni d’attesa, all’inizio di questa settimana Pi Network ha finalmente lanciato il suo Open Network insieme al token PI. Come c’era da aspettarsi, il prezzo è rapidamente crollato in un classico evento di “sell-the-news”.
Nelle ultime ore, però, ha registrato un forte rimbalzo. La ragione sta nelle ipotesi di una possibile quotazione del token su Binance.
Dopo anni di attesa, il lancio di PI non è stato del tutto un fiasco
Il lancio del suo Open Network e del token è arrivato dopo anni di attesa il 20 febbraio.
Come era prevedibile, il debutto del token PI è stato seguito da un immediato crollo del prezzo, l’asset è stato quotato su diversi exchange di primo piano, tra cui Bitget, OKX e MEXC. Nel giro di poche ore, il prezzo è passato da quasi 1,90$ a circa 0,60$, prima di riprendersi nelle ultime 24 ore.

Dopo aver toccato un massimo nelle 24 ore di $1,63, adesso il prezzo oscilla intorno a $1,42 con un aumento di oltre il 35% nell’arco della giornata.
Volume di trading in forte crescita, ma la capitalizzazione resta incerta
La capitalizzazione di mercato del token PI non è ancora stata verificata dai due principali aggregatori di dati, CoinGecko e CoinMarketCap. D’altra parte, i volumi di trading sono sostanziosi e al momento si attestano intorno a $1,42 miliardi.
La ragione più probabile dietro questo aumento di volume e prezzo sembra essere legata a Binance. Il colosso delle crypto ha recentemente organizzato un sondaggio per chiedere ai propri utenti se quotare PI.
I risultati ufficiali saranno pubblicati il 27 febbraio, ma finora i numeri parlano chiaro con un 85% di pareri positivi.
Rumors di questo tipo tendono ad accelerare gli aumenti di prezzo degli asset crypto ancora prima che diventino realtà, seguiti spesso da una correzione. È esattamente ciò che è accaduto dopo il lancio di Pi Network questa settimana.
Pi Network punta a democratizzare il mining di valuta digitale con un modello eco-sostenibile
Pi Network mira a rendere il mining di valuta digitale accessibile a tutti attraverso un modello eco-sostenibile che consente di minare Pi coin da smartphone.
La rete conta oltre 10 milioni di utenti attivi e utilizza un innovativo modello di Proof of Stake, progettato per garantire una maggiore sostenibilità ambientale.
Il lancio della mainnet promette miglioramenti in termini di sicurezza, scalabilità e applicazioni nel mondo reale, con il potenziale di trasformare il modo in cui le persone interagiscono con le valute digitali.
Sviluppato da un gruppo di laureati di Stanford, Pi Network punta a democratizzare il mining di valute digitali, permettendo agli utenti di minare Pi coin direttamente dai loro smartphone, eliminando i costi ecologici e finanziari associati al mining tradizionale.
Non è tutto oro quello che luccica
Pi Network, però, sta attirando anche l’attenzione di parecchi detrattori. Il CEO di Bybit ha espresso dubbi sulla legittimità del progetto, suggerendo che potrebbe trattarsi di una truffa.
Il dubbio maggiore riguardo il funzionamento della piattaforma è che prevede che la maggior parte dei Pi coin minati resterà bloccata fino al 2027. Impedendo così di incassare i compensi del mining. Per il momento, Pi Network funziona più come un meme coin caratterizzata da elevata volatilità, il cui valore dipende principalmente dall’influenza della community online e non da un’utilità reale.
Il trading attuale su Pi Network è centralizzato e facilmente controllabile. Pi Network gestisce i nodi (dispositivi elettronici come computer, laptop e telefoni che partecipano alla rete blockchain) sotto una gestione centralizzata, il che significa che il team di sviluppo ha il potere di creare transazioni.
Inoltre, Pi Network richiede la verifica KYC (Know Your Customer) per unirsi alla mainnet, una differenza significativa rispetto alla maggior parte delle crypto, dove chiunque può partecipare senza dover verificare la propria identità. Oltre al rischio di perdita di dati o di un loro uso improprio, si teme la possibilità che l’organizzazione possa limitare l’accesso alla rete e la vendita dei token.
Alternative a Pi Network ad alto potenziale
Pi Network punta a introdurre un nuovo sistema di mining più democratico e meno energivoro. Per farlo, però, dovrà superare la prova dell’adozione mainstream e diventare un modello anche per altri protocolli. Fino a quel momento, è probabile che il prezzo subirà forti fluttuazioni dovute all’eccesso di volatilità.
In alternativa, è possibile puntare su altri progetti che ancora non hanno debuttato sul mercato ma che promettono di fornire un’utilità reale. Un esempio interessante in questo senso è Solaxy (SOLX), la prima soluzione Layer 2 per Solana che promette di snellirne i processi e velocizzarne le transazioni.
Specie alla luce dei recenti colli di bottiglia che hanno rallentato l’attività su Solana, si comprende quanto sia utile un progetto di questo tipo. Come fanno già altri Layer 2 su Ethereum, anche in questo caso si processerebbero le singole transazioni fuori dalla chain principale, per poi registrare l’intero blocco in maniera rapida ed efficiente.






